Pd, indetto il Congresso. Barbagallo: "Schlein presto a Messina. No con De Luca alle Europee" INTERVISTA

Pd, indetto il Congresso. Barbagallo: “Schlein presto a Messina. No con De Luca alle Europee” INTERVISTA

Carmelo Caspanello

Pd, indetto il Congresso. Barbagallo: “Schlein presto a Messina. No con De Luca alle Europee” INTERVISTA

sabato 27 Gennaio 2024 - 08:57

Il segretario regionale anticipa il percorso del partito: "In questa città siamo e rimaniamo opposizione all'Amministrazione". L'elezione del vertice messinese tra poco più di un mese. Attacchi al governo su rifiuti e Autonomia differenziata

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Barbagallo: “Fronte di opposizione all’Ars patrimonio da custodire ma la linea del Pd è di non ospitare candidati di altri partiti nelle proprie liste”. Ma lascia una porta aperta per le regionali…

di Carmelo Caspanello
MESSINA – Il Pd messinese ha indetto ieri sera il congresso che porterà tra poco più di un mese all’elezione del nuovo segretario. “E’ stata un’assemblea degli iscritti partecipata – commenta il segretario regionale e parlamentare nazionale, Anthony Barbagallo, ieri nella Città dello Stretto (IN ALLEGATO L’INTERVISTA INTEGRALE) – e con l’insediamento della Commissione si apre una fase che ci porterà ad un passaggio circolo per circolo, utile per confrontarsi sulla proposta politica. Dibattito e ascolto per noi sono importantissimi. Sarà quindi definita una linea chiara in ogni angolo della provincia. A Messina, mai come adesso, si sente il bisogno di un congresso e definire una linea”. Il segretario ha anticipato le prossime iniziative del partito, inclusa la conferenza programmatica prima delle Elezioni europee e amministrative “con una serie di proposte e soluzioni per i problemi che attanagliano la nostra regione” e la visita di Elly Schlein a Messina per affrontare questioni infrastrutturali e di risorse. La segretaria nazionale giungerà in città nel periodo a ridosso della Pasqua. Tra i temi in agenda Ponte e infrastrutture che mancano “in una Sicilia – rimarca Barbagallo – sempre più privata di risorse”. Sclein si soffermerà in particolare su temi delicati quali giustizia sociale e lotta alle disuguaglianze.

IL NODO ALLEANZE

Sotto il profilo politico, in vista delle europee, tiene banco la questione alleanze. Il segretario regionale ha sottolineato che la linea del Pd, sia a livello nazionale che regionale, è quella di non ospitare candidati di altri partiti nelle proprie liste, compresa l’opzione di un apparentamento con Sud chiama Nord e altre proposte. Una posizione precisa che chiarisce definitivamente il tema della posizione del partito riguardo una alleanza con Cateno De Luca, dopo la conferenza stampa del capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro il quale aveva aperto a questa possibilità. L’idea nasceva dal fronte dell’opposizione alla Regione (Pd, M5S e Sud chiama Nord) in occasione della finanziaria. Barbagallo ha sottolineato comunque l’importanza di custodire il patrimonio comune delle opposizioni all’Ars, evidenziando la necessità di un percorso comune per contrastare le logiche della lottizzazione della destra. Lascia così una porta aperta per le regionali. D’altronde il Pd ha già tessuto alleanze per le amministrative a Carlentini (conquistando il sindaco) e a Licata (dove è andata meno bene). “Ma a Messina – chiosa Barbagallo – il Pd è all’opposizione e lì rimane, alternativo all’attuale Amministrazione comunale”.

LA DUE GIORNI ELETTORALE

Due le giornate dedicate alle elezioni, l’8 e il 9 giugno (si voterà sabato e domenica), per le Europee e le Amministrative. Si voterà anche per le Provinciali? “In uno Stato di diritto – taglia corto Barbagallo – la riforma Delrio è vigente in tutte le Regioni ed è inaccettabile il ritardo nell’indire le elezioni di secondo livello”. A suo avviso, insomma, non basta impugnare la legge per riportare le persone a votare per le provinciali. Bisogna cioè abrogare la Delrio e solo dopo andare alle urne. I temi caldi sono tanti. E non mancano gli attacchi di Barbagallo al governo regionale e nazionale. In particolare su rifiuti e Autonomia differenziata “che mette a rischio gli equilibri sanciti dalla Costituzione e dà spazio al disegno fondativo della Lega dai tempi di Umberto Bossi. Mi ha traumatizzato vedere esposta nell’Aula del Senato la bandiera con il leone di Venezia. Dobbiamo far riecheggiare, invece, valori conquistati col sacrificio più alto, quello della vita…”.  
Carmelo Caspanello
A SEGUIRE L’INTERVISTA INTEGRALE CON IL SEGRETARIO REGIONALE E PARLAMENTARE NAZIONALE BARBAGALLO

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Barbagallo: “Fronte di opposizione all’Ars patrimonio da custodire ma la linea del Pd è di non ospitare candidati di altri partiti nelle proprie liste”. Ma lascia una porta aperta per le regionali…

2 commenti

  1. Spero che il PD ritrovi presto una sua dimensione e identità netta, liberandosi dalle pastoie che lo hanno imbrigliato nell’ultimo decennio, rendendolo oltremodo antipatico agli occhi della gente e trasformando nel partito della ztl. Il paese ha bisogno di un grande partito della sinistra, serio e affidabile, una vera alternativa a una destra radicale, nera, nostalgica e molto pericolosa.
    Ma questa strada, per quanto irta di difficoltà DEVE necessariamente restare separata da quella di Cateno De luca.
    De luca non può avere alleati, solo sottoposti. Solo chi non lo conosce può pensare di affiiancarlo senza restarne schiacciato.
    Lui userebbe l’alleanza come veicolo per i suoi scopi.
    Ricordate cosa è successo a Bramanti quel giorno della conferenza stampa di non belligeranza e dell’amicizia tenuta alla Provincia? Praticamente ha perso la sindacatura proprio quel giorno. Morso e ucciso istantaneamente come lo scorpione sulla rana.
    E anche nel secolo scorso qualcuno pensò di coinvolgere il partito fascista nell’arco costituzionale, portandolo in Parlamento per poterlo così controllare meglio dall’interno e sperando così di fermare le violenze.
    Ingenui!
    Sappiamo bene com’è finita !
    Non ripetiamo certi errori anche nel 21esimo secolo. Studiamo la storia e impariamo da essa per favore.

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  2. il pd dovrebbe sciogliersi per quanti danni ha fatto in italia come quel furbacchione di conte (non l’allenatore) che ha lasciato 150 miliardi di euro di debito e ora se la prendono con la meloni che ha ereditato da loro il danno quindi – pd + consapevolezza del voto

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