Rifiuti, oggi l'avvio dei lavori dell'impianto di selezione di Pace. La soluzione di Risorgimento messinese è il -dissociatore molecolare-

Rifiuti, oggi l’avvio dei lavori dell’impianto di selezione di Pace. La soluzione di Risorgimento messinese è il -dissociatore molecolare-

Redazione

Rifiuti, oggi l’avvio dei lavori dell’impianto di selezione di Pace. La soluzione di Risorgimento messinese è il -dissociatore molecolare-

lunedì 27 Ottobre 2008 - 09:56

Verranno trattati rifiuti fino a 100 tonnellate al giorno, senza emissioni in atmosfera. La soddisfazione del presidente dell'Ato3 Barresi e dell'assessore all'Ambiente Amata. Carreri e Serra: «Altro che termovalorizzatore»

Partiranno oggi i lavori per la costruzione dell’impianto di selezione, separazione e pressatura di Pace, struttura dall’enorme capacità di trattamento che dovrebbe essere pronta, previsioni alla mano, entro la fine del 2009. Un appalto da 6,5 milioni di euro, finanziato dall’Agenzia regionale dei rifiuti, per un impianto che potrà trattare rifiuti differenziati in quantità dieci volte superiore rispetto a quello già in servizio a Larderia.

L’avvio dei lavori avverrà alla presenza del presidente dell’Ato3 Franco Barresi (assente il sindaco perché trattenuto dalla scottanti riunioni sui servizi sociali) e dell’assessore all’Ambiente di Palazzo Zanca Elvira Amata, che esprime grande soddisfazione: «Poter trattare fino a 100 tonnellate al giorno di rifiuti – afferma – che poi verranno inviati ai vari consorzi di filiera, è un grande aiuto per l’amministrazione che si sta muovendo nel senso della programmazione per alzare i livelli di raccolta differenziata. I risultati sono già ottimi con l’impianto di Larderia, dunque siamo ancora più fiduciosi per Pace considerando che può trattare un quantitativo maggiore di rifiuti, parliamo di un’area 9500 metri quadri. Fatto importante è che non sono previste emissioni in atmosfera».

Ma a proposito di rifiuti sono i consiglieri comunali di Risorgimento Messinese Nino Carreri e Salvatore Serra a rilanciare quella che, secondo loro, è la soluzione ideale per il problema rifiuti: il -dissociatore molecolare-. «Altro che termovalorizzatore – scrivono i due – il futuro dello smaltimento dei rifiuti è il dissociatore molecolare. I termovalorizzatori emettono nano polveri esterne cancerogene, per questo per l’Agro bisognerebbe pensare ad una soluzione certamente con minor impatto ambientale, se non nullo. Con il dissociatore questo possiamo ottenerlo. Non si tratta di un invenzione del futuro, ma di un qualcosa che è già in funzione in diverse realtà. Il dissociatore tratta di tutto, dai rifiuti solidi urbani a quelli industriali, da quelli agricoli ed ospedalieri ai pneumatici e alla plastica. Tutto può essere trattato da questo tipo di impianto a differenza di quanto avviene nel termovalorizzatore che brucia solo Cdr, che dovrebbe essere senza plastica e rifiuti industriali. Con il dissociatore non vi è la necessità della raccolta differenziata, l’impatto ambientale è vicino lo zero, non ci sono emissioni di diossina né altre sostanze inquinanti. Nel dissociatore la trasformazione avviene scindendo le molecole organiche complesse in molecole più semplici: idrogeno, metano e monossido di carbonio. Quando si ossidano (al contatto con l’aria) liberano energia e si trasformano in anidrite carbonica e acqua, elementi essenziali per la vita. Il processo di dissociazione molecolare avviene in ambiente sigillato, le temperature sono inferiori ai quattrocento gradi. La presenza d’ossigeno è limitata solo alla quantità necessaria per raggiungere le temperature ottimali. Si generano gas sintetici chiamati “Syngas-».

«Il “Syngas- – aggiungono Carreri e Serra – è un vettore energetico estremamente pulito e versatile. I sistemi di recupero energetico adottabili dipendono esclusivamente dalle esigenze dell’utilizzatore finale, in particolare il gas piò essere: – Bruciato in caldaia per ottenere calore; – Utilizzato nel motore a scoppio; – Riformato in idrogeno per essere utilizzato in una cella a combustibile per generare energia elettrica. Il dissociatore molecolare – concludono – è una proposta valida anche dal punto di vista dei residui, infatti si riuscirebbe a smaltire fino al 97% dei rifiuti prodotti con solo il 3% di ceneri».

(nelle foto: l’assessore Amata; i consiglieri comunali Serra e Carreri)

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