Il Comitato “La nostra città- con ironia: Ecco la sagra degli approdi

Il Comitato “La nostra città- con ironia: Ecco la sagra degli approdi

Redazione

Il Comitato “La nostra città- con ironia: Ecco la sagra degli approdi

sabato 06 Settembre 2008 - 09:32

Problematiche che puntualmente vengono discusse ma mai risolte: «Le puntate/annate precedenti vengono dimenticate, offuscate, cancellate. Non certo per caso».

Sulla questione approdi interviene il comitato -La nostra città-, in questi anni impegnato in diverse lotte, prima fra tutte quella per bloccare il transito dei tir sul viale boccetta. Oggi dopo le prese di posizione di esponenti politici e istituzionali degli ultimi giorni, prende la parola Saro Visicaro, che provocatoriamente parla di -Sagra degli approdi-.

«E’ normale che a settembre si organizzino le “sagre della melanzana- oppure quella “del pecorino- o anche del “cetriolo-. E’ così altrettanto normale che periodicamente a Messina si organizzi la “sagra degli approdi- o, meglio, quella contro il passaggio dei tir. Come ogni sagra che si rispetti è come se tutto stesse accadendo per la prima volta. E’ come se non vi siano stati, almeno negli ultimi otto anni, fatti, avvenimenti, interventi, finanziamenti, omissioni, archiviazioni, provvedimenti,che hanno permesso e continuano a lasciare la situazione (il transito dei tir nel centro della città) immutata. Le puntate/annate precedenti vengono dimenticate, offuscate, cancellate. Non certo per caso».

Il Comitato La Nostra Città, subito dopo l’ordinanza dell’ex sindaco Genovese (2006), denunziò pubblicamente che quel provvedimento rappresentava una beffa per i messinesi. Successivamente in diverse occasioni vennero anche organizzati dei sit-in di protesta. «Negli incontri in Prefettura che seguirono il provvedimento del sindaco poi, si posero le scellerate condizioni per porre le basi necessarie a procrastinare all’infinito il mantenimento di tutti gli approdi attuali – continua Visicaro. Infatti, contemporaneamente, si alzava una studiata cortina fumogena che chiedeva insistentemente “L’ampliamento dei due moli di Tremestieri- come soluzione definitiva. In un colpo venivano così cancellate le deduzioni e le aspettative del primo provvedimento governativo (emergenza del 2003) e le solenni dichiarazioni espresse nelle pluri-inaugurazioni elettorali di quei due moli. Quindi il balletto di competenze tra Autorità Portuale, Regione Siciliana e Demanio sulla possibilità di utilizzare e realizzare altre infrastrutture limitrofe ai due moli (parcheggi e nuovi moli). Il copione poi prevedeva il capitolo dell’utilizzo dei “fondi del…ponte-. Oggi ricomincia la sagra: ticket, rfi, bla,bla,bla».

Il comitato però, ritiene giusto continuare a chiedersi:

1) Perché non vengono subito utilizzate le somme che l’Autorità Portuale aveva dichiarato di avere a disposizione per Tremestieri?

2) Perché il Prefetto di Messina non ha ancora dato risposte al dossier sull’utilizzo mancato di Tremestieri che il Comitato La Nostra Città ha consegnato lo scorso 7 febbraio?

3) Perché il Consiglio Comunale non mette all’odg la questione approdi,la questione delle concessioni,la questione tariffaria e quella riguardante non il pedaggio ma il sistema impositivo al quale le società di traghettamento operanti nel nostro Comune sono o non sono soggette?

4) Perché lo stesso Consiglio Comunale non interviene sulla questione riguardante le tariffe praticate ai residenti – lavoratori che utilizzano il collegamento privato e pubblico tra Sicilia e Calabria;

5) Perché anche l’attuale assessore alla “mobilità- urbana rende lecito e possibile il parcheggio (in tripla fila) abusivo in prossimità del terminal multiuso della Rada S. Francesco con conseguente strozzatura della viabilità?

6) Perché i consiglieri comunali, provinciali, regionali del Partito Democratico non presentano interrogazioni e/o proposte urgenti?

7) Perché i rappresentati delle organizzazioni sindacali presenti nel Comitato Portuale non prendono posizione chiara sulla vicenda (oltre a prendere …i “gettoni- di presenza)?

8) Perché il deputato Francantonio Genovese e i suoi colleghi parlamentari di maggioranza e minoranza non intervengono sul ministro dei trasporti, in commissione parlamentare e in tutte le sedi istituzionali per denunziare il regime di monopolio del traghettamento nello Stretto, la mancata esecuzione dell’ultima delibera governativa sull’emergenza ambientale, il ruolo concussivo delle Ferrovie e la assoluta inosservanza delle normative comunitarie?

Ma in realtà regna la delusione: «Potremmo continuare all’infinito nell’elencazione ma sappiamo di non ricevere risposte. Ed allora, dopo sei anni, chiederemo all’attuale Presidente della Repubblica quelle stesse cose che chiedemmo al Suo predecessore quando è venuto a Messina. Chissà che non sortisca qualche effetto positivo».

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