Aspettando il Tar, alcune valutazioni sulle aperture domenicali

Aspettando il Tar, alcune valutazioni sulle aperture domenicali

Redazione

Aspettando il Tar, alcune valutazioni sulle aperture domenicali

mercoledì 10 Settembre 2008 - 10:47

Dietro alle lamentele dei piccoli commercianti potrebbero nascondersi interessi di bottega di singoli imprenditori

La sentenza potrebbe non cambiare niente. Anche se il Tar oggi dichiarasse illegittima l’ordinanza 143 del 24 luglio, che dispone la chiusura degli esercizi commerciali per tutta la giornata di domenica, domani stesso l’assessore all’Annona, Pino Puglisi, potrebbe varare un nuovo disegno, non in linea con i desideri del Centro commerciale Tremestieri, promotore del ricorso al Tar. Magari proprio il disegno che dovrebbe essere già definito, che prevede l’apertura facoltativa solo nel pomeriggio.

Comunque pare che sia ormai pronta la richiesta di danni da parte del CcT al Comune a causa del presunto danno economico che sarebbe derivato dalla mancata apertura domenicale tra il 24 luglio e il 17 agosto (il 24 agosto ha aperto, in seguito alla sospensione del decreto da parte del Tar).

Ma la chiusura domenicale a chi conviene? Viene da chiederselo, considerando che tutte le realtà commerciali della provincia hanno la facoltà di aprire la domenica, senza che questo desti scalpore. Di certo i piccoli commercianti sono in difficoltà rispetto ai grandi distributori, visto che la domenica si fa shopping con più calma e si tende a preferire, al negozio singolo, il centro commerciale, sobbarcandosi anche qualche chilometro in più, visto che raggruppa un’offerta variegata. Inoltre le risorse umane di cui dispone un negozio sono limitate rispetto a quelle di strutture distributive di grandi dimensioni.

Però un’altra considerazione va fatta: da molti anni è consuetudine dei messinesi andare a fare acquisti in provincia (e anche più in là). La chiusura dei negozi in città favorisce proprio questo esodo dei consumatori verso altre piazze. Forse i commercianti messinesi hanno piacere a riempire le tasche dei concorrenti di altre città? Piuttosto viene da pensare che alcuni esercizi messinesi hanno filiali anche in provincia, e hanno buon gioco nel premere per la chiusura a Messina (che dovrebbe valere anche per CcT) quando a Milazzo, Barcellona, Capo d’Orlando e oltre, hanno la sede aperta.

Un dubbio legittimo, che, però, dovrebbe essere sciolto dalla nuova delibera che Puglisi è pronto a emanare. L’apertura pomeridiana domenicale dei negozi potrebbe indurre i consumatori messinesi a rimanere in città. Anche se risponderebbe solo in parte alle esigenze dei piccoli commercianti (che, però, possono decidere di chiudere un altro giorno della settimana).

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