Oggi è arrivato il parere positivo dalla terza commissione, che si occupa di viabilità secondaria: 6 favorevoli e 2 astenuti. Occhio al risvolto politico
La terza commissione consiliare provinciale che si occupa di viabilità secondaria, ha dato questa mattina il proprio parere favorevole alla costituzione della Commissione speciale riguardante il Piano Strade e più nello specifico il modo in cui le risorse stanziate sono state poi spese dall’ente e dalla ditte chiamate ad intervenire per le tante emergenze del territorio. Otto i votanti: 6 favorevoli e 2 astenuti.
La nascita del nuovo organismo è stato sollecitato da diverse aree politiche di palazzo dei Leoni, in virtù dei diversi allarmi lanciati da sindaci e amministratori del territorio. Una serie interminabile di punti interrogativi ai quali si vuole provare finalmente a dare una risposta. O quanto meno cercare di vederci più chiaro. La commissione stessa, al fine di verificare tutti gli adempimenti messi in atto per l’esecuzione degli interventi del Piano, potrà avvalersi a titolo gratuito di consulenti esterni e potrà altresì chiamare in audizioni, il responsabile del procedimento, i progettisti degli interventi, i direttori dei lavori, i responsabili delle imprese esecutrici degli interventi, i responsabili tecnici delle stesse imprese o quanti possano contribuire all’espletamento del mandato della commissione medesima.
Adesso la palla passerà al consiglio provinciale, vista prelevabilità del punto all’ordine del giorno. La prossima seduta è convocata per mercoledì. Un passaggio che ha anche i suoi interessanti spunti politici. La “maggioranza” dei consiglieri che ha dato il placet alla costituzione dell’organo infatti, è composta da un’asse atipica rispetto all’attuale alleanza governativa provinciale. Tra i sottoscrittori della proposta i gruppi dell’opposizione, Sicilia Vera, parte dell’Mpa, alcuni esponenti del PdL dell’area Beninati e l’Udc. Sono soprattutto i centristi a mostrare i muscoli, lanciando un segnale ben preciso al presidente Nanni Ricevuto.
La costituenda commissione di inchiesta sarà composta da un componente per ogni gruppo costituito all’interno del consiglio provinciale, che dovrà essere formalmente designato dal gruppo di appartenenza, attribuendo alle opposizioni la presidenza della commissione stessa e la vice presidenza ad un esponente della maggioranza. Al momento, per la presidenza, il principale “candidato” è Maurizio Palermo di Italia dei Valori. I lavori della commissione dovranno concludersi entro sei mesi dall’insediamento i propri lavori. Un’eventuale proroga dell’anzidetto termine verrà deliberata dal consiglio provinciale su proposta della medesima commissione di inchiesta. (E. Rigano)