Per Coldiretti Calabria, timidi segnali di ripresa con il ponte del 25 aprile

Per Coldiretti Calabria, timidi segnali di ripresa con il ponte del 25 aprile

Dario Rondinella

Per Coldiretti Calabria, timidi segnali di ripresa con il ponte del 25 aprile

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lunedì 25 Aprile 2022 - 06:50

Per Coldiretti, nonostante una forte contrazione nel 2020 e 2021 rispetto a prima della pandemia, questo è un buon aiuto per il turismo

Secondo Coldiretti Calabria, dopo il ponte pasquale, con questo fine settimana, che comprende la festa della Liberazione del 25 aprile, si confermano segnali di ripresa con quasi il 50% dei calabresi che trascorreranno la festa del 25 aprile fuori casa, tra chi approfitterà per andare al mare, chi cercherà il relax in montagna e in campagna, con la primavera che rappresenta la stagione preferita dagli amanti della natura con il clima mite, le piante fiorite, chi visiterà musei e siti archeologici, chi incontrerà parenti e amici.

Questo week-end dopo tutto – prosegue la nota di Coldiretti Calabria- segna il ritorno dopo due anni di festività primaverili rese difficili dall’emergenza sanitaria. Si segnalano anche un parziale ritorno di comitive di stranieri, in particolare nei borghi marini, la cui mancanza era stata uno degli elementi di maggiore criticità”.

Per Coldiretti, nonostante una forte contrazione nel 2020 e 2021 rispetto a prima della pandemia, questo è un buon aiuto per il turismo. A beneficiarne è l’intera filiera agroalimentare a partire dai consumi di cibi e bevande ai quali è destinato secondo la Coldiretti circa 1/3 della spesa turistica. “Dopo le limitazioni legate alla pandemia, si registra peraltro anche a tavola – riferisce Coldiretti – il ritorno della convivialità con la voglia di stare insieme a parenti e amici nelle case, al ristorante, nei picnic all’aria aperta o negli agriturismi dove si registra una discreta presenza nelle circa 350 strutture calabresi operanti con 12200 posti a tavola e circa 1500 posti letto.

Un sistema, quello agrituristico che alimenta e sorregge anche l’economia di altri settori soprattutto nelle aree rurali e zone interne, si pensi solo alla vendita dei prodotti tipici, e che svolge anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità. Dopotutto questa è una spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne che porta le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre a suggerire e valorizzare attività culturali”.

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