Il consiglio si -apre- all'Atm, Palazzo Zanca chiede aiuto alla Regione: «Da soli non ce la facciamo»

Il consiglio si -apre- all’Atm, Palazzo Zanca chiede aiuto alla Regione: «Da soli non ce la facciamo»

Redazione

Il consiglio si -apre- all’Atm, Palazzo Zanca chiede aiuto alla Regione: «Da soli non ce la facciamo»

lunedì 01 Dicembre 2008 - 15:06

Il sindaco Buzzanca: «Il deficit accumulato dal '94 è di 40 milioni di euro». Previti: «Così possiamo arrivare alla Spa». La proposta di Briguglio (Pdl): «Commissariamo tutte le partecipate»

Il rischio temuto era che il consiglio comunale aperto dedicato all’Atm, con la partecipazione dei deputati regionali e nazionali, si trasformasse in una inutile passerella piena di buoni propositi ma priva di soluzioni concrete. Un rischio che si è concretizzato nelle quasi quattro ore di seduta svoltasi stamani a Palazzo Zanca, alla quale hanno partecipato il sindaco Giuseppe Buzzanca, l’assessore alla Mobilità urbana Melino Capone, i parlamentari nazionali Nino Germanà, Francesco Stagno d’Alcontres, Vincenzo Garofalo, Carmelo Briguglio e quelli regionali Filippo Panarello, Giuseppe Picciolo, Franco Rinaldi, Santi Formica e Pippo Currenti. Presente anche l’assessore provinciale ai Trasporti Rosario Ventimiglia, mentre spiccano, tra le altre, le assenze del senatore Gianpiero D’Alia, del collega di partito Pippo Naro e del segretario regionale del Pd Francantonio Genovese.

«Sbaglia chi sovradimensiona il ruolo del Consiglio comunale – ha detto il presidente del consiglio Pippo Previti nell’introdurre i lavori – il quale non può rappresentare il capro espiatorio di tutti i drammi che vive la città. Anche chi pensa che questa assise sia insensibile al grido di dolore che si alza forte e chiaro dalla comunità. Pur nei limiti dei doveri che la legge assegna al Consiglio abbiamo sempre dato disponibilità ascolto, solidarietà e prodotto atti concreti in molto vicende, questo Consiglio è intervenuto per tutti i lavoratori, precari ed ovviamente anche per l’Atm. Va aperta una nuova pagina, rivisti tutti i carichi di lavoro, è necessario individuare un esperto per risolvere il trasporto pubblico locale, limitando sprechi ed appalti esterni ed intervenendo sul fenomeno del portoghesismo che si aggira attorno al 70 per cento. Vanno ceduti gli immobili Cavallotti e Atm, per creare una dote finanziaria per la costituenda Spa, per pagare i debiti con un prestito triennale ed eliminare gli interessi passivi che arrivano a circa 800 mila euro l’anno. Va ancora eliminato l’attuale sistema di Ztl che, se da un lato consente all’Atm di introitare somme, a causa di sentenze negative del giudice di pace, costringe il Comune a pagare».

Queste le soluzioni indicate da Previti, appoggiate da Buzzanca il quale, però, ha voluto subito far chiarezza: «La situazione è abbastanza grave, ed è un guasto che viene da lontano. Il deficit accumulato dal 1994 dall’azienda è di 40 milioni di euro, ed il costo mensile della Atm ammonta ad 1 milione 800 mila euro al mese. L’amministrazione comunale da sola non potrà farcela, dovrà intervenire la Regione con tempestività ma soprattutto occorrerà evitare il riprodursi di situazioni deficitarie con un progetto di sviluppo che affronti da un lato il risanamento ma anche l’efficienza dell’azienda e del servizio con la trasformazione in Spa. Le risorse ottenute dalla Regione rappresentano una prima risposta alle esigenze immediate dei lavoratori, ma soprattutto un primo segnale di attenzione per un settore, quale è quello del trasporto pubblico, da tempo privo di quelle risorse necessarie ad una politica di sviluppo. Per quanto riguarda la lunga interruzione del servizio – ha concluso il sindaco – invito tutti al buon senso, qualunque protesta non deve ledere l’interesse collettivo».

Dopo il sindaco è iniziata una lunga, troppo lunga serie di interventi. Tanto che né il direttore generale Claudio Conte né i rappresentanti dei sindacati, tranne Enzo Testa della Cisl, hanno potuto intervenire, rendendo necessario l’aggiornamento del consiglio a domani mattina alle 9.30. Non passa inosservata la battuta di D’Alcontres, il quale sottolinea che il sindaco «è stato molto lucido nella sua esposizione», un evidente richiamo a chi invece aveva ritenuto poco lucido lo stesso Buzzanca. Così come non può essere ignorato il quesito che Bruno Cilento, capogruppo del -Centro con D’Alia-, lancia all’aula: «Cosa succederà da gennaio in poi?». Un problema affrontato anche da Rinaldi del Pd: «Trattandosi di un’anticipazione di cassa, i 7 milioni di euro mancheranno nel 2009. Bisognerà dunque impegnarsi per recuperarli in parte con i contributi pregressi per la tranvia, una somma di 5,7 milioni di euro». Rinaldi parla per primo anche delle responsabilità da individuare «nella politica e nei sindacati». Un concetto rilanciato da Nino Carreri di Risorgimento Messinese: «I mali dell’Atm stanno tutti nella cogestione politico-sindacale. Chiediamo al direttore Conte di fare e cognomi di chi ha indotto certe scelte e di svelare i meccanismi che hanno consentito all’interno dell’azienda l’ascesa di gruppi di potere che hanno fatto solo danno all’azienda ed ai suoi lavoratori onesti. Una dettagliata relazione da inviare non a noi, ma alla magistratura inquirente».

Qualcuno mostra delusione per l’incontro di oggi, come Felice Calabrò (Genovese Sindaco): «Mi aspettavo delle risposte, trovo conferme della criticità del rapporto tra il Comune e la Regione e del fatto che Messina non riesce ad incidere sul governo nazionale, a differenza di Catania, che non appena ne ha avuto bisogno è stata aiutata». Su questo punto interviene Briguglio: «Il caso Catania è difficilmente ripetibile. Però si può dare una mission a noi parlamentari nazionali, per individuare investimenti specifici nel settore trasporti». Secondo il deputato di An «questa sarà una legislatura delle vacche magre, è bene che si sappia, è dunque necessario tagliare con prassi che hanno coinvolto tutti, senza distinzione di colore politico». Da Briguglio arriva anche una proposta che potremmo definire provocatoria: «Visto il momento di crisi, teniamo commissariate tutte le aziende partecipate. Costruiamo un’immagine di virtuosità di fronte anche alle altre istituzioni».

Solo in chiusura di seduta è intervenuto il primo sindacalista, Testa della Cisl, il quale ha ribadito la necessità di un dialogo con i sindacati e soprattutto la soluzione dell’internalizzazione di tutti i servizi legati alla mobilità, concetto sposato dall’assessore Capone che ha informato l’aula di un protocollo d’intesa con il ministero dell’Ambiente che porterà a Messina una trentina di autobus a metano: progetto finanziato per 8 milioni di euro dal ministero e per 1,5 dal Comune. Confermato, inoltre, il percorso già avviati in commissione trasporti a Palermo per un finanziamento straordinario di 15 milioni di euro da dividere in tre tranche dal 2009 al 2011.

(foto Dino Sturiale)

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