-No al doppio incarico-, il Comitato lancia un appello ai deputati dell’Ars

-No al doppio incarico-, il Comitato lancia un appello ai deputati dell’Ars

-No al doppio incarico-, il Comitato lancia un appello ai deputati dell’Ars

mercoledì 13 Maggio 2009 - 14:24

Continua la battaglia per ottenere il referendum popolare che abroghi la leggina con la quale si tutelano le poltrone multiple di molti parlamentari. Lettera del portavoce, il prof. D’Andrea, ai gruppi politici: «Restituite onore all’Istituzione»

Se la riforma elettorale del 2005 targata Calderoli è ormai conosciuta in tutta il globo come “legge porcellum” o “porcata”, come si potrebbe definire la leggina con la quale l’Ars tutela i doppi incarichi di molti dei suoi componenti? Lasciamo da parte aggettivi e appellativi, perché in questo momento è in corso una battaglia con un obiettivo preciso tracciato già dal nome stesso del comitato che la persegue: “No al doppio incarico”. Battaglia che è stata lanciata la settimana scorsa proprio da Messina e che punta ad ottenere la firma di 18 deputati dell’Ars sulla richiesta di un referendum popolare abrogativo.

A questo scopo proprio oggi il portavoce del comitato, il prof. Luigi D’Andrea dell’Università di Messina, «confidando nella possibilità che si apra il confronto all’interno dei partiti, che prevalga il buon senso all’interno dell’Aula e che almeno 18 deputati sostengano la causa referendaria», ha trasmesso sia al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Francesco Cascio, che ai gruppi parlamentari e ai novanta deputati, una lettera-appello, che abbiamo deciso di pubblicare integralmente:

«Onorevole, venerdì 8 maggio, presso la sala commissioni della Provincia Regionale di Messina, in conferenza stampa, si è presentata l’iniziativa della costituzione del Comitato “No al doppio incarico”. Il portavoce del Comitato è stato individuato nella persona del prof. Luigi D’Andrea, docente di Diritto Costituzionale della facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi di Messina.

Il Comitato, promosso da cittadini, impegnati e non in istituzioni e partiti, sia di centro-destra che di centro-sinistra, si propone l’obiettivo di sensibilizzare i parlamentari dell’ARS per la richiesta – entro il 13 giugno 2009 – del Referendum Popolare sul testo della legge recante “Norme sulla ineleggibilità ed incompatibilità dei deputati regionali”, approvata in data 3 marzo 2009, pubblicata sulla G.U.R.S. del 13 marzo 2009.

Questa legge, non merita di ricevere dignità giuridica e di spiegare efficacia – con l’entrata in vigore – neppure per un giorno. Infatti, l’Assemblea, nella seduta del 3 marzo, piuttosto che ripensare ad un sistema di norme in materia conforme ai dettati della Corte Costituzionale, ha introdotto una regola procedurale scorretta nel merito e nel metodo. Nel merito, perché rimanda al formarsi del giudicato la rimozione della causa di incompatibilità (ciò significa, con i tempi della giustizia, che – di fatto – un deputato in condizioni di incompatibilità resta in carica per l’intera legislatura). Nel metodo, perché essendoci giudizi in corso sulla costituzionalità della previsione del 2007 sui doppi incarichi, si vogliono alterare le regole del gioco nelle more della pronuncia.

Il c.d. legislatore quando legifera su stesso dovrebbe improntare riflessione e voto alla massima serietà, alla massima prudenza, alla massima responsabilità. Così non è stato! Dinnanzi, alla aberrazione di queste norme, che autorevole stampa nazionale ha messo in risalto, ci siamo indignati. Nello stesso tempo, coltiviamo la speranza che almeno un quinto dei membri dell’Assemblea paralizzino l’iter del testo di legge in questione, restituendo onore alla Istituzione.

Nel sottoporre, di seguito, il contenuto del modulo per la raccolta delle firme a sostegno del movimento di opinione, confidiamo nella Sua onestà intellettuale. Onorevole, chieda, formalmente, che si proceda a REFERENDUM POPOLARE».

La politica ha una grande occasione, quella di rimediare con i fatti, e non con le parole, ad una delle più aberranti manovre legislative di cui l’Ars, non certo nuova ad alchimie del genere, si è resa protagonista.

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