Ciucci e la -sfida- del Ponte: «Il piano finanziario è un problema»

Ciucci e la -sfida- del Ponte: «Il piano finanziario è un problema»

Redazione

Ciucci e la -sfida- del Ponte: «Il piano finanziario è un problema»

sabato 25 Ottobre 2008 - 12:00

Il presidente della Stretto di Messina ospite alla festa dell'Mpa: «Lo stop imposto da Prodi ci ha creato difficoltà». Buzzanca: «Un messinese nella società».

Gli entusiasmi che hanno caratterizzato i tanti annunci del recente passato sul Ponte sullo Stretto sembrano essersi smorzati, sembra prevalere una cautela che in certi frangenti si avvicina alla preoccupazione. O almeno questa è l’impressione che si trae dalla tavola rotonda organizzata questa mattina in fiera nella seconda giornata della festa dell’Mpa. L’incontro, dal nome -Sicilia Ponte del Mediterraneo-, ha visto la breve partecipazione del sottosegretario al Cipe Gianfranco Micciché, del sottosegretario ai Trasporti Giuseppe Maria Reina, del presidente dell’Anas e della società Stretto di Messina Pietro Ciucci, del segretario generale della Uil Trasporti Giuseppe Caronia, del deputato regionale dell’Mpa Maurizio Ballistreri e nell’ultima parte del sindaco Giuseppe Buzzanca.

Dicevamo della cautela mista a preoccupazione. Come quella mostrata da Micciché riguardo al federalismo ma soprattutto all’utilizzo dei fondi Fas, destinati al Mezzogiorno ma dai quali attingono un pò tutti. La cautela è quella che traspare dal discorso di Ciucci. «Nel 2006 – ha detto il presidente della Stretto – il progetto era pronto a partire e c’erano tutte le precondizioni necessarie, ma il governo di allora ha bloccato tutto. Oggi ripartiamo dovendo recuperare due anni di tempo, che non fanno bene a nessun progetto, a maggior ragione ad un’opera importante come il Ponte. Inevitabili le conseguenze, accentuate dall’andamento dei prezzi e, ultimamente, dalla crisi dei mercati finanziari».

Il punto è: dove reperire le risorse? «Il piano finanziario è un problema», ammette Ciucci. Mancano all’appello i 2,2 miliardi di fondi Fintecna, «per i quali potrebbe esserci un intervento dello Stato tramite aumento di capitale» (concetto che cozza con quanto affermato poco dopo dallo stesso Ciucci, ossia che «il Ponte non inciderà sul bilancio statale»), mentre il 60 per cento delle risorse andranno attinti -rastrellando- i mercati internazionali tramite progetti di finanza. «Abbiamo tutte le risorse per la fase di progettazione», rassicura Ciucci, ma dopo? «Una cosa è certa, non partiremo senza avere la certezza di avere i fondi per completare l’opera».

Il sindaco Buzzanca, nel suo intervento, ha rilanciato una richiesta già avanzata a Ciucci qualche mese fa: «Messina deve avere un proprio rappresentante nella società Stretto. La città sarà al centro di una rivoluzione del territorio alla quale deve prepararsi, capendo quali opere nasceranno sotto il Ponte. Ci dovremo sedere circolarmente attorno a un tavolo, Messina non vuole nulla di più di ciò che le spetta ma neanche nulla di meno. Siamo al centro – ha concluso Buzzanca – di una competizione nord-sud».

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