I falsari, i terminali esteri, calabresi e siciliani dell'import-export di auto e i fornitori spagnoli e marocchini della droga. Ecco i verbali depositati all'operazione Mowing
Messina – Sono quattro i verbali del neo pentito Salvatore Iannello depositati dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina al processo Mowing sul traffico di droga internazionale gestito insieme al fratello Maurizio Iannello e a Filippo “U Friddu” Benenati, al centro del blitz dei Carabinieri con 112 arresti a giugno 2024.
L’operazione Mowing

Si tratta delle primissime dichiarazioni che il collaboratore di giustizia ha rilasciato agli investigatori dell’Arma, raccolte dai PM Marco Accolla e Francesco Massara appena qualche giorno fa e depositate all’udienza preliminare per 42 persone partita ieri, ma che promettono di aprire importanti scenari, chiariti dalle sue rivelazioni, su fatti recentissimi relativi al clan di Barcellona e al business della droga in particolare.
Verbali in gran parte omissati, ovvero con pagine bianche “coperte”, intere pagine bianche iniziali soprattutto, che lasciano pensare a rivelazioni scottanti che riguardano i fatti più strettamente legati alla vita di Iannello e il suo inserimento nella famiglia mafiosa barcellonese.
Pentito per salvare i figli

Dopo aver svelato di voler collaborare con la giustizia per ravvedersi agli occhi dei figli e salvarli dal suo stesso destino, Iannello confessa ai magistrati i suoi ultimi 15 anni impegnati nel traffico di droga e nell’import export delle auto tra l’Italia, la Spagna e la Germania, poi il riciclaggio del denaro messo in piedi con gli stupefacenti nel business dei locali a Barcellona e in Spagna.
Il traffico internazionale di droga
Salvatore Iannello conferma agli inquirenti la complicità dei principali spacciatori già individuati con l’inchiesta Mowing e le precedenti operazioni antidroga, in particolare i suoi referenti a Catania presso il clan Laudani, i contatti palermitani e alcuni dei referenti in Calabria. Sono ancora top secret, invece, i nomi indicati da Iannello come coinvolti nei viaggi in Spagna per i grossi rifornimenti, gli altri acquirenti e i corrieri calabresi, alcuni dei falsari con i quali procurava documenti per le false pratiche automobilistiche e i prestanome e gli autisti nell’import-export delle vetture.
