Obiettivo: rifondare il Pd, un gruppo di giovani riparte con "Un mare di idee"

Obiettivo: rifondare il Pd, un gruppo di giovani riparte con “Un mare di idee”

Francesca Stornante

Obiettivo: rifondare il Pd, un gruppo di giovani riparte con “Un mare di idee”

martedì 16 Luglio 2013 - 15:08

Non vogliono spaccare il partito ma ricostruirlo. Lo faranno con "Un mare di idee", la nuova iniziativa lanciata da alcuni "pezzi" del Pd che hanno deciso di unirsi, nonostante tante diversità e di tornare a parlare con la gente. Appuntamento venerdì pomeriggio al Lucky Beach Club a Contemplazione.

Azzerare e ricominciare tutto da capo. Per un Partito democratico nuovo, rinnovato, che riscopra il rapporto con la gente, con quei cittadini delusi e che si sono sentiti traditi. Con questo spirito si sono ritrovate tante anime del Pd, tutti giovani, che vogliono ripartire dalla sconfitta elettorale e da un’assemblea che ha portato alla luce troppe cose che non funzionano. I renziani Alessandro Russo, Francesco Palano Quero, Giacomo D'Arrigo, Filippo Cangemi, l’ex segretario cittadino Giuseppe Grioli, il vice segretario cittadino Armando Hyerace, Domenico Siracusano, Giuppi Siracusano, il consigliere del terzo quartiere Santi Interdonato, Piero David, Simone Di Cesare, Nicola Alpino, Gabriele Lo Re, Guglielmo Sidoti, Francesco Battaglia, Maria Flavia Timbro, Cicco Timbro.

Si sono incontrati, hanno parlato e hanno deciso di proporre un’assemblea aperta, chiamata “Un mare di idee”, fissata per venerdì pomeriggio dalle 18 al lido Lucky Beach Club.

L’obiettivo è creare un momento di confronto aperto anche alle critiche in vista del congresso del Pd del prossimo autunno che dovrà essere occasione di rinnovamento, senza chiusure e senza andare allo scontro” ha esordito Hyerace. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, soprattutto ai cittadini fino ad oggi rimasti fuori dalle logiche strettamente politiche e a quelli che sperano che la politica torni a parlare con la gente. Quero dice basta ad un Pd dell’espulsione e auspica invece in un partito dell’inclusione, che lasci da parte i metodi delle tessere e delle clientele e che riparta dalle idee. “Oggi abbiamo la dimostrazione che la fusione a freddo tra i Ds e La Margherita che portò alla nascita del Pd non ha funzionato e troppe differenze sono rimaste all’interno. Vogliamo parlare a quei pezzi del partito che ancora oggi non hanno avuto la scintilla per venir fuori e ammettere che troppe cose non vanno. La nostra è una proposta che guarda al nuovo e al futuro”. E l’intenzione è anche di dialogare con l’amministrazione Accorinti lì dove spunti e progetti per il bene della città si incontrano su un terreno comune. Lo ha detto Quero e ha ripreso il concetto anche l’ex segretario cittadino Grioli. Anche lui trova una sorta di peccato originale che risale al momento della fondazione del Pd e oggi, compresi gli errori, è necessario riaprire il dibattito. “Incontro tanta gente e purtroppo sono sempre di più quelli che mi dicono che non vogliono più sentir parlare del Partito democratico. Oggi più che mai c’è una distanza fortissima tra i vertici e la base, a Messina è ancora più forte la crisi antropologica di un partito che non sa neanche più qual è la sua base”. Per Grioli molto elettorato del Pd al ballottaggio è rimasto a casa o ha votato Accorinti. “Il più grande alleato di Accorinti è stato tutto il percorso fatto centro-sinistra. Per questo è necessario ritrovare lo slancio per ricostruire quel rapporto virtuoso cittadini-partito mettendo da parte divisioni, veleni e individuazioni di traditori”. Il riferimento di Grioli è naturalmente a chi, dopo il risultato elettorale, ha puntato il dito proprio contro alcuni degli esponenti che oggi si sono uniti per lanciare questa nuova iniziativa. E a chi potrebbe pensare, anche forse legittimamente, che questa frangia voglia segnare un ulteriore spaccatura all’interno del partito rispondo che piuttosto vogliono ricomporre ciò che non esiste più. “Abbiamo invitato tutti, anche i vertici, ma la nostra priorità è tornare a parlare con la gente perché il partito non lo ha mai fatto chiudendosi nelle alte stanze. Ci abbiamo sempre messo la faccia perché crediamo che possa davvero cambiare qualcosa e a chi ancora ci definisce traditori rispondo che è inutile continuare a cercare artefici di una sconfitta elettorale che di certo non è dipesa da noi” ha aggiunto Alessandro Russo. Per Gruppi Siracusano ben accette saranno le critiche per comprendere ancora meglio dove sono stati fatti errori e rendere davvero democratico questo partito che al momento lo è solo di nome, per Piero David già l’assemblea di venerdì per gettare le basi in vista dell’importante momento del Congresso in cui, di fatto, si decideranno le sorti del Pd e si dovrà capire cosa vuol essere questo partito.

