In via di costituzione "Luogo Comune", il Laboratorio per la difesa del territorio

In via di costituzione “Luogo Comune”, il Laboratorio per la difesa del territorio

Eleonora Corace

In via di costituzione “Luogo Comune”, il Laboratorio per la difesa del territorio

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venerdì 29 Giugno 2012 - 23:30

Il Laboratorio “Luogo Comune”, composto prevalentemente da attivisti della Rete No Ponte e del Movimento Studentesco, ha come obiettivo la costituzione di comitati per la capillare difesa del territorio dal rischio sismico e idrogeologico. Prevista la prima iniziativa l'11 luglio con la presentazione di un libro di Michael Foucault e della rivista "Materiali Foucaultiani".

“Autorganizzazione, autogestione, partecipazione popolare, democrazia diretta”. Con queste parole Gino Sturniolo, della Rete No Ponte, battezza la nascita del Laboratorio “Luogo comune”. Un nuovo soggetto politico del panorama messinese, progettato da tempo ma che in pratica ha cominciato a muovere i primi passi, o meglio a gattonare, solo in queste ultime settimane nell’arco di due assemblee. Lo compongono membri della Rete No Ponte , ragazzi del movimento universitario e persone che da lungo tempo si battono per la difesa dei diritti dei migranti. “Luogo Comune” non è né un partito, né un movimento, né un’associazione. È un laboratorio, appunto. Ovvero un soggetto organizzato con il preciso intento di promuovere mobilitazioni e cercare soluzioni sui temi, caldissimi per la nostra città e provincia, della difesa del territorio, dei beni comuni e della tutela delle condizioni di vita dei lavoratori in particolare e dei cittadini in generale. Uno scudo insomma, fatto per assistere e proteggere dal malgoverno del territorio e dalla feroce politica di austerity tutti quei soggetti che ne pagano il prezzo più salato: le categorie più deboli della società. Ma “Luogo Comune” vuole essere anche un trampolino di lancio per tutte quelle realtà che, sganciandosi dal clientelismo di una politica indifferente alle reali esigenze della città, voglia impegnarsi in prima persona a cambiare le cose, in vista del bene della collettività. Nell’intenzione dei sui creatori il Laboratorio non ha come priorità la crescita quantitativa dei membri che lo compongono, ma vuole essere mezzo e strumento per l’allargamento orizzontale della democrazia e della partecipazione popolare. Marco Letizia, studente che ne fa parte, sottolinea come “Luogo Comune”non nasca “contro” ma “per”. Per promuovere, per cambiare e per lottare affinché la società diventi più equa. Due sono i primi obiettivi di “Luogo Comune”: puntare ad una redistribuzione delle ricchezze e salvaguardare il territorio. Gino Sturniolo è molto chiaro: “La crisi la paghino i ricchi, questo slogan recita un nostro striscione che esprime la richiesta più saggia che oggi, nella crisi, si possa avanzare: che ci sia una redistribuzione della ricchezza. Dal punto di vista territoriale è intenzione del Laboratorio avviare una fase di organizzazione di un vasto movimento per la difesa dal rischio sismico e idrogeologico attraverso una grande opera di messa in sicurezza e di adeguamento degli edifici. Si tratta di una proposta che avanziamo a tutti coloro che vorranno aderire”. Lo scopo del laboratorio, da questo punto di vista, sarà la costituzione di vari comitati cittadini per l’unica vera grande opera di cui la città di Messina ha bisogno: la totale messa in sicurezza del territorio.

La prima iniziativa di “Luogo Comune” è prevista per l’11 luglio, alle 18:00 all’ex Guernica – di fronte la Chiesa dei Catalani – quando i professori Orazio Irrera e Pierandrea Amato presenteranno il libro del grande filosofo francese Michael Foucault “Sull’origine dell’ermeneutica del sé”e la rivista online “Materiali Foucaultiani.

Un commento

  1. Credetemi ragazzi del movimento studentesco è lontano da me essere sarcastico con la vostra iniziativa.La SINISTRA in qualche modo legata al mondo accademico,quella con la puzza sotto il naso,si butta spesso in filosofia per fare politica.Oggi è la volta della filosofia del chiarimento,e delle verità che non sono immutabili ma che si adattano alla realtà,l’ERMENEUTICA appunto.Michael Foucault è utile per trasformare loro stessi(vi auguro di riuscirci) per poi tentare di estenderlo a noi stessi,un’ambizione non da poco,mi scuso con i filosofi che terranno la presentazione per la sinteticità irriverente.Sarà problematico andare nei tanti cantieri edili,dove ci sono operai marocchini e italiani che lavorano in nero,a controllare palificazioni e opere idrauliche,forti dell’ERMENEUTICA in mano.Quella gente urlerà frasi in dialetti incompresinbili,capirete solo quella in messinese AMA TRAVAGGHIARI AMA TRAVAGGHIARI.

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