Le meraviglie della “Navigator of the Seas” , dove tutto è possibile

Le meraviglie della “Navigator of the Seas” , dove tutto è possibile

ELENA DE PASQUALE

Le meraviglie della “Navigator of the Seas” , dove tutto è possibile

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lunedì 30 Aprile 2012 - 18:57

A bordo del gigante galleggiante confort e lusso per soddisfare le esigenze di tutti i passeggeri. Tanti coloro che hanno effettuato escursioni a Taormina o sull’Etna, altrettanti quelli che hanno preferito visitare la città o rimanere a bordo per godere di sole e relax “in riva” allo Stretto

Quattordici ristoranti, 1157 cabine, 939 con vista sull’oceano (707 fornite di balcone), 618 interne con vista sulla promenade, il grande corridoio interno costellato di negozi, bar e punti di ritrovo. Basta poco per dimenticare di trovarsi a bordo di un palazzo galleggiante: la sensazione, non appena saliti a bordo della “Navigator of the Seas”, autentico gioiello di lusso e tecnologia, è quella di stare passeggiando in un caratteristico quartiere cittadino e non certo su una nave. Proprio per questo, però, affacciandosi da una delle immense terrazze presenti su ciascuno dei quattordici piani, e trovando di fronte a sé il mare e l’incantevole scenario della Falce, non si può che rimanere doppiamente stregati.

La Navigator of the Seas, costruita nei Cantieri Aker Finnyards di Turku (Finlandia), è stata tenuta a battesimo il 6 dicembre 2002 a Miami dalla tennista Steffi Graf e nel 2009 è stata sottoposta ad interventi di restyling. La nave, per lo più specializzata in tratte caribiche dove gli scali effettuati sono ben pochi rispetto a quelli che interessano gli itinerari del mediterraneo, è stata progettata per soddisfare i passeggeri di qualsiasi fascia d’età, dando modo a tutti di avere divertimento o relax a secondo delle esigenze. A bordo è possibile trovare ogni tipo di comfort. Punta di diamante della nave, come spiegato da uno dei responsabile durante la ship-visit (la visita della nave), è rappresentata dalla “piattaforma sportiva”. Sul “tetto” della Navigator gli amanti dello sport hanno infatti la possibilità di praticare ogni tipo di attività: basket, campi di golf, pista per la corsa. Sul comignolo della nave è stata persino realizzata una parete in cui è possibile effettuare arrampicate. Spazio anche per il surf in una piscina che simula le onde.

Molti i passeggeri che in occasione della tappa messinese hanno deciso di scendere per effettuare delle escursioni, unica attività per cui è previsto un costo extra. I pacchetti proposti dalla compagnia nello scalo messinese interessano il versante ionico: ai croceristi viene data la possibilità di visitare Taormina, l’Etna o di effettuare un tour panoramico, della durata di due ore, a bordo di un pullman. Tanti coloro che hanno invece preferito rimanere in città, decidendo in autonomia, e senza spese aggiuntive, di visitare i luoghi più caratteristici del centro storico appositamente indicati nei depliant forniti a bordo della nave. A curarne l’accoglienza al terminale I Settembre, le hostess della Coin, con il sottofondo musicale della banda dell’Umbrellara di Scaletta Zanclea. Altri ancora, soprattutto coppie più “attempate” e ragazzini in cerca di sole, piscina e nuove amicizie, hanno invece deciso di non abbandonare il palazzo galleggiante che tra le molteplici opportunità di svago, offre anche il casinò, il centro benessere, la palestra, il cinema. Immancabile il teatro, della capienza di oltre 1600 posti, dove la sera si svolgono spettacoli di intrattenimento. Fiore all’occhiello della “Navigator”, la pista sul ghiaccio dove nelle prossime settimane si esibirà la pattinatrice olimpionica Carolina Kostner. Un sogno lungo 7 notti, che anche grazie allo splendore dello Stretto, assume un pizzico di meraviglia e di magia in più. E non siamo i soli a dirlo. Parola di turista. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)

Un commento

  1. che pagliacciata….prima la banda “i l’umbrillara” (e non vedo il perchè…sarabbe stato piu opportuno e caratteristico un gruppo folk)..poi magari li faranno andare sul viale s.martino ad ammirare i barboni che cagano tra le aiuole…

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