Il centrale messinese andrà via per motivi di lavoro, mentre l'opposto calabro "fanno le valigie" con destinazione Cinquefrondi. La dirigenza ha confermato intanto Intilisano, Schifilliti, Princiotta, Rigano e Salomone.

Due giocatori che partono e un allenatore che resta con l’intenzione di fare bene anche in serie B unica. Dopo la fine del campionato di serie B2, la conquista del secondo posto e la conferma di Fernando Centonze a guida tecnica anche per la stagione 2016/2017, la Siciliana Maceri Volley Letojanni si sta concentrando adesso sulla campagna acquisti in vista della nuova annata sportiva che inizierà a settembre prossimo. E proprio in tal proposito la dirigenza letojannese ha già approntato le prime mosse, visto che il centrale Francesco Pelleriti e l’opposto Domenico Laganà hanno salutato lo Jonio per intraprendere percorsi diversi. Il 28enne messinese, dopo quattro di militanza nelle fila della squadra del direttore generale Mauro Soraci, ha infatti deciso di lasciare per motivi di lavoro i suoi compagni. Stessa cosa anche per il calabrese, classe 1995, che dopo due anni densi di vittorie e di grandi soddisfazioni (un campionato di serie C vinto e, quest’anno, uno da protagonista in una categoria nazionale, seppur da esordiente), andrà quasi sicuramente a giocare nel Cinquefrondi, compagine calabra inserita proprio nel girone dei siciliani. Due giocatori che la stessa società ha voluto ringraziare “per l’impegno profuso e per le grandi qualità, sia umane che tecniche, che hanno espresso nel corso degli ultimi anni e a cui augura un felice avvenire”. Entrambi dovranno dunque essere sostituiti degnamente e al riguardo i componenti del sodalizio stanno seguendo con attenzione alcuni atleti di cui si saprà di più nei prossimi giorni. Chi, invece, non si allontanerà di certo da Letojanni saranno il giovane libero Francesco Salomone, il martello ricettore Maurizio Princiotta, il palleggiatore Mauro Schifilliti, il giovanissimo Damiano Rigano e il veterano Antonino Intilisano che sono stati già tutti confermati.

Enrico Scandurra