Un momento di confronto tra i diversi operatori del settore quello svoltosi ieri pomeriggio al Salone degli Specchi della provincia alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Giovanni La Via

Analizzare a 360 gradi il settore agricolo del territorio messinese, un mondo fatti di colori, profumi, odori e soprattutto sapori che meritano la dovuta attenzione. Esattamente come quella dedicatagli ieri pomeriggio al Salone degli Specchi della cultura in occasione di quelli che l’assessore provinciale al ramo Maria Rosaria Cusumano ha definito “stati generali dell’agricoltura”, appuntamento voluto per cercare di analizzare a fondo problematiche e le opportunità di un settore dall’enorme potenziale economico.

Per il presidente Ricevuto, autodefinitosi “presentatore” di un incontro-confronto che ha visto l’intervento di diverse esponenti di settore di tutto il territorio messinese, un appuntamento da istituzionalizzare, e che dovrebbe “cadere” prima del Forum nazionale sull’agricoltura solitamente in programma nel mese di marzo: «Quella di oggi – ha esordito il padrone di casa salutando man mano tutti gli “amici” presenti in cattedra, in primis l’assessore regionale Giovanni La Via e il sindaco Buzzanca, e quelli mimetizzati tra l’uditorio – è la prima conferenza provinciale dell’agricoltura del terzo millennio. È arrivato il momento di fare il punto della situazione stabilendo le strade da percorrere per farsì che l’agricoltura della provincia messinese possa superare tutti gli ostacoli che spesso ne impediscono il pieno decollo».

Problemi che necessitano di soluzioni, problemi e soprattutto risposte che Ricevuto rivolge al rappresentante regionale La Via: «Quello agricolo è un settore in cui la Sicilia ha fatto passi da

giganti, possiamo contare su punte d’eccellenza come nel caso del florovivaismo, della produzione dell’olio, del vino, della zootecnia e nella trasformazione di prodotti agricoli. Nonostante ciò in molte situazioni il settore subisce delle battute d’arresto in parte dovute ad una crisi che non sta certo risparmiando nessuna realtà economica ma che al tempo stesso dipendono da aspetti legati alla specificità del nostro territorio». E tra le varie problematiche elencate da Ricevuto, insieme a quelle legate alle caratteristiche orografiche della provincia che non sempre rende possibile lo sviluppo di determinate colture, il “numero uno” di Palazzo dei Leoni non manca di sottolineare le difficoltà legate al frazionamento delle proprietà che certo non favoriscono lo sviluppo di moderne tecniche agricole.

«I terreni non troppi piccoli – spiega Ricevuto – ciascun coltivatore è proprietario di un appezzamento di circa un ettaro e ciò non permette l’utilizzo né di nuovi metodi di coltivazione né tantomeno della possibilità di usufruire di eventuali sovvenzioni europee poiché è necessario che i possedimenti rispettino determinati standard, anche rispetto alle dimensioni della terra». Necessario dunque trovare delle “agevolazioni” che permettano all’agricoltura siciliana di raggiungere determinati livelli. Dello stesso avviso l’assessore Cusumano che aggiunge un ulteriore ingrediente alla “ricetta” immaginata per la ripresa dell’agricoltura messinese: la scienza. Il rappresentante della giunta provinciale sottolinea infatti la necessità di potenziare il connubio fra impresa e ricerca scientifica, a confermarlo la presenza di alcuni rappresentanti dell’Università: «Spesso per permettere che le imprese producano ricchezza, è necessario che questa ricchezza venga prima di tutto garantita e favorito attraverso lo sviluppo scientifico».

(foto 2 di Dino Sturiale sulla presentazione del libro ‘La fauna dei nebrodi’- vedi approfondimento)