La vera commissione bipartisan? Facciamola dentro il Comune

La vera commissione bipartisan? Facciamola dentro il Comune

Redazione

La vera commissione bipartisan? Facciamola dentro il Comune

mercoledì 11 Giugno 2008 - 15:02

La proposta è dell'ex consigliere comunale, candidato col Pd, Ciccio Curcio, che cita la legge 30 e lo Statuto comunale: «Le commissioni di controllo vadano all'opposizione. La pacificazione? Ci credo poco»

«Se vogliamo creare un organismo bipartisan, facciamolo dentro le istituzioni. La legge ce lo consente». E’ questo, in sintesi, il messaggio che lancia Ciccio Curcio, ex consigliere comunale, oggi in corsa col Pd, all’indomani della presentazione da parte del candidato sindaco del Pdl Giuseppe Buzzanca del -Laboratorio Messina-. Curcio fa riferimento soprattutto alla legge 30 del 2000 sugli enti locali, e in particolare al comma in cui si legge: «Lo statuto, nell’ambito dei principi fissati dalla legge, stabilisce le norme fondamentali dell’organizzazione dell’ente e, in particolare, specifica le attribuzioni degli organi, le forme di garanzia e di partecipazione delle minoranze, prevedendo l’attribuzione alle stesse della presidenza delle commissioni consiliari aventi funzioni di controllo e di garanzia, ove costituite».

In sintesi, la proposta è questa: diamo all’opposizione, di qualsiasi colora essa sarà, le commissioni consiliari che controlleranno in particolare le società partecipate, il vero -pozzo di San Patrizio- delle clientele negli scorsi anni. «Se dovessi tornare a far parte del Consiglio – afferma Curcio – mi impegnerò proprio in questo senso». Ma va oltre, e propone anche che il secondo dei vicepresidenti del Consiglio comunale, non quello vicario, sia anch’egli dell’opposizione. Lo Statuto comunale, all’articolo 46, dice: «Il consiglio comunale ha un ufficio di presidenza, composto da un presidente e due vice-presidenti, eletti con separate votazioni, nel suo seno, a maggioranza assoluta nella prima votazione e a maggioranza semplice dalla seconda votazione, dopo aver esperito le operazioni di giuramento, convalida e surroga».

«Come si può vedere – afferma Curcio – esiste la possibilità concreta di creare una vera realtà bipartisan all’interno dell’istituzione, dentro e non fuori il palazzo. Anche perché, diciamolo, a questa -pacificazione- di cui si parla, per quanto giusta, ci credo poco. Chi nasce lupo non muore agnello. La pacificazione si fa riconoscendo la vittoria dell’avversario, impegnandosi a non presentare ricorsi strumentali, chiunque vinca, cercando di discutere dei veri problemi, ma anche cambiando la legge elettorale, facendo in modo che obblighi i candidati sindaco perdenti a far parte del consiglio comunale e a guidare l’opposizione, e infine creando, qui sì, una commissione di intelligenze che modifichi lo Statuto comunale, da troppi anni immutato».

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