Consiglio provinciale: i primi -fuochi- del 2010

Consiglio provinciale: i primi -fuochi- del 2010

Consiglio provinciale: i primi -fuochi- del 2010

sabato 09 Gennaio 2010 - 13:42

Revisori degli istituti superiori, piano strade viabilità secondaria, il -caso dirigenti- e quello sul difensore civico. Comincia così il nuovo anno a palazzo dei Leoni

Messo da parte -velocemente- il clima festoso del periodo natalizio, tra i corridoi di palazzo dei Leoni si è già tornati a lavorare in vista dei primi punti da affrontare nel 2010. Tutte questioni che verranno discusse in consiglio e che rendono il clima nuovamente teso, così come già emerso dalla discussioni -preliminari- nelle varie commissioni.

La prossima seduta, la prima del nuovo anno, è fissata per lunedì alle 11.30. Il primo punto che dovrebbe essere trattato riguarda le nomine, da parte dell’Amministrazione, dei Collegi dei REVISORI DEGLI ISTITUTI SUPERIORI della provincia. Una questione mossa dal consigliere del Partito Democratico Pippo Rao, che ha chiesto attraverso un’interrogazione «quali criteri sono stati attuati per la scelta di questi revisori?», ritenendo necessario fugare i dubbi su eventuali «logiche spartitorie, lottizzanti e clientelari», e domandando se sia stato emanato un bando, se sia stata nominata una commissione per la valutazione dei curricula, se si sia tenuto conto, per la nomina dei designati, «della delibera recentemente approvata dal consiglio provinciale sulla attribuzione di incarichi a soggetti terzi, in cui si faceva obbligo d’informazione e publicizzazione preventiva al Consiglio, degli incarichi da attribuire e dei requisiti curriculari e di esperienza professionale certificati adeguatamente da enti universitari o istituzioni professionali riconosciute». (Nell’articolo correlato in basso l’elenco completo dei revisori nominati lo scorso 10 dicembre)

Altro fronte caldo è il PIANO STRADE riguardante la viabilità secondaria sul territorio provinciale. I primi attriti hanno avuto il loro -palcoscenico- in terza commissione con la diversità di vedute tra il presidente della stessa, Pippo Lombardo, e il resto dei componenti. L’autonomista aveva già esposto in maniera forte il suo punto di vista a novembre dopo l’approvazione in consiglio di un mozione sull’argomento, sottolineando come solo una parte delle opere previste nella prima annualità, l’unica avente copertura finanziaria, fossero state effettivamente appaltate e attribuendo alla negligenza di qualche ufficio la necessità di rimodulare più volte il piano, giunto oggi alla sua quarta -edizione-. La commissione comunque, probabilmente grazie ad un accordo trasversale tra le forze politiche sul documento, ha dato il via libera al Piano che dunque giungerà in Consiglio. Nonostante le richieste di Lombardo rivolte agli uffici competenti di poter avere le carte necessarie per verificare che questa volta fosse davvero tutto ok.

Ma la questione più importante rimasta in sospeso nel 2009 riguarda il CASO DIRIGENTI. Un polverone nato sulle alte premialità in rapporto ai risultati raggiunti e ai benefici per il territorio; nello specifico sui criteri utilizzati per i premi produzione, incentivi e benefici e sulle presunte incompatibilità all’interno del Nucleo di Valutazione. Ma non solo. Il presidente Nanni Ricevuto, in aula il 16 dicembre, pur -indirizzando- verso l’Amministrazione le responsabilità di eventuali carenze gestionali dei dirigenti («i dirigenti rispondono alla politica e quindi anche la politica che deve dare risposte») ha preso tempo, chiedendo che l’argomento fosse trattato il 15 gennaio prossimo. Un rinvio utile per poter studiare la situazione ed avere le idee più chiare prima di confrontarsi con l’aula ed eventualmente prendere decisioni.

Infine un -piccolo fronte- si è aperto anche sul DIFENSORE CIVICO dell’Ente. L’avvocato Giovanni Mazzù infatti, continua a rimanere in carica nonostante siano trascorsi (e di molto) i 45 giorni successivi all’insediamento della nuova amministrazione, collegabili alla proroga di fatto. Sull’argomento sono intervenute direttamente o -indirettamente- diverse forse forze politiche, anche esterne al consiglio come il PdCI. Pippo Rao ha presentato un’interrogazione con la quale chiede chiarezza in merito ai ritardi con cui si sta procedendo al rinnovo dell’incarico e sulla legittimità del procedimento di proroga “di fatto” che vada oltre i 45 giorni, visto che la legge regionale si è adeguata alla Corte Costituzionale che con la sentenza 4 maggio 1992, n. 208, esclude la “prorogatio a tempo indeterminato” per la violazione dei principi di imparzialità e buon andamento della amministrazione.

Inoltre il consigliere del Pd ha notificato giovedì in Conferenza dei Capigruppo la predisposizione di un provvedimento di modifica dell’istituto del difensore civico, con la gratuità del mandato, fatte salve i rimborsi spese, e la messa a disposizione del proprio ufficio di tutti gli strumenti necessari per l’espletamento del ruolo. «Questo garantirebbe il risparmio di 61.000 euro l’anno – ha spiegato Rao -, a fronte di un’ Organo che in questi anni ha dimostrato tutti i limiti in termini di possibilità incisiva e di capacità di essere interlocutore delle istanze dei cittadini, che per lo più ne sconoscono l’esistenza, ma soprattutto ne registrano i limiti in termini di difesa delle esigenze degli stessi, e questo ovviamente a prescindere dal titolare dell’incarico, ma per i coartati poteri di tutela previsti dalla normativa, tanto addirittura da farlo ritenere per le segreterie dei Partiti un sottogoverno da spartirsi tra le forze politiche di maggioranza! Tra l’altro, tale onerosa spesa, incide in modo notevole sulle casse dell’ente, rispetto ai benefici che ne hanno i cittadini, e questo soprattutto in questo momento nel quale la Provincia di Messina, rischia di violare il Patto di Stabilità, e per tale motivo ha dovuto sopprimere servizi, e tagliare varie spese di bilancio, a danno del territorio e delle comunità».

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