Programmazione a lungo termine per mettere in sicurezza il patrimonio arboreo della città

Programmazione a lungo termine per mettere in sicurezza il patrimonio arboreo della città

Danila La Torre

Programmazione a lungo termine per mettere in sicurezza il patrimonio arboreo della città

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giovedì 31 Gennaio 2019 - 08:00

L’amministrazione ha deciso di affidarsi all’agronomo specializzato in Arboricoltura Saverio Tignino, che collabora direttamente con il Dipartimento Arredo Urbano. Ecco come sta procedendo

MESSINA – Circa 18mila gli alberi in città, per un patrimonio arboreo piuttosto malandato e troppo spesso persino pericoloso. Più volte, in questi ultimi anni, si sono schiantati al suolo grossi tronchi, che crollando hanno messo a repentaglio l’incolumità dei cittadini. Solo il caso ha evitato che simili eventi si trasformassero in tragedie.

Sin dal suo insediamento, l’amministrazione De Luca si è trovata a dover affrontare questa emergenza e ha deciso di avviare una programmazione a lungo termine, recuperando le somme necessarie nel bilancio comunale ed avviando un’attività di monitoraggio e di potatura degli alberi. Duplice l’obiettivo perseguito: ridare decoro al verde pubblico cittadino e mettere in sicurezza il patrimonio arboreo di Messina.

Come ha ricordato recentemente il sindaco Cateno De Luca sulla sua pagina Facebook sono stati destinati destinato 800 mila euro nel 2018 per gli interventi di somma urgenza e sono stati previsti 6 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020 per avviare e completare le potature ordinarie.

Il primo cittadino ha deciso di affidarsi all’agronomo specializzato in Arboricoltura Saverio Tignino, che collabora direttamente con il Dipartimento Arredo Urbano.  L’esperto incaricato dal Comune  conosce bene il patrimonio arboreo di Messina, visto che già  nel 2005 aveva lavorato come esperto per l’Ato3 ed  aveva effettuato un monitoraggio sugli alberi cittadini. Proprio in quello studio, costituito da valutazioni di tipo visivo, Tignino aveva segnalato le criticità principali di taluni alberi che presentavano malattie e aveva sollecitato un’analisi più approfondita. Quel report è stato tuttavia ignorato per molti anni e solo adesso è stato tirato fuori dal cassetto ed utilizzato come punto di partenza per una nuova analisi finalizzata a  mettere in sicurezza gli alberi che si possono recuperare ed abbattere quelli ormai malati e a rischio schianto.

«Per circa 2mila alberi- spiega Tignino– si sta procedendo con l’analisi strumentale, che guarda l’interno dell’albero. Siamo partiti dai Ficus, che sono stati abbandonati per anni ed erano stati esclusi dall’attività di monitoraggio effettuata dalla precedente amministrazione».

L’agronomo sostiene, inoltre, che per ridare la giusta forma agli alberi cittadini si sta procedendo con un’attività di speronatura, che consentirà alla nuova vegetazione di ricrescere, senza tuttavia essere invasiva . Sebbene infatti all’apparenza sembrino rami “mozzati” destinati a non ricrescere più , si tratta invece – puntualizza l’agronomo – di una pratica molto efficace per contenere la crescita degli alberi e delle fronde.

«Non vogliamo distruggere gli alberi, ma renderli compatibili con il contesto urbano», chiarisce l’agronomo.

Sino ad oggi sono stati abbattuti 250 alberi e sono state eseguite già 500 potature e «tutte le piante abbattute verranno sostituite».

Per vedere i risultati tangibili del lavoro avviato da Palazzo Zanca bisognerà attendere circa un anno. Il recupero, la messa in sicurezza e la valorizzazione del patrimonio arboreo potranno essere visibili ad occhio nudo nella primavera 2020.

«L’aspetto fondamentale – sottolinea Tignino – è che l’amministrazione ha deciso di fare una programmazione a lungo termine».

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