Conferenza Pd: nel mirino le amministrazioni Buzzanca e Ricevuto

Conferenza Pd: nel mirino le amministrazioni Buzzanca e Ricevuto

Redazione

Conferenza Pd: nel mirino le amministrazioni Buzzanca e Ricevuto

martedì 27 Gennaio 2009 - 11:44

Rao: “I problemi drammatici del territorio possono essere risolti da una coalizione che in comune ha solo il legame con le poltrone?”. Presenti consiglieri provinciali e comunali

Conferenza stampa stamattina per il Partito Democratico, che si è riunito a Palazzo dei Leoni per illustrare ai giornalisti la propria posizione dopo l’accesissima giornata politica di ieri, sia a palazzo Zanca che a Palazzo Dei Leoni. Una giornata culminata con l’approvazione dell’emendamento “tagliascoglio” in consiglio comunale e con le minacce di abbandono della maggioranza in aula da parte dell’Mpa in consiglio provinciale.

A prendere per primo la parola il segretario provinciale Pippo Rao, che è andato subito diretto al nocciolo: «La politica dovrebbe rispondere alle esigenze della gente. Le risposte di questo centrodestra le abbiamo viste ieri al Comune e alla Provincia. Mi chiedo se i problemi drammatici del nostro territorio possono essere risolte da coalizioni che in comune non hanno nulla, se non la forza con la quale rimangono aggrappati alle proprie poltrone». Poi continua: «Un anno fa parlavano di risollevare le sorti della città. Noi con grande senso di responsabilità abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare, dialogando per il bene della gente. Ma ogni giorno che passa ci accorgiamo che è tutto inutile mancando l’unità al loro interno. E’ il grande tradimento compiuto nei confronti di Messina, visto che i “governi amici di Palermo e Roma” pensano a tutto tranne che a questa città».

Gli fa eco il segretario cittadino e consigliere provinciale Giuseppe Grioli: «Ieri sindaco e presidente della Provincia sono stati sfiduciati dalle loro rispettive maggioranze. E’ un problema che non riguarda gli uomini, ma il progetto politico che qualche mese fa avevano sposato. In consiglio provinciale Il Centro con D’Alia e l’Mpa hanno lanciato dei precisi affondi. Dunque riteniamo necessaria un’analisi di maggioranza o in caso contrario sollecitiamo le dimissioni. Lo stesso lo chiediamo a Buzzanca. Noi chiediamo le dimissioni di Scoglio non per l’avviso di garanzia ma per un chiaro conflitto d’interessi».

A prendere la parola l’autore del documento datato 12 novembre 2008 Gaetano Gennaro, al quale ha fatto seguito l’emendamento “tagliascoglio” approvato ieri. Gennaro ci tiene a sottolineare come la questione in realtà riguarda solo in parte l’ex City Manager, ma più direttamente in sindaco. Una questione che si porta avanti dal 2003 con «un vero atteggiamento di prepotenza per la città e anche per il consiglio». «Mi preme sottolineare – continua – che i sottoscrittori del documento sanno bene che l’avviso di garanzia non è prova di colpevolezza, ma un atto a garanzia dell’indagato e quindi nessun processo volevano celebrare nell’aula consiliare. Gli stessi invece, volevano essere informati dello stato d’arte della vertenza sugli stadi cittadini, che aveva fatto emergere un’incompatibilità dell’assesore Scoglio rispetto al ruolo che ricopre in giunta. L’intervento in aula di Buzzanca avrebbe probabilmente restituito serenità a tutte le componenti politiche del Comune e quindi della città, ma il primo cittadino sottraendosi al dibattito, eccetto intervenire più volte sulla stampa, ha palesato la sua totale mancanza di autorevolezza, causando tra l’altro la reazione di una parte della maggioranza che dovrebbe sostenerlo». Una parte definita “banda degli onesti” del centrodestra, che ieri ha votato con il Pd contribuendo all’approvazione dell’ordine del giorno e del correlato emendamento.

Per Felice Calabrò il problema è più ampio, legato ai contesti nazionali: «Non c’è rapporto di fiducia tra Buzzanca e i livelli più alti di cui sono riferimento i consiglieri che siedono a palazzo Zanca». Così come la pensa anche Giorgio Caprì. Un esempio? «L’Udc. Ardizzone, il vicesindaco, è collegato al senatore D’Alia, che oggi si trova in maggioranza a Messina, all’opposizione a Roma. Tutte lacune che si ripercuotono sul banco dei numeri. Che fine ha fatto il conflitto d’interesse, nella scorsa amministrazione, bandiera di D’Alia?».

Tornando infine per un attimo alla Provincia, presente anche il consigliere di Rifondazione Francesco Andaloro. «Ci sono delle spaccature ampie ed evidenti, delle situazioni che necessitano di risposte immediate. Ricevuto lascia a desiderare sulla questione morale e lo stesso vale dal punto di vista amministrativo: Ato idrico, Ato rifiuti, questione occupazionale, giusto per dirne alcune». Solo “sulla porta” il capogruppo dell’Mpa Carlo Cerreti, che ieri aveva preannunciato la presenza del suo gruppo alla conferenza del Partito Democratico.

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