Pilone di Torre Faro, la giunta De Luca rispolvera il progetto targato Scoglio -De Cola

Pilone di Torre Faro, la giunta De Luca rispolvera il progetto targato Scoglio -De Cola

Danila La Torre

Pilone di Torre Faro, la giunta De Luca rispolvera il progetto targato Scoglio -De Cola

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martedì 08 Ottobre 2019 - 17:32

Il nuovo basamento è pensato come un moderno lido balneare con annesse le attività ed i servizi complementari quali ristorazione, attività d’intrattenimento, dancing e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero

MESSINA – Che il Pilone di Torre Faro sia una potenziale fonte di attrazione turistica è cosa ben nota. Già adesso – nonostante sia praticamente abbandonato a sé stesso e si trovi da anni in condizioni fatiscenti – rappresenta un simbolo amatissimo, non solo dai residenti del borgo marinaro ma da tutti messinesi , anche perché si “affaccia” in quel suggestivo punto dello Stretto in cui la Sicilia e la Calabria quasi si sfiorano.

Il progetto del 2012

Da molto tempo ormai si discute su come riqualificare l’ex traliccio dell’Enel, e la giunta De Luca sta pensando di rispolverare il progetto presentato nel 2012 dall’allora assessore  ai lavori pubblici Gianfranco Scoglio.   Si tratta nello specifico del  “progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del pilone ex Enel di Capo Peloro”, che vede tra i progettisti un altro ex assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola, successore di Scoglio nel passaggio dalla giunta Buzzanca alla giunta Accorinti. I due lo presentarono insieme il 12 settembre del 2012.

Nel 2016 il progetto era stato anche inserito dalla giunta Accorinti nelle opere del Master plan, ma venne successivamente eliminato per le polemiche sul conflitto di interesse di De Cola.

L’idea di Mondello

Oggi a voler tirare fuori dal cassetto quel progetto è l’attuale assessore ai lavori pubblici, Salvatore Mondello. Come lui stesso afferma nella relazione sul resoconto della sua attività nel primo anno di mandato.

«In questo primo anno – scrive testualmente il vice sindaco a proposito del Pilone – si è lavorato al perfezionamento della situazione legata alla titolarità/competenze, che vede coinvolte più amministrazioni pubbliche. In merito alla progettualità, partendo da una base che trova fondamento nel “progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del pilone ex Enel di Capo Peloro”, in possesso dell’Amministrazione Comunale, si sono avviate una serie di ragionamenti ed interlocuzioni con altre Amministrazioni al fine di poter verificare la percorribilità del progetto anche attraverso un progetto di finanza e/o alla realizzazione e gestione. Ovviamente, il ragionamento è esteso all’intera area, che oltre a rappresentare un unicum nel panorama internazionale, prefigura una potenziale centralità nel territorio comunale, con scenari indubbiamente dagli altissimi risvolti territoriali, sociali ed economici».

Cosa prevede il progetto del 2012

Il nuovo basamento è pensato come un moderno lido balneare, con annesse le attività ed i servizi complementari quali ristorazione, attività d’intrattenimento, dancing e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero.

A quota 10 metri sul livello del mare è prevista una piazza circolare, pensata come una sorto di luogo degli sguardi: orizzontali verso lo Stretto, verticali verso la vertigine del traliccio osservato dall’interno. Verrebbe inoltre creata un’area dedicata alla cultura, con uno spazio espositivo destinato al “Museo del pilone”, dove esporre i documenti riguardanti il progetto dell’opera, la sua costruzione e gli interventi della sua manutenzione.

Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un parcheggio e di una strada di collegamento che consentirebbe di creare una Ztl, zona a traffico limitato, e la pedonalizzazione di alcune vie attualmente transitabili dai mezzi a motore.

Il Pilone dovrebbe in pratica essere trasformato da un traliccio in disuso, per quanto già affascinante di suo, in un punto di attrazione, grazie anche di un polo didattico-culturale. Prima però, come ha spiegato anche Mondello nella sua relazione, sarà necessario risolvere i problemi relativi alla titolarità/competenze ed intercettare le risorse, magari coinvolgendo i privati.

DLT

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