Vertenza dello Stretto e blocco della Sa-Rc: le preoccupazioni della Uil

Vertenza dello Stretto e blocco della Sa-Rc: le preoccupazioni della Uil

Redazione

Vertenza dello Stretto e blocco della Sa-Rc: le preoccupazioni della Uil

venerdì 21 Settembre 2007 - 11:11

Il segretario provinciale Amato e Lotronto (Uil trasporti): «A rischio l'occupazione nei vettori locali»

Si torna a parlare di Vertenza dello Stretto. A farlo sono i segretari provinciali della Uil e della Uil Trasporti, Costantino Amato e Giuseppe Lotronto, i quali manifestano preoccupazione in relazione alle notizie sul blocco della Salerno-Reggio Calabria, e soprattutto sulle soluzioni che sarebbero state avanzate dai tecnici. Il problema che non si tiene conto, secondo i due sindacalisti, sarebbero le garanzie occupazionali per circa un migliaio di lavoratori dei vettori pubblici e privati impiegati nel servizio di attraversamento dello Stretto. Un problema, sottolineano Amato e Lotronto, « per il quale fino a ieri la società civile messinese prometteva battaglia ad oltranza chiamando in campo tutte le forze politiche locali, regionali e nazionali».

«Con il blocco della Salerno-Reggio Calabria – spiegano i due segretari provinciali – i vettori locali, tanto il pubblico quanto il privato, si troverebbero nell’impossibilità di svolgere il loro servizio più remunerativo, ossia il trasporto dei mezzi pesanti da una riva all’altra dello Stretto. Ciò potrebbe produrre nel tempo (sono previsti quattro anni per il completamento dei lavori) una delle crisi occupazionali più importanti della storia della nostra città, con esuberi e possibili licenziamenