Pd, la Borsellino vuol portare «l'Europa in Sicilia»

Pd, la Borsellino vuol portare «l’Europa in Sicilia»

Pd, la Borsellino vuol portare «l’Europa in Sicilia»

giovedì 21 Maggio 2009 - 20:45

La candidata alle Europee, insieme a Maria Flavia Timbro, si presenta a Palazzo Zanca: «I giovani mi hanno voluto, da loro dobbiamo farci trascinare». Il segretario regionale Genovese: «Dobbiamo guardare a nuove alleanze»

Nei mesi scorsi si sono più volte scontrati e se ne sono dette di tutti i colori, ma oggi i vari esponenti del Pd, ex di Ds e Margherita in primis, hanno sotterrato l’ascia di guerra per sostenere la candidata capolista per le Europee, Rita Borsellino. I conti, e le eventuali scelte future, si faranno solo dopo una campagna elettorale che non può rischiare di affossare ulteriormente un partito che, vale la pena ricordarlo, è nato poco più di un anno fa. «Sento lo stesso entusiasmo del 2006», afferma la Borsellino, che ricorda la campagna elettorale in cui era candidata alla presidenza della Regione contro Cuffaro. «Allora ottenemmo un risultato straordinario – aggiunge – e lo ottenemmo gratis, noi non vendiamo né scambiamo voti». Una evidente frecciata rivolta a chi, recentemente, è stato coinvolto in vicende poco edificanti.

E’ pieno il salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per accogliere non solo la Borsellino, ma anche la candidata -di casa-, la ventinovenne Maria Flavia Timbro: «Da qualche parte si doveva cominciare – dice per spiegare la sua candidatura – e mi sono chiesta perché non qui e adesso». In quella che, aggiunge la Timbro, «è una occasione per la mia generazione». E alla -sua- generazione, quella dei giovani, si rivolge in particolar modo la Borsellino: «I giovani del Pd sono -responsabili- della mia candidatura, alla quale non pensavo minimamente. Ma quando mi è giunto un appello scritto dei giovani democratici, che diritto avevo di dire no? Ed è dai giovani, dal loro entusiasmo che dobbiamo farci trascinare».

La Borsellino non risparmia qualche frecciata al governo regionale («il presidente dell’Ars ha detto che questo è il governo peggiore degli ultimi quindici anni, noi ce n’eravamo accorti, meno male che se n’è accorto pure lui») e a quello nazionale («Berlusconi percepisco perché è reale»). E critica il sistema elettorale che consente ai partiti di inserire capolista buoni solo per -trainare- la lista stessa e che poi lasceranno il posto ad altri (vedi Berlusconi e il Pdl): «Noi ci mettiamo la faccia e portiamo alla gente le nostre storie, altri mettono solo il loro volto ma poi non sappiamo chi andrà realmente in Europa». La Borsellino sottolinea l’importanza di «portare l’Europa in Sicilia, portarne i fondi che poi si deve avere la capacità di spendere progettando e creando condizioni di sviluppo, non alimentando il clientelismo. Cosa chiederemo all’Europa? Non è più il tempo delle elemosine, ma delle proposte».

Non nasconde le difficoltà del partito il segretario generale del Pd Francantonio Genovese, che guarda anche al -dopo-: «Il partito si rimette in moto in una campagna elettorale difficile. Dobbiamo essere capaci di guardare al dopo, con la constatazione che le alleanze messe in campo finora non hanno funzionato. Dobbiamo pensare ad un nuovo sistema di alleanze e ad una nuova classe dirigente».

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