Elettrodotto Terna, la denuncia dei 5 stelle: “No ad una seconda opera. Basta violenza sui territori”

Elettrodotto Terna, la denuncia dei 5 stelle: “No ad una seconda opera. Basta violenza sui territori”

Redazione Tirreno

Elettrodotto Terna, la denuncia dei 5 stelle: “No ad una seconda opera. Basta violenza sui territori”

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mercoledì 15 Febbraio 2017 - 12:24

Il M5s sul piede di guerra. Arriva il no alla regolarizzazione dell’elettrodotto Terna. I deputati regionali Cinquestelle Zafarana e Trizzino: “Il Governo cerca di depenalizzare gli illeciti legati alla realizzazione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi e per i quali è in corso il processo penale a Messina”.

Prosegue la scia di polemiche che ruota ormai da mesi attorno all’elettrodotto Terna. Dopo l’emendamento approvato in commissione ambiente, che permetterebbe la regolarizzazione dell’elettrodotto già realizzato aprendo l’ipotesi per la liberalizzazione di un secondo elettrodotto, non tardano ad arrivare le dichiarazioni del M5s.

“Vergognoso e inaudito. Ecco le uniche parole che ci vengono in mente per definire il tentativo della Regione di depenalizzare gli illeciti per i quali è in corso il processo penale a Messina e di dare il via a un secondo elettrodotto Terna, facendosi beffe di regole, leggi e, cosa peggiore, dei cittadini”. E’ quanto dichiarato dal deputato regionale Valentina Zafarana.

Il M5s, dopo aver espresso voto contrario sull’emendamento proposto in commissione ambiente ha poi puntato il dito su diverse irregolarità aggiungendo che il secondo elettrodotto, previsto per le aree del territorio peloritano, potrebbe non rispettare i vincoli paesaggistici e naturalistici stabiliti dall’Assessorato Territorio e Ambiente per la Rete Natura 2000.

“Questa –ha aggiunto Zafarana- è la risposta che il Governo dà in merito alla mozione votata pressoché all'unanimità dall'Assemblea Regionale nel marzo 2013 e rimasta sino a oggi senza riscontro nonostante i solleciti. Questo emendamento è vero paradosso che crea una situazione grottesca -prosegue- non si può ignorare il lavoro dell’assessorato dei Beni Culturali che di recente aveva approvato il piano paesaggistico dell'ambito 9 per la provincia di Messina. È inaccettabile il comportamento dell'esecutivo nei confronti degli abitanti dei territori che già pagano pesantissime conseguenze dal punto di vista ambientale e sanitario e che sono, giustamente, preoccupati per la propria incolumità, sacrificati sull'altare di interessi più alti, ma proprio per questo lontanissimi da quelli dei cittadini stessi”.

Intanto a livello territoriale gli attivisti dei meetup del M5s di Villafranca, Milazzo e Venetico annunciano mobilitazioni a presidio del territorio. Prese di posizione anche dalla commissione ambiente all’Ars.

Il presidente Giampiero Trizzino anticipa barricate in aula: “I piani paesaggistici –ha dichiarato Trizzino – nascono per tutelare il territorio e le aree di pregio, non per aggredirlo e giustificare opere con esso incompatibili. Così si contraddicono i principi sanciti dall'art. 9 comma II della Costituzione. Si tratta di una proposta che non possiamo accettare e che osteggeremo con forza durante il dibattito in Aula”.

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