Caso Ruggeri, il commissario ad acta ha disposto il pagamento del debito da 726mila euro

Caso Ruggeri, il commissario ad acta ha disposto il pagamento del debito da 726mila euro

Caso Ruggeri, il commissario ad acta ha disposto il pagamento del debito da 726mila euro

venerdì 22 Maggio 2009 - 06:41

La funzionaria della Prefettura ha firmato il debito fuori bilancio: la prima tranche da 460mila euro dovrà essere corrisposta entro il 30 giugno, il resto l’anno prossimo. Il capo di gabinetto incasserà i proventi della vendita della ex scuola Cola Camuglia

Il sempre più paradossale caso Antonio Ruggeri arriva al capolinea, almeno per quello che riguarda la vicenda legata al contenzioso in atto tra il capo di Gabinetto (e presidente dell’Ato3, oltre che direttore del Polo catastale) e il Comune. Su decisione del commissario ad acta Matilde Mulè, entro il 30 giugno Palazzo Zanca dovrà sborsare una prima, sostanziosa tranche del debito da 726mila euro accumulato da Ruggeri per una serie di catastazioni effettuate dal ’93 in poi (con diversi sindaci, anche di centrosinistra) e mai pagate. Debito frutto di una serie di decreti ingiuntivi presentati dallo stesso Ruggeri e ai quali il Comune non si è mai opposto.

Con la sentenza del 16 dicembre scorso, il Tar aveva accolto il ricorso con il quale Ruggeri chiedeva conto del mancato pagamento del debito, intimando al Comune di procedere ai versamenti entro 90 giorni e stabilendo che in caso di inottemperanza sarebbe stato il Prefetto a nominare un commissario ad acta. Il commissario Mulè si è insediato il 22 aprile scorso, ha esaminato le carte, e proprio ieri ha firmato il debito fuori bilancio da 743.824,25 euro (al credito vantato da Ruggeri, infatti, vanno aggiunti 17mila euro di onorari per i decreti ingiuntivi e 2.500 euro per il compenso della Mulè stessa).

E meno male che, come ci tiene a sottolineare uno dei legali che ha assistito Ruggeri, Maurizio Tavilla (l’altro era Carmelo Briguglio), il capo di gabinetto «ha rinunciato “pro bono pacis” agli interessi legali maturati dal 12 novembre 2007”. Ruggeri stesso ha dichiarato di accettare una rateizzazione del pagamento: una prima quota da 467.008,52 euro andrà pagata entro il 30 giugno di quest’anno, la restante parte entro la stessa data del 2010. Qualche dettaglio in più sul debito: a 599.069,49 euro ammonta la sorte capitale (cioè quanto spettava a Ruggeri per i lavori realizzati), ben 127.764,24 euro sono di interessi legali. La prima tranche che nei prossimi giorni arricchirà e non poco il conto in banca di Ruggeri verrà pagata, in maggior parte, con i proventi della vendita della ex scuola Cola Camuglia (451.510 euro), per dismettere la quale il Comune ha dovuto liquidare una serie di professionisti messinesi che avevano pignorato l’immobile.

Come si può notare parliamo di cifre enormi, che il Comune si trova a dover pagare in uno dei momenti più difficili della sua storia dal punto di vista finanziario. Sono somme dovute, sia chiaro, in quanto Ruggeri aveva effettuato dei servizi e per quelli doveva essere pagato, anche se non si può non ricordare la nota del dirigente del Patrimonio, Vincenzo Schiera, datata 14 maggio 2008, e nella quale si legge che «da un occasionale esame di alcune prestazioni professionali rese dal perito industriale Ruggeri, il cui onorario è contenuto nei decreti ingiuntivi esecutivi, sembra che alcune catastazioni e tipo mappali siano in atto sospesi dall’agenzia del territorio».

Il punto è che tutto ciò sta coinvolgendo il capo di Gabinetto di questo Comune, uno degli uomini di maggior fiducia del sindaco Buzzanca, che ha sempre respinto al mittente ogni accusa sull’argomento. E’ lecito chiedersi se sia opportuno continuare su questa scia, in considerazione anche del fatto che tre consiglieri comunali (Melazzo, Pergolizzi e Canfora) hanno presentato un esposto alla Procura sulla vicenda e che il procuratore aggiunto Pino Siciliano ha aperto un fascicolo avviando un’inchiesta. E non vogliamo nemmeno immaginare cosa succederà quando questo debito fuori bilancio arriverà in consiglio comunale.

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