Una vita da precari e promesse che non bastano più, i contrattisti sul piede di guerra

Una vita da precari e promesse che non bastano più, i contrattisti sul piede di guerra

Francesca Stornante

Una vita da precari e promesse che non bastano più, i contrattisti sul piede di guerra

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martedì 24 Marzo 2015 - 23:56

Gli storici contrattisti di Palazzo Zanca si sono uniti per riavviare la mobilitazione e reclamare quella stabilizzazione che il Sindaco aveva annunciato come risultato ormai raggiunto. Prossima settimana incontro con il segretario Le Donne e l'assessore Mantineo. FOTO DI SERENA CAPPARELLI.

Stanchi, demotivati, da vent’anni in balìa di promesse che poi non si sono mai avverate. In cerca di certezze che credevano di poter avere da questa amministrazione e che però continuano a non arrivare. I precari di Palazzo Zanca non ce la fanno più. L’ultimo regalo confezionato con una recente delibera di giunta che disattende gli accordi sindacali e riduce ad una miseria il loro salario accessorio, il rischio che debbano restituire una parte di stipendio ricevuto per il lavoro svolto nel 2013, quell’integrazione oraria a cui hanno rinunciato con la promessa della stabilizzazione sono le tante facce di un malcontento che si fa ogni giorno più forte. Senza di loro interi uffici comunali rischiano la paralisi, senza il loro lavoro, oggi in molti casi ridotto a sole 18 ore settimanali, i servizi resi ai cittadini diminuiscono e peggiorano in termini di efficienza. Oggi si guardano tra loro e ironizzano sul fatto che in attesa di uscire dal precariato stanno pian piano invecchiando e qualcuno è già andato in pensione, si fa per dire pensione. Hanno affollato il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per un’assemblea partecipata, intensa e ricca di confronti, hanno chiaramente detto di non essere più disposti ad aspettare, vogliono essere protagonisti dei percorsi che l’amministrazione Accorinti sta seguendo o definendo per arrivare a quella tanto sperata stabilizzazione. Hanno chiesto di poter lavorare in serenità, ma non si fidano più delle buone intenzioni e delle rassicurazioni che poi non si traducono in fatti concreti (vedi articolo correlato).

Ad ascoltarli il vice sindaco Guido Signorino, che ha partecipato all’assemblea indetta solo dalle Rsu dei contrattisti Paolo De Domenico, Gabriella Giannetto, Gaetano Giordano, Antonino Ursino. Tante le critiche rivolte all’amministrazione Accorinti dai lavoratori che hanno chiesto una maggiore assunzione di responsabilità nei loro confronti. “Impegnatevi come avete fatto per gli ex Feluca” ha urlato qualcuno mentre Signorino cercava di rassicurare gli storici contrattisti annunciando una riunione per la prossima settimana con il Segretario Antonio Le Donne e l’assessore al ramo Nino Mantineo, assente perché a Palermo per motivi istituzionali.
Signorino ha consegnato anche un messaggio da parte dell’assessore al Personale rivolto ai lavoratori: “L’Amministrazione ha perseguito concretamente questo obiettivo per gli oltre trecento contrattisti del Comune di Messina. Naturalmente non abbiamo mai considerato tale iter privo di ostacoli dovuti sia a ragioni di carattere finanziario che a legislazioni statali e regionali (la seconda più della prima) che non hanno chiarito tutti gli aspetti di concretizzazione del percorso. Confermo la volontà dell’Amministrazione di procedere speditamente nell’adozione degli atti conseguenti e successivi alla Delibera sul fabbisogno e la programmazione del personale già adottata e inviata al Ministero degli Interni, da attualizzare per l’anno 2015. Nella prossima settimana era già prevista la convocazione di un apposito incontro col Segretario Generale, per definire le tappe e le scadenze del percorso di stabilizzazione”.

L’assessore ha così voluto fare presente a ciascuno dei lavoratori e alle rappresentanze sindacali le ragioni che oggi più di ieri rendono necessario una comune, intensa e collaborativa azione mirata a superare congiuntamente ogni incertezza. “Da parte mia e dell’Amministrazione, in testa il Sindaco, confermo che rappresenteremo in tutte le sedi (a cominciare dall’Anci e fino al governo regionale e a quello centrale) le ragioni che rendono la stabilizzazione l’unica strada giusta e necessaria per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori contrattisti e per garantire alle amministrazioni il loro prezioso contributo. Comunque, senza cedere a frazionamenti, divisioni, salti in avanti dobbiamo fare fronte comune per superare le difficoltà e porre i nostri interlocutori regionali e nazionali di fronte alle proprie responsabilità, proponendo soluzioni concordate ai problemi esistenti. L’Amministrazione è fortemente impegnata in questa direzione”.

La settimana prossima ci sarà dunque l’incontro per discutere quali saranno i prossimi passi da compiere. Il timore però è che si continui a parlare senza produrre risultati concreti. Al momento si attende infatti la risposta del Ministero sul Piano del fabbisogno del personale per il triennio 2015-2017, piano che di fatto avrebbe dovuto dare il via anche alle stabilizzazioni. Su questo fronte però è calato il silenzio. Un silenzio che i contrattisti di Palazzo Zanca temono fortemente.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Divide et impera 25 Marzo 2015 07:43

    Una vita da precari?????? Nelle pubbliche amministrazioni si accede SOLTANTO tramite concorso pubblico. Vabbè continuate a piangere un giorno potreste essere all’Amam o all’Atm. Per ora va di moda questo……..

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  2. Divide et impera 25 Marzo 2015 07:43

    Una vita da precari?????? Nelle pubbliche amministrazioni si accede SOLTANTO tramite concorso pubblico. Vabbè continuate a piangere un giorno potreste essere all’Amam o all’Atm. Per ora va di moda questo……..

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