Il dirigente che si era dimesso torna al dipartimento Attività edilizie e repressione dell’abusivismo, lasciato libero dal suo successore (per due giorni) Caminiti
Chi ci capisce è bravo. All’Urbanistica del Comune di Messina succede di tutto e di più. Il “di tutto” lo avevamo già visto, il “di più” arriva oggi: il sindaco Buzzanca ha ridato a Carmelo Famà l’incarico ad interim di dirigente del dipartimento Attività edilizi e repressione dell’abusivismo, revocandolo a Giovanni Caminiti, che pochi giorni fa si era dimesso. Andata e ritorno, come avviene in molte squadre di calcio: il presidente esonera l’allenatore, ne prende un altro che dura, il più delle volte, tre quattro partite, esonera anche quest’ultimo e riassume quello precedente. Il quale, quando torna, lo fa più forte di prima, mostrando il pugno duro allo spogliatoio ribelle. Sarà così anche in questo caso? Utilizzando la stessa metafora calcistica, lo spogliatoio ribelle è rappresentato, in particolare, da tredici tecnici che alcune settimane fa hanno firmato una lettera molto dura nei confronti dello stesso Famà e di Carmelo Celona, cui Famà aveva affidato, di fatto, le “chiavi” del dipartimento con l’incarico di coordinatore. Alcuni di quei tredici (che avevano denunciato un «clima pesante») sono stati trasferiti, ma i veri cambiamenti sono stati altri, tutti nel giro di pochi giorni: le dimissioni di Famà da dirigente, quelle di Celona da coordinatore, l’affidamento dell’incarico a Caminiti, le dimissioni di quest’ultimo in seguito, pare, a divergenze sul piano di riorganizzazione dell’ufficio, la riassunzione di Famà, che stavolta, però, terrà per sé il coordinamento dell’ufficio, non affidandolo a Celona. Per il quieto vivere. In tutto questo un intero dipartimento è nel caos. Serviranno queste scosse a ristabilire la normalità?