Sul tormentone ricorso tutto il gruppo critica la mancata presa di distanza di Felice Calabrò. “Aveva preso un impegno e assicurato che non avrebbe fatto ricorso, è vero che non lo ha presentato lui ma è comunque un atto inopportuno per la città. Avrebbe dovuto subito dissociarsi” dicono quasi tutti.

L’appuntamento a tutti i cittadini, iscritti e non, simpatizzanti, dirigenti, è per venerdì alle 18 al Lucky Beach Club a Contemplazione. Alla ricerca di “un mare di idee” per provare a ricostruire e rifondare.

(Francesca Stornante)

14 commenti

  1. magari andare a lavorare ogni tanto

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  2. Grioli, Quero, Russo finanto che ci saranno persone che di politica vivono allora la politica sarà quella che ci avete abituati a vedere, fatta di personalismi, clientele, maldipancia, tradimenti, ecc..
    Iniziate pertanto con il cercare un lavoro, solo allora sarete credibili.

    Fiorenzo Lo Giudice

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  3. bernardo santilli 16 Luglio 2013 16:15

    prego il” sig” Grioli di voler spiegare cosa sono gli “oneri riflessi” visto che lui ne ha usufruito in quanto assunto in un ente di formazione professionale.Caro farfallino traditore ti do un consiglio che potrai girare al tuo degno compare Quero(ricordo il famoso patto di lealtà delle primarie) imparate un mestiere se siete capaci ed andate a lavorare piuttosto che in spiaggia a sparare ……..

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  4. Sarebbe interessantissimo sapere dalle persone cosa ne pensano della crisi antropologica del PD.
    Immagino , mi sbagliero’ sicuramente, che possiamo collocare l’inizio di questa crisi al tempo delle primarie ; ma non all’inizio, perchè di allora ricordo dei bei cartelloni che lanciavano un messaggio : ripartiamo insieme….
    Comunque, starei alla larga, con la fusinoe a freddo immagino che siano pieni di radiazioni….
    Lavoro, duro lavoro……..

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  5. Concordo con chi mi ha preceduto. Un pò di sana fatica farebbe piú che bene a questi giovani democratici.

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  6. ma che bei commenti propositivo/buddacioti

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  7. Ma chi insulta questi ragazzi che hanno da una vita fatto politica attivamente per il bene comune non temendo di certo di perdere la “poltrona” rimboccandosi le maniche e continuando a lavorare o ricominciando, perché non si informa prima di blaterare? Abbiate rispetto e pensate anche voi di fare qualcosa per la città! Non ho mai partecipato attivamente alla vita politica, ma credo che dedicherò un po’ del mio tempo, per cercare di fare qualcosa anche io. Vivo di sogni? Sono un’illusa? Io ci provo, voglio provare a realizzare qualcosa per gli altri cercando di far crescere nei ragazzi il desiderio di spendersi, per se stessi e per gli altri. Io ho ancora sogni e voglio che possano realizzarsi. Cambiate atteggiamento e fatto anche voi.

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  8. Forse bisognerebbe creare un partito di sinistra

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  9. dolcestilnuovo 16 Luglio 2013 21:59

    Signora,da come parla, sembra tanto una persona che, più che di politica, si intende di cucina…

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  10. ma la finisca, che senza politica questi pesonaggi sarebbero disoccupati a vita, i loro curiccula parlano chiaro, altro che bene comune

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  11. Ho letto i commenti e non ho trovato insulti. A cosa si riferisce?? In molti, e tra questi mi ci metto anch’io, condividiamo lo stesso pensiero. Tutti consigliamo ai giovani del partito democratico di impegnarsi alla ricerca di un lavoro. Non si può e non si deve vivere di politica, ancora questi non l’hanno capito. L’opinione pubblica è cambiata, non sono più credibili se a parole fanno la lotta contro gli sprechi e poi vivono di oneri riflessi e di incarichi elargiti da questa o quella amministrazione.
    Ci vorrebbe una legge per regolamentare l’attività politica in modo da impedire l’accesso in politica, l’incandidabilità a cariche politiche, la sola possibilità di rivestire cariche all’interno di una organizzazione politica a chi non ha un lavoro. In un colpo solo verrebbero meno i cosiddetti “parassiti” della politica.

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  12. Va benissimo intendersi di cucina, quanto meno si è capaci di preparare un pranzo, imbandire una tavola e dar da mangiare a chi ne ha più bisogno. Non me ne dispiacerebbe!
    Grazie dell’apprezzamento a lei.

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  13. Si impegnano, caro signore, lo so per certo.
    Non so di tutti, ma di certo sono capaci anche di lavorare e tanti lo hanno sempre fatto, sinceramente non ci vedo nulla di male se qualcuno si sia impegnato totalmente in politica, fin da giovanissimo ed abbia svolto il proprio compito bene e senza “rubare”. .. ogni impegno, lavorativo o no, se fatto bene è apprezzabilissimo. Neppur io amo i “parassiti” in generale, se poi sono anche politici, ancor meno.
    Come vede non mi discosto poi tanto da lei…ma io, non mi sarei espressa, come in qualche commento, tacciando e giudicando. Normalmente, mi esprimo in maniera moderata e soprattutto avendo conoscenze, cosa che non ho ravvisato in qualche, o forse un, commento.

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  14. Quanti di questi sono elettori del PD? Forse la metà? Forse 1/3?

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