Bilancio, lunedì incontro con le circoscrizioni. Ma senza revisori si rischia il commissariamento

Bilancio, lunedì incontro con le circoscrizioni. Ma senza revisori si rischia il commissariamento

Bilancio, lunedì incontro con le circoscrizioni. Ma senza revisori si rischia il commissariamento

sabato 09 Maggio 2009 - 05:59

Miloro illustrerà ai presidenti dei quartieri lo schema del bilancio di previsione. Collegio dei revisori: dopo il sì del Tar al ricorso di Aricò, potrebbe arrivare un commissario ad acta. Possibile via d’uscita: la revoca in autotutela della delibera di nomina

Si fa tortuosa la strada del bilancio di previsione 2009. Proprio il giorno dopo l’approvazione in giunta, dal Tar di Catania è giunta la notizia dell’accoglimento del ricorso presentato da Roberto Aricò, revisore dei conti uscente e non eletto durante l’ultima votazione del consiglio comunale a suo dire illegittima. Parere, evidentemente, ritenuto fondato dal giudice amministrativo, che ha sentenziato di sospendere l’efficacia della decisione del consiglio comunale.

Dal momento della notifica della sentenza del Tar, gli attuali revisori, Domenico Donato, Francesco La Rosa e Arturo Faraone, decadranno dal loro incarico, ma il loro posto non potrà essere preso dagli uscenti (escluso Aricò, D’Amico e Sabato erano già al secondo mandato), anche perché il Tar non è ancora entrato nel merito e dunque non ha revocato, ma solo sospeso la delibera con la quale il consiglio comunale ha nominato il nuovo collegio. L’ipotesi che avanza è l’arrivo di un commissario ad acta, inviato dalla Regione, che prenderebbe tutte le carte “spogliando” il consiglio comunale e decidendo da solo se approvare o meno il bilancio.

A meno che, e in questo senso pare che già il sindaco Buzzanca abbia chiesto lumi al collegio di difesa del Comune (che, è bene ribadirlo, non si è costituito nel procedimento al Tar di Aricò, alimentando la polemica sollevata dall’opposizione sulla matrice politica del ricorso), il consiglio comunale non revochi in autotutela la delibera predisponendone una nuova, secondo i crismi indicati dal tribunale, e con una nuova terna di nomi. Sulla quale, è chiaro, si dovrebbe trovare un accordo politico che per il momento è complicato ma non sembra impossibile.

Ad ogni modo, il Comune prova ad andare avanti come se nulla fosse. L’iter prevede che prima dei revisori debbano essere i consigli delle sei circoscrizioni ad esprimere il proprio parere. Per questo l’assessore alle Politiche finanziarie, Orazio Miloro, ha indetto per lunedì 11, alle ore 10, una riunione con i presidenti delle municipalità, al quale presenzieranno i dirigenti dell’Area economico-finanziaria. «Nell’ottica del rapporto di proficua collaborazione ho ritenuto doveroso – ha dichiarato Miloro – immediatamente dopo la notifica del provvedimento, convocare uno specifico incontro-confronto con i Presidenti delle Circoscrizioni ai quali rappresentare le linee guida del documento economico-finanziario».

Documento del quale diamo qualche dettaglio in più. La manovra, come detto, prevede entrate e uscite per 680 milioni di euro. Tra le entrate, 252 milioni sono correnti, 303 milioni per investimenti. Dall’alienazione degli immobili, che in tre anni prevede un introito di oltre 49 milioni, nel 2009 si conta di ricavare più di 16 milioni di euro. In 5 milioni si quantifica l’avanzo presunto di amministrazione come fondi non vincolati. Per quanto riguarda la spesa, la gestione corrente costerà 270 milioni di euro, 216 milioni per investimenti, in 74 milioni è quantificato il rimborso prestiti quota capitale. Particolarmente rilevante il costo del personale, calcolato in circa 85 milioni di euro.

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