La Cisl sul trasporto pubblico nello Stretto: «E' giunta l'ora di porre fine al gioco di Rfi»

La Cisl sul trasporto pubblico nello Stretto: «E’ giunta l’ora di porre fine al gioco di Rfi»

Redazione

La Cisl sul trasporto pubblico nello Stretto: «E’ giunta l’ora di porre fine al gioco di Rfi»

venerdì 05 Settembre 2008 - 11:27

Genovese e Testa scrivono alle istituzioni cittadine e ai rappresentanti messinesi a Roma

Ancora attenzione sui trasporti nello Stretto. Il segretario Generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e il segretario della Fit Cisl di Messina Vincenzo Testa, hanno scritto al sindaco, al presidente della provincia, al presidente dell’Autorità portuale, al Direttore Compartimentale Sicilia di Rfi e ai deputati e senatori messinesi, per sottoporgli ancora una volta la situazione del servizio di traghettamento pubblico tra la Sicilia e la Calabria.

«E’ giunta l’ora di porre fine al gioco portato avanti da troppo tempo da Rete Ferroviaria Italiana sul sistema di attraversamento dello Stretto di Messina – scrivono i due. Le notizie di stampa sul possibile spostamento per l’anno 2009 della nave traghetto Logudoro da Civitavecchia a Messina per aumentare l’offerta di trasporto ormai ai minimi storici, sono l’ulteriore e palese conferma di un gioco teso a confondere le idee che da troppo tempo viene portato avanti. Tutto questo mentre la nave Sibari rimane inutilizzata e inspiegabilmente ormeggiata in porto a Reggio Calabria. Tutto ciò è paradossale perché, a causa dell’aumento del prezzo del gasolio e della parziale chiusura per lavori della Salerno-Reggio Calabria, ci troviamo in presenza di una sempre maggiore richiesta di percorsi alternativi al gommato come Ferrovie e Autostrade del Mare».

Richiesta però che, per carenze strutturali delle attività di traghettamento del vettore ferroviario, non può essere accolta riversando sulle strade, e quindi sulla città di Messina, un numero sempre maggiore di mezzi pesanti. Le conseguenze per la vivibilità sono sotto gli occhi di tutti e, prima ancora delle Istituzioni locali, se ne è accorta anche la Comunità Europea che ha riscontrato un elevato tasso di inquinamento atmosferico e ha aperto una procedura di infrazione con sistema sanzionatorio.

«L’attuale situazione di degrado danneggia l’economia dell’isola che perde in termini di competitività delle imprese che vi operano – continuano Genovese e Testa – e, inoltre, opera una restrizione al diritto universale della mobilità delle persone, problemi di vivibilità e inquinamento, oltre l’occupazione delle parti più pregiate del territorio della città da parte di una società interamente a capitale pubblico che porta avanti un inesorabile piano di dismissione delle attività ferroviarie con ripercussioni anche in termini di sicurezza come denunciamo da tempo».

Nei mesi scorsi la Cisl e la Fit Cisl hanno chiesto al Presidente della Provincia e al Sindaco della Città una forte presa di posizione nei confronti dei massimi vertici di Rete Ferroviaria Italiana su tutte le problematiche dell’ attraversamento. Ma il momento di alzare la voce è adesso per il sindacato: dal 16 settembre le Organizzazioni Sindacali nazionali saranno impegnate con RFI nella delicata vertenza che coinvolge lo stretto di Messina e nella quale ci sono in gioco il riassetto del territorio, la vivibilità della città e il futuro di centinaia di lavoratori attualmente impegnati nello Stretto.

In una situazione del genere ancora più disastrato è il pendolarismo tra le due sponde. In passato erano tre i mezzi veloci in servizio, ridotti a due dopo l’incidente del Segesta. Oggi a causa di guasti che si verificano troppo spesso, troviamo in servizio anche un solo mezzo veloce. Ma alle denuncie da parte dei pendolari, si aggiungono i disagi di viaggiatori e turisti che, a seguito della forte diminuzione dei treni da e per la Sicilia, si vedono respinti all’imbarco a causa delle nuove Tabelle di armamento ridotte che non consentono alle navi di trasportare più di quaranta passeggeri, compresi gli automobilisti imbarcati. Lo chiamano turismo…

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