Siracusano e la corsa a Palazzo dei Leoni: «Credo in questa sfida»

Siracusano e la corsa a Palazzo dei Leoni: «Credo in questa sfida»

Redazione

Siracusano e la corsa a Palazzo dei Leoni: «Credo in questa sfida»

martedì 06 Maggio 2008 - 07:03

Il candidato alla presidenza della Provincia del Pd e del centrosinistra: «L'aeroporto? Fondamentale per il rilancio economico del territorio, ma solo se in posizione baricentrica»

«Una delle domande più ricorrenti che mi sento fare è “Cu c’u fici fari, dutturi?-». Così Paolo Siracusano spezza il ghiaccio in quella che di fatto è la sua prima uscita pubblica da candidato alla presidenza della Provincia del centrosinistra, Pd in testa. L’occasione è offerta dalla presentazione di una delle liste “civetta- del Pd, “La mia città-. Movimento che, recita un volantino, «non nasce in funzione dell’appuntamento elettorale» ma, guarda caso, nasce in concomitanza dell’appuntamento elettorale stesso. “Padrino- del movimento è Pippo Molonia, ex assessore della giunta Genovese, mentre della lista faranno parte, tra gli altri, il consigliere uscente Santino Morabito, il segretario della Cgil scuola Pippo Caliri e l’ex consigliere della seconda circoscrizione Pippo D’Amico. A margine della conferenza di presentazione, abbiamo intervistato Siracusano, che ribadisce di non essere un politico, anzi, di non volersi creare «malattie mentali» diventandolo.

Cosa l’ha convinta a candidarsi?

«Mi ha spinto la voglia di migliorare l’ambiente dove sto e dove cresceranno le mie figlie. Qualcosa che è facile da dire, ma difficile a farsi. Da un mese e mezzo sapevo della possibilità di una mia candidatura perché diversi partiti avevano dimostrato interesse. Io parto dal presupposto che non mi interessa la poltrona oppure lanciarmi in una sfida perché facile, né ho la necessità di farmi pubblicità perché per fortuna la mia azienda ha le spalle larghe. E’ semplicemente una cosa in cui credo, e so di poterla affrontare da persona serena».

Lei ha ribadito di non essere un politico. Su quali basi poggia la sua candidatura?

«Credo nello spirito di cambiamento, la mia candidatura è la dimostrazione che non si possono accettare sempre decisioni piovute dall’alto. Io sono uno abituato a prendere delle decisioni, faccio del “problem solving- una filosofia di vita, mi piace vedere un lungomare bellissimo, la gente contenta, dunque non accetto che tutto rimanga bloccato e fermo».

Non le dà fastidio il fatto che si dia per scontato che la Provincia sia “roba- del centrodestra?

«Non credo che siamo in una monarchia ereditaria. Non mi dà fastidio perché non mi interessa questo concetto. Credo in questa sfida e ho avuto il coraggio di accettarla».

Genovese al Comune, Siracusano alla Provincia. Due imprenditori, o comunque uomini d’affari, candidati del centrosinistra. E’ il segno che qualcosa è cambiato nella politica italiana?

«Penso che ci sia un segno di cambiamento, e corro per dimostrarlo. Vengo da una famiglia socialista, ma la mia posizione politica non è né di destra né di sinistra, il fatto è che mi ritrovo giù e invece voglio tornare su. Poi i valori si possono ritrovare dappertutto. Certo mi ritengo un uomo sensibile al sociale».

Nella sua prima uscita pubblica ha parlato in termini positivi dell’aeroporto, uno dei cavalli di battaglia del presidente uscente Leonardi.

«Non posso criticare qualcosa che ritengo giusto».

Possiamo dire dunque che se ci sarà un’amministrazione Siracusano, insisterà sulla realizzazione dell’aeroporto?

«Penso che uno dei primi interventi da fare debba essere il rilancio economico della nostra provincia, e che un aeroporto in questo senso sia fondamentale, ma un aeroporto situato chiaramente in una zona baricentrica, non ai confini estremi del territorio, perché a quel punto non ha più senso».

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