Atm, è di nuovo emergenza stipendi: i sindacati autonomi a Palazzo Zanca

Atm, è di nuovo emergenza stipendi: i sindacati autonomi a Palazzo Zanca

Redazione

Atm, è di nuovo emergenza stipendi: i sindacati autonomi a Palazzo Zanca

venerdì 19 Settembre 2008 - 11:50

Intanto alcuni consiglieri comunali chiedono l'indizione di una seduta aperta sul trasporto pubblico e la mobilità urbana

Circa trenta-trentacinque autobus in circolazione, di cui molti non riescono ad effettuare più di una corsa per guasti di varia natura; sette vetture del tram attive su quindici; niente stipendi da luglio, con la prospettiva di prendere il prossimo solo ad ottobre inoltrato; nessun piano industriale né d’esercizio; autobus di seconda mano annunciati in arrivo ma non si vedono all’orizzonte. Questi sono solo alcuni dei problemi di un’azienda, l’Atm, al collasso. Oggi i lavoratori rappresentati dai sindacati autonomi (in sostanza tutti tranne i confederali) sono tornati a Palazzo Zanca per far sentire la loro voce. «Invece di andare a cercare i dipendenti fannulloni – afferma Domenica Barbaro dell’Ugl – perché non stanano i dirigenti spreconi?».

Più che il mancato pagamento dello stipendio di agosto, a preoccupare i lavoratori è l’assenza di prospettive. «Sentiamo dire – prosegue la Barbaro – che all’Atm mancano i meccanici, che sarebbero solo novanta. Perché non dicono che molti sono -imboscati- negli uffici?». Un’altra amara realtà: a fronte di così pochi mezzi in circolazione ci sono quasi trecento autisti. Qualcuno propone di trasferirne alcuni negli uffici di dirigenza, ma il punto è che l’anomalia non sta nel numero degli autisti, più che lecito in una città di 250mila abitanti, ma in quello dei mezzi, assolutamente insufficiente per garantire un servizio adeguato (ce ne vorrebbero almeno quattro volte tanto). A tutto questo va aggiunto che i lavoratori, su iniziativa dell’Ugl, hanno presentato una richiesta danni per il mancato versamento delle rate agli istituti finanziatori e il mancato rispetto dei termini di pagamento, per il pagamento degli interessi di scopertura sul conto corrente bancario, danni di salute e di altro tipo.

Restando al problema stipendi, dalle prime indiscrezioni che giungono dall’incontro tra i sindacati e l’assessore al Lavoro Melino Capone pare che prima di ottobre (non si sa in quale giorno, però) non arriverà nessuna spettanza. Intanto alcuni consiglieri hanno firmato una richiesta di indizione di una sessione di Consiglio comunale aperto proprio sulla situazione di particolare criticità in cui si trova l’Atm e sui problemi di mobilità e trasporto pubblico. «La gravità della situazione – si legge nella richiesta – è nota a tutti. Non affrontare immediatamente e rinviare il gravoso problema avrà come unico effetto l’aumento di costi e disservizi per i cittadini messinesi. L’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori non permette all’azienda di intervenire ed aggiustare i mezzi, come dimostrato dal gran numero di autobus non funzionanti giacenti nel piazzale. L’azienda, in mancanza di un piano industriale e di una pianta organica, è ridotta ad una vera e propria giungla amministrativa. L’anno scolastico appena cominciato evidenzia ulteriormente i disservizi sopradetti, soprattutto nei villaggi periferici della zona sud e nord».

Sul servizio degli scuolabus si concentrano, in particolare, il consigliere comunale Giorgio Caprì e quello della III circoscrizione Claudio Cardile, che ricordano come l’assessorato e il dipartimento Pubblica istruzione avessero rassicurato circa il puntuale avvio del servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole materne, elementari e medie inferiori, servizio non ancora avviato e del quale i due consiglieri chiedono conto, anche per quanto riguarda i tempi di consegna degli abbonamenti.

(foto Dino Sturiale)

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