Di Pietro a Messina: “Finché non si cambia classe dirigente non cambierà la politica”

Di Pietro a Messina: “Finché non si cambia classe dirigente non cambierà la politica”

Di Pietro a Messina: “Finché non si cambia classe dirigente non cambierà la politica”

venerdì 15 Maggio 2009 - 16:01

Il leader dell’Idv, in città per l’apertura della campagna elettorale per le europee, svaria su più fronti, a partire ovviamente dal governo Berlusconi. Presenti i candidati Paola Calorenne, Salvatore Messana e Emilio Arcuri

Il solito Antonio Di Pietro “all’attacco” ha fatto tappa questo pomeriggio a Messina, per l’apertura della campagna elettorale per le Europee. Primo obiettivo nel mirino ovviamente Silvio Berlusconi, definito un “despota da fermare prima che sia troppo tardi”, insieme al suo governo, accusato di essere troppo nordista nelle scelte di politica economica. Il leader dell’Italia dei Valori ha manifestato la sua contrarietà anche al decreto Sicurezza, con particolare riferimento all’ipotesi di istituire delle ronde per controllare il territorio: “Avrebbero solo compiti di denunciare qualcosa di grave che accade, ciò che può fare anche un semplice cittadino attualmente. Il rischio è che si vengano a formare dei gruppi di squadristi, con atteggiamenti sbruffoni e megalomani, che invece di vigilare finirebbero con il dover essere controllati dalle forze dell’ordine, forse più dei delinquenti”.

Poi la Sicilia, dimenticata dal Governo: “L’esempio è rappresentato dai fondi Fas – ha commentato l’ex magistrato. Fondi necessari all’Isola ma utilizzati per fare altro”. E il Ponte sullo Stretto. “Si può discutere se farlo sole se prima verrà concrettizzato tutto il resto”. Passaggio sui Termovalorizzatori, definiti “superati e superabili da una raccolta differenziata efficiente e dall’educazione del cittadino”, e successivamente sugli avvisi di garanzia recapitati ai due assessori regionali dell’Udc Antinoro e Dina: “Oggi l’Udc, domani forse un altro partito. Noi continuiamo sulla nostra strada, non candidare chi ha avuto problemi con la giustizia”. Infine l’appello per votare Idv alle elezioni del 6 e 7 giugno: “Finché non si cambia classe dirigente non cambierà la politica. Anche per questo la maggior parte dei nostri candidati è fuori dal circuito politico, ma è gente comune ma capace e preparata. Vogliamo portare in Europa italiani e siciliani di qualità”.

Dopo il segretario nazionale ha preso la parola Paola Calorenne, milazzese d’origine, cresciuta a Messina e da qualche anno residente a Roma, dove si è anche laureata in Scienze della Comunicazione. La Calorenne, la più giovane tra i candidati d’Italia nelle liste dell’Idv, ha spiegato il perché della sua scelta di proporsi per e essere eletta deputato al Parlamento Europeo: “Conosco le contraddizioni di questa terra, il modo poco trasparente di fare politica e la brutta usanza di fare leva sul voto di scambio proponendo un posto di lavoro, al Policlinico, all’Università o altrove. Noi siamo alternativi a questo modo di intendere la politica, diciamo no al compromesso, sì al lavoro e lo dico da precaria perché senza occupazione non c’è futuro. Questa classe dirigente ci vuole schiavi, ignorati, ma io voglio ripartire da qui per dimostrare che possiamo rialzare la testa. Possiamo farcela”.

A seguire l’intervento di Emilio Arcuri, ex consigliere comunale di Palermo che torna nuovamente sulla vicenda giudiziaria in cui sono coinvolti i due esponenti regionali dell’Udc: “Un caso di politica sporca dalla quale ci distacchiamo. Io adotterei il ‘principio di cauzione’, chi viene avvisato, si faccia da parte. Vorrei sapere cosa ne pensa Casini di questa situazione”. Infine ha concluso gli interventi Salvatore Messana, sindaco di Caltanissetta, altro candidato al Parlamento Europeo e sfidante nelle ultime primarie del Pd di Francantonio Genovese alla segreteria regionale del partito. “Prima di parlare della mia candidatura ritengo sia giusto spiegare le ragione della mia adesione all’Idv – commenta il primo cittadino nisseno. Ho trovato qui quello che ho sperato fosse il Partito Democratico. Un formazione variegata ma coesa, dove regna la democrazia. Qui c’è davvero una ‘competizione collaborativa’. In dieci anni di sindacatura non ho mai ricevuto alcun avviso e anche dal punto di vista politico la mia squadra non si è mai lasciata andare ad alleanze ‘strane’. Sempre coerenti nel centrosinistra. Vogliamo rappresentare la Sicilia pulita e per bene, il partito oggi è in crescita e cerca la sua definitiva consacrazione”.

Ha moderato il dibattito il deputato nazionale Domenico Scilipoti. All’incontro ha partecipato anche il senatore Fabio Giambrone. Assente invece Leoluca Orlando, diventato nonno. Questo, in dodici punti, il programma dell’Idv: trasparenza dei finanziamenti; sviluppo energie rinnovabili; immigrazione e libera circolazione; ineleggibilità dei condannati; tutela dei risparmiatori; aiuti ai disoccupati; diritto alla conoscenza; ricerca scientifica ed università; corpo di difesa europeo; rispetto delle sentenze europee; affermazione delle libertà civili; istruzione.

EMANUELE RIGANO

foto di Dino Sturiale

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