«La querela a Vendola una causa persa in partenza». Il punto di vista dell'associazione 'Rete Ecologia Sociale'

«La querela a Vendola una causa persa in partenza». Il punto di vista dell’associazione ‘Rete Ecologia Sociale’

«La querela a Vendola una causa persa in partenza». Il punto di vista dell’associazione ‘Rete Ecologia Sociale’

mercoledì 13 Maggio 2009 - 10:52

Il rappresentante Giuseppe Restifo invita Buzzanca a rivedere la propria posizione, accusandolo di essere «a corto di lettura. Le affermazioni di Vendola sul rischio di legami rapporti mafia-'ndrangheta nella costruzione del Ponte è riconosciuta anche dalla Dia»

Come appreso dalle ultime notizie, al sindaco Buzzanca non è proprio andata giù l’infelice frase pronunciata dal governatore della Puglia Nichi Vendola, due giorni fa in visita a Messina: «Il Ponte non si farà mai – ha dichiarato – si faranno solo le opere di sbaraccamento e si distruggeranno due coste; il verminaio a Messina c’è e sempre ci sarà, ma di questo non fanno parte i cittadini bensì la classe dirigente». Parole pesanti come macigni, ancor più pesanti perché “seconda parte” di una saga iniziata con l’infelice affermazione il «ponte che unirà due cosche e non due coste», accompagnata dall’ancor più spiacevole “caso” Caporale (vedi articoli allegati).

Una situazione che, come facilmente si evince anche dall’acceso dibattito apertosi nello spazio commenti di Tempostretto.it, ha diviso e continua a dividere opinione pubblica, amministrazione, rappresentanti di gruppi e associazioni. Ultimo a parlare, in ordine di tempo, il portavoce di Rete Ecologia Sociale Giuseppe Restifo (nella foto), che punta il dito contro la decisione di Buzzanca di querelare Vendola con i soldi del Comune e, ancor di più, di ostinarsi a difendere ciò che a suo dire risulta indifendibile, ovvero la costruzione del Ponte Sullo Stretto: «Il sindaco – afferma con tono pungente Restifo – è a corto di letture se querela il governatore della Puglia per le affermazioni fatte sull’esistenza dei rischi connessi alla realizzazione del ponte. Basterebbe leggere i rapporti della Dia, Direzione investigativa antimafia, che non è un organo della Sinistra, ma dello Stato. E poi – aggiunge il rappresentante di Ecologia Sociale – ci sono le inchieste di Antonio Mazzeo ed Antonello Mangano, riportate in libri e saggi, mai smentiti, i risultati dell’indagine scientifica del Centro Studi Nomos, incaricato da un governo della Repubblica. E poi c’è un processo in corso con protagonisti esponenti della mafia italo-canadese, grazie alla positiva azione delle forze dell’ordine e della magistratura »

Restifo che sembra dunque ritenere come a ledere l’immagine della città dello Stretto sia ben altro e non certo le dichiarazioni rilasciate da Vendola, invita Buzzanca a non procedere, come annunciato all’Ansa, con altre querele e «piuttosto faccia risparmiare così qualcosa al bilancio comunale, visto che si tratta di una -causa persa- già in partenza».

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