Triennale opere pubbliche, è scontro nella maggioranza. Udc D’Alia, «no ai project». Scoglio: «non avrebbe senso»

Triennale opere pubbliche, è scontro nella maggioranza. Udc D’Alia, «no ai project». Scoglio: «non avrebbe senso»

Triennale opere pubbliche, è scontro nella maggioranza. Udc D’Alia, «no ai project». Scoglio: «non avrebbe senso»

lunedì 22 Giugno 2009 - 08:41

L’assessore ai Lavori pubblici dice la sua sull’emendamento degli uomini del senatore che cassa tutte le opere da realizzare con finanza di progetto: «Il consiglio è sovrano, ma questa scelta paralizzerebbe tutto». I precedenti di un duello politico di vecchia data

C’è un nuovo scontro tutto interno alla maggioranza che agita le acque in quel di Palazzo Zanca. Uno scontro politico che ha come campo di battaglia il Piano triennale delle opere pubbliche e i diversi project financing contenuti in esso. Tutti da cassare, secondo un emendamento proposto da una parte dell’Udc, quella che fa riferimento al senatore Gianpiero D’Alia. «I project a Messina non hanno mai funzionato», la motivazione ufficiale. C’è n’è anche una ufficiosa, legata ad antichi dissapori politici tra il senatore stesso e il “padre” dei project financing, l’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio?

«Voglio sperare di no», ci dice Scoglio, che però non l’ha presa bene. «Il consiglio comunale è sovrano e gli spetta qualunque scelta – specifica poi, – ma mi preme chiarire che i project financing sono contenuti in tutti i piani strategici, da quello regionale a quello nazionale fino a quello comunitario. Questo perché si tende a preferire il coinvolgimento dei privati nel finanziamento e soprattutto nella gestione delle opere, semplicemente perché le amministrazioni pubbliche, ad ogni livello, non sono più in grado di farlo da sé».

Secondo Scoglio «non è vero che a Messina i project sono falliti, su tutti gli imprenditori hanno risposto. Sono state le scelte della politica, come nel caso del project sui cimiteri, a bloccarli, oppure contenziosi giudiziari (Isolato 88, depuratore). Se il consiglio riterrà di operare scelte ferme a 20 anni fa, faccia pure, ma sono scelte che paralizzano lo sviluppo economico, soprattutto in un periodo in cui non arriva più un euro dallo Stato». Il punto è: che Triennale sarebbe senza project? «Svuotato di ogni significato», non esita a rispondere Scoglio. «Una nota del ragioniere generale chiarisce che il Comune non potrà più accendere mutui, quindi se togliamo l’intervento privato rimarrebbero solo eventuali finanziamenti pubblici. Con una tempistica che, nel migliore dei casi, ritarderebbe tutto di almeno due anni, senza contare che le esperienze precedenti ci dicono che, fatta eccezione per i programmi ministeriali, i finanziamenti non sono mai arrivati».

I PROJECT DEL PIANO TRIENNALE

Togliere i project financing dal Triennale significa, in sostanza, eliminare alcuni dei maggiori investimenti previsti. Parliamo del piano particolareggiato di Capo Peloro (90 milioni) e di ben cinque parcheggi: il “La Farina” (12,9 milioni), lo Zaera Nord (8 milioni), il “Faraone” (4,4), il “Torre Faro” (3,6) e un altro a Boccetta (12). E sempre a proposito di project financing, non va dimenticato che nel Triennale rientrano anche la discarica di Pace, spesa prevista 5,7 milioni di euro, e il recupero dell’Istituto marino (16,5).

LO SCONTRO POLITICO D’ALIA-SCOGLIO

Che D’Alia e Scoglio non si amino è cosa nota. Diversi gli episodi del passato che lo testimoniano, ne citiamo qualcuno. Si pensi, ad esempio, alla interpellanza parlamentare presentata da D’Alia nel 2007 sul porticciolo di Fiumara Guardia dei Franza, inserito da Scoglio nei Prusst. O, ancora, allo scontro “indiretto” consumatosi nel maggio 2007 a Lipari: lì la campagna elettorale che vedeva contendersi la poltrona di sindaco Mariano Bruno della allora Cdl e Marco Giorgianni dell’Udc si giocò in buona parte sulla sistema porto del capoluogo eoliano, e in particolare sulla società mista caldeggiata da Bruno e dallo stesso Scoglio e fortemente osteggiata dall’Udc e da D’Alia. Infine basta tornare indietro di qualche mese, e per l’esattezza all’ottobre 2008, quando il senatore Udc chiese le dimissioni di Scoglio dopo l’avviso di garanzia ricevuto da quest’ultimo per la vicenda Stadi-FC Messina.

C’è dunque una questione politica quasi “personale” dietro questo emendamento? «Mi rifiuto di credere – risponde in conclusione Scoglio – che ci sia una posizione personale nei miei confronti. Io non sono che un supporto all’amministrazione per la mia esperienza, ma non ci starei ad occupare una poltrona per non concludere nulla. Io posso solo invitare il consiglio ad un dibattito a 360 gradi, maggioranza e opposizione insieme, basato su dati concreti. Sarà il sindaco, in ogni caso, a fare le sue valutazioni».

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