Ponte Agrò, torrente Savoca e frana sulla A18 a Letojanni: l'impotenza di un territorio e di chi lo rappresenta

Ponte Agrò, torrente Savoca e frana sulla A18 a Letojanni: l’impotenza di un territorio e di chi lo rappresenta

Carmelo Caspanello

Ponte Agrò, torrente Savoca e frana sulla A18 a Letojanni: l’impotenza di un territorio e di chi lo rappresenta

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lunedì 14 Marzo 2016 - 23:39

Overdose di riunioni di sindaci per i disagi causati dal senso unico alternato sul Ponte Agrò, istituito dall'Anas per la precarietà della struttura. Dopo nove anni di provvedimenti al limite del paradossale gli amministratori intendono alzare la voce. I cittadini aspettano fatti e non più parole

“Il torrente Savoca è ad alto rischio, siamo esasperati”. Era il 18 ottobre scorso quando il sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, annodò la fascia tricolore ad un cappio e si “dimise” (si fa per dire) da ufficiale di governo. Un gesto plateale nel contesto di un Consiglio comunale convocato in via straordinaria ed urgente sul greto del torrente per lanciare l’ennesimo Sos. Non si era ancora spenta l’eco dell’ondata di maltempo che aveva causato la piena del torrente che divide S. Teresa e Furci e l’emozione per il salvataggio in extremis, ad opera di due eroi furcesi, di una madre e del figlio che vivevano in un camper ai bordi del corso d’acqua. Sono passati cinque mesi e… un paio di passerelle di politici. Si è parlato di un progetto da 3 milioni di euro per svuotare il greto e ripascere la spiaggia. Nulla è stato fatto. Nulla si sa di concreto di cosa si farà, se si farà e quando si farà. Siamo in attesa del prossimo evento meteo, della prossima protesta degli amministratori, dell’ennesimo allarme, di nuovi sopralluoghi e di nuove promesse. Fino a quanto non succederà l’irreparabile. A quel punto forse si muoverà qualcosa (come a Scaletta Zanclea e Giampilieri. Ma primi ci son dovuti scappare i morti. Trentasette morti).

Stesso mese, ottobre, del 2015. Una frana invade la carreggiata dell’A-18 all’altezza di Letojanni. Si è staccata una parete rocciosa. Solo per caso, o per miracolo, non si sono contate vittime. Sopralluoghi, passerelle di politici, collegamenti con le tv nazionali, promesse e così via. Siamo al 14 marzo. La carreggiata lato monte è ancora invasa dalla frana. “Non ci vengano a dire cosa si sta facendo, non ci parlino di progetti e quant’altro…” è il coro unanime degli automobilisti: “Questi – sostengono – non sono tempi accettabili”.

Correva l’anno 2007 quando vennero fatte le prove di carico sul ponte Agrò (che divide S. Alessio Siculo da S. Teresa di Riva) di competenza dell’Anas. E qui siamo al paradosso. In meno di dieci anni (esattamente nove) la carreggiata è stata ristretta per motivi di sicurezza, riaperta al transito in entrambe le direzioni di marcia e, il mese scorso, nuovamente ristretta con l’istituzione di un senso unico alternato regolamentato da semaforo. Ovviamente per le carenze strutturali. I cittadini si chiedono se e quanto il ponte sia pericolante; se e quando saranno realizzati i lavori di messa in sicurezza (o se il viadotto sarà ricostruito), se e quando sarà realizzata la passerella sul torrente quale via alternativa al ponte e se ci sono i soldi per realizzare le opere. Cose note. Ci si chiede anche: cosa hanno fatto dal 2007 ad oggi gli amministratori degli otto Comuni della Val d’Agrò? Parliamo di nove anni. Nove. Si sono dati appuntamento nell’aula consiliare di S. Teresa di Riva per stabilire il da farsi in seguito agli ultimi disagi. C’erano tre sindaci: Nino Bartolotta (Savoca, accompagnato dal presidente del Consiglio Massimo Stracuzzi), Fabio Di Cara (Forza d'Agrò) e Davide Paratore (Antillo); i vicesindaci Danilo Lo Giudice (S. Teresa), Giuseppe Cacciola (Sant'Alessio), Concetto Orlando (Roccafiorita) e Carmelo Palella (Casalvecchio Siculo); l’assessore Jenny Spadaro per il comune di Limina e il presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche, Francesco Moschella. Che a sua volta ha convocato l’assemblea per venerdì prossimo alle 11 (dopo un Consiglio comunale che si è tenuto a S. Teresa di Riva ieri sera). Un’overdose di parole. In attesa di un incontro tecnico con l’Anas annunciato dal sindaco di S. Teresa, Cateno De Luca, per il 30 marzo. Lo stesso primo cittadino ha annunciato che i lavori per la passerella, secondo quanto gli è stato riferito, inizieranno subito dopo Pasqua.

I sindaci sono intenzionati a far sentire prima la loro voce. Che lo facciano, finalmente. Ma con i fatti. E’ quello che vogliono i cittadini dai loro rappresentanti. Cittadini di un territorio abbandonato a se stesso e che non hanno più voce e interlocutori (il riferimento è ai deputati regionali e nazionali). Cittadini stanchi delle chiacchiere. Anche quelle dei loro sindaci. Abbiamo voluto solo segnalare e ricordare tre casi eclatanti: il torrente Agrò a rischio esondazione, la frana sulla A18 a Letojanni e il ponte precario che divide S. Alessio da S. Teresa. Ma l’elenco sarebbe decisamente più lungo.

Carmelo Caspanello

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