Un nuovo Prg? Per Grioli meglio puntare sui Piani particolareggiati

Un nuovo Prg? Per Grioli meglio puntare sui Piani particolareggiati

Un nuovo Prg? Per Grioli meglio puntare sui Piani particolareggiati

sabato 09 Maggio 2009 - 06:03

Secondo il segretario cittadino del Pd sarebbero troppo lunghi i tempi per realizzare un nuovo strumento urbanistico generale, «che rischia di essere una cura peggiore del male». «Si agisca con varianti specifiche e modifiche ai regolamenti»

«Siamo veramente certi che quello di cui Messina ha bisogno è un nuovo Piano Regolatore?». A porsi questa domanda è Giuseppe Grioli, segretario cittadino del Partito Democratico, alla luce delle recenti dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica del Comune, Giuseppe Corvaja, il quale ha rivelato l’intenzione di portare quanto prima in giunta le linee guida per un nuovo Prg.

«Da un po’ di tempo – afferma Grioli – sembra che la politica cittadina abbia preso coscienza che l’espansione edilizia smisurata debba essere fermata. Potremmo dire oggi che in parte il mercato immobiliare saturo ha provveduto da sé a rallentare la corsa, e che andrebbe concentrata l’attenzione sull’edilizia residenziale pubblica e sugli interventi di risanamento». Ecco perché, invece di «aprire un nuovo lunghissimo iter che non siamo certi possa essere migliore dell’ultimo piano», secondo Grioli «sarebbe meglio riprendere con urgenza i Piani Particolareggiati esecutivi previsti dal Piano regolatore vigente, che sono la parte più importante della pianificazione urbanistica della città, che con iter spedito, senza eccessivi passaggi burocratici, consentirebbe a Messina di cominciare a promuovere uno sviluppo ordinato, pianificato, in cui l’iniziativa economica possa abbandonare la speculazione edilizia, ed indirizzarsi verso interventi di riqualificazione, di rilancio della nostra economia e del nostro tessuto sociale».

«I Piani Particolareggiati – spiega il consigliere provinciale – non prevedono zone ad espansione edilizia ma lasciano al consiglio comunale l’alto compito di individuare un profilo nuovo per le aree perimetrate al fine di costituire un modello socio-economico armonico, non lasciato ad interventi a macchia di leopardo come per esempio i Prusst che rischiano di essere interventi in alcuni casi invasivi senza una cornice di sistema».

Grioli è scettico soprattutto sulla rapidità annunciata dalla giunta Buzzanca nel mettere mano al Prg. «Sappiamo tutti che per un nuovo Prg bisogna affidare incarico all’ufficio comunale competente perché per l’incarico esterno ci vorrebbe una gara e risorse di cui oggi il Comune non dispone». Da qui partirebbe un lunghissimo iter fatto anche e soprattutto di passaggi politici in consiglio comunale, «tempi quantificabili in alcuni anni».

Secondo il segretario cittadino del Pd «gli errori, le distorsioni, le contraddizioni del vigente Piano Regolatore possono essere affrontati in altro modo, agendo per esempio con varianti specifiche, o con modifiche alle disposizioni regolamentari del piano. Se l’intento è quello di porre fine all’edilizia selvaggia forse il nuovo Prg rischia di essere una cura peggiore del male. La questione Molini Gazzi è stata affrontata quando ormai l’azienda ha chiuso i battenti. Non si può pensare oggi dopo 23 anni che si è maturata un’aspettativa legittima dei proprietari di modificare la destinazione dell’area che è ormai inserita in un contesto pienamente urbanizzato. Semmai il Comune avrebbe dovuto esercitare la sua forza persuasiva per veicolare il trasferimento dell’attività produttiva in area Asi come quella di Larderia e garantire la continuità della produzione a vantaggio della città e dei lavoratori. In un momento di crisi economica profonda Messina ha bisogno di una scossa che riguardi il suo rilancio».

«I Piani Particolareggiati – ribadisce in conclusione Grioli – sono lo strumento più veloce ed efficace. Ripartire sempre da zero cancellando quanto di buono c’è ancora da prendere dal PRG significa perdere altro tempo e lasciare morire la città. Il Partito Democratico ha costituito un gruppo di studio sulle questioni urbanistiche ed è impegnato a misurarsi sulle sfide che riguardano la pianificazione territoriale».

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