Ancora critiche sulla sostituzione dell’assessore Rao: al coro unanime si unisce l’Mpa

Ancora critiche sulla sostituzione dell’assessore Rao: al coro unanime si unisce l’Mpa

Ancora critiche sulla sostituzione dell’assessore Rao: al coro unanime si unisce l’Mpa

mercoledì 18 Maggio 2011 - 22:13

Anche il capogruppo degli autonomisti Tamà attacca: «Sacrificato sull’altare di logiche spartitorie. Una triste pagina»

Chissà, forse Pippo Rao, l’assessore-professore, nemmeno immaginava di avere tanti estimatori. Specie tra chi non appartiene al suo partito, il Pdl. Ma da ieri, quando è stata più o meno ufficializzata la sua sostituzione in giunta con il consigliere comunale Roberto Sparso (“mossa” che consentirà a Roberto Nicolosi di tornare in Consiglio), è pressoché unanime il coro di solidarietà nei confronti del “quasi” ex assessore al Risanamento. Prima Libero Gioveni, consigliere della terza Circoscrizione, poi Bruno Cilento, capogruppo al Comune dell’Udc (definita «inspiegabile» questa decisione), e ancora Nino Carreri, referente di Fabio D’Amore in consiglio comunale, e Antonio Urzì Brancati, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano, particolarmente vicino a Rao che da sempre si definisce un liberale doc. L’ultimo in ordine di tempo è Sebastiano Tamà, capogruppo dell’Mpa a Palazzo Zanca. «Quando si colpisce, senza una plausibile ragione, un uomo delle Istituzioni – afferma – mai di parte nella gestione del suo incarico, e che ha ben operato nell’interesse della Comunità è inevitabile che le ripercussioni negative si riverberino non solo sulle persone artefici della violenza ingiustificata, ma anche sulle Istituzioni stesse».

Secondo Tamà «non si possono negare i risultati ottenuti dal lavoro costante ed appassionato dell’assessore Rao, tracciabilissimi, in un contesto, quale quello del risanamento, che da moltissimi anni, pur affrontato nelle sue variegate problematiche, ha visto il raggiungimento di risultati che hanno determinato una svolta, seppure parziale, alle aspettative di cittadini messinesi che hanno vissuto e vivono il problema della dignità della casa sulla propria pelle. Non si comprende, pertanto, come si possa sacrificare sull’altare di logiche spartitorie chi si è speso per dare un cambio di passo a questo annoso problema al quale molti presunti politici hanno attinto per scopi e finalità poco onorevoli. Senza nulla togliere all’impegno pluriennale, quale consigliere comunale, al collega Sparso, personalmente stimato quale presidente della commissione Servizi Sociali, non è condivisibile l’atteggiamento contraddittorio dell’Amministrazione attiva comunale che nel cogliere le pregresse dimissioni di altri assessori intendeva allinearsi alla nuova riforma che prevedeva l’adeguamento numerico degli assessori incaricati a quanto normato dalle ultime disposizioni di legge. Ciò appare – conclude Tamà – una nuova triste pagina scritta da questa Amministrazione».

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