Attacco di Brunetta alle Regioni a Statuto Speciale: -Troppi soldi inutili a chi gode di privilegi ormai antiquati-

Attacco di Brunetta alle Regioni a Statuto Speciale: -Troppi soldi inutili a chi gode di privilegi ormai antiquati-

Attacco di Brunetta alle Regioni a Statuto Speciale: -Troppi soldi inutili a chi gode di privilegi ormai antiquati-

domenica 21 Giugno 2009 - 15:56

Continua nella sua azione di pulizia di ciò che non va, e questa volta sotto il mirino del Ministro cadono le speciali autonomie regionali che da sessant’anni ricevono contributi che soprattutto in Sicilia restano un bene di pochi e non dei Siciliani tutti

A Rtl 102.5 oggi cascano nel mirino del ministro Brunetta le Regioni a statuto speciale. Dura è la presa di posizione dal parte del “Ministro rivoluzionario” che con le sue idee qualcosa di positivo sta certamente attuando tra cui come non citare la lotta all’assenteismo e alla cattiva gestione della cosa pubblica.

Il Ministro, riferendosi principalmente alle Regione Valdostana e Siciliana, dice: -godono di un privilegio finanziario che andrebbe eliminato. Occorre rivedere una legislazione vecchia di oltre 50 anni. Ho detto ancora una volta cose che tutti conoscono che però non si possono dire – ha esordito Brunetta -. Negli ultimi 50 anni molte Regioni hanno utilizzato bene questa autonomia, altre l’hanno usata male-.

-Per fare un esempio – continua il Ministro -, un bambino valdostano ha 4-5 risorse in più di un bambino piemontese. È giusto? Io dico che a 60 anni dalla Costituzione, dalla fine della Guerra, nell’Europa delle Regioni questi statuti, che, voglio precisare, non riguardano l’ autonomia ma le risorse, vanno rivisti. A mio parere tutte le Regioni devono diventare speciali, con costi e trasferimenti standard per tutti, senza cioè più la distinzione tra Regioni privilegiate e Regioni non privilegiate. Nessuna lesa maestà per carità però par condicio per quanto riguarda le risorse-.

In tempi di autonomia e federalismo solo improntato dichiarare ciò è uno schiaffo alle regioni che per anni non hanno goduto a pieno dei privilegi citati da Brunetta. Ad esempio la Sicilia avanza dallo Stato cifre esorbitanti e lo statuto della nostra regione recita che tutti i beni siciliani sono della Sicilia. Acqua, petrolio, beni di consumo, agricoli e produzioni artigianali sono sotto il mirino del Ministro antiprecari che continua imperterrito nella sua idea rivoluzionaria.

C’è da dire che noi da parte nostra non certo diamo il buon esempio e che gli sprechi vengono soprattutto dall’ente supremo regionale che solo qualche giorno fa veniva criticato dal solito Gian Antonio Stella che sempre dalle pagine del Corriere a fine aprile diceva: -Ancora poche ore e la regione Sicilia batterà un record planetario: su 3.450 dipendenti, ai Beni Culturali, ci saranno 770 dirigenti. Il triplo dell’ intero parco dirigenziale della regione Lombardia. Il tutto grazie a un’ infornata di assunzioni e promozioni che vedrà l’ ente isolano regalarsi, a dispetto della Corte dei Conti che aveva denunciato come abnorme la presenza di un «colonnello» ogni 8,4 «soldati semplici», altri 500 nuovi dirigenti in un colpo solo-. Gian Antonio Stella riprende nel suo articolo l’ atto di accusa lanciato nel 2008 dalla Corte dei Conti alla Sicilia: -I dipendenti a carico del bilancio regionale raggiungono la notevole cifra di 21.104 unità (erano 20.781 nel 2006), di cui 2.320 dirigenti (erano 2.150 nel 2005, anno a cui risale l’ ultimo rilevamento nazionale pubblicato in tabella), con un rapporto di un dirigente ogni 8,4 dipendenti. Il confronto con altre realtà regionali è improponibile sol che si consideri che in Sicilia vi è un dipendente ogni 239 abitanti, in Lombardia uno ogni 2.500 lombardi-.

Conosciamo l’ obiezione – continua Stella -: -la Sicilia gode di uno statuto speciale quindi ha tutta una serie di competenze che le regioni a statuto ordinario non hanno. Giusto. Anche il Friuli Venezia Giulia è una regione autonoma, ma ha un dirigente ogni 28 dipendenti. Prova provata che l’ autonomia forse c’ entra con le competenze, e non c’ è dubbio che le regioni a statuto ordinario ne hanno di meno, ma non c’ entra un fico secco con la gerarchia interna. Che nell’ isola non è solo speciale ma specialissima-.

Come dare torto al caro Ministro rivoluzionario! Aspettando il commento del Governatore Lombardo che tanto ama la -sua- autonomia da andare addirittura contro la volontà elettorale nel suo rimpasto di giunta, non ci resta che sperare che il Brunetta agisca per dare a noi siciliani ciò che forse meritiamo visto il nostro continuo insistere in una politica di interesse personale… tanti schiaffoni!! Forse solo così noi stessi, e chi ci governa, capiremo che non si può fare ciò che si vuole e che se realmente si vuole migliorare la rotta da prendere non è certo quella che stiamo seguendo ormai da troppo tempo.

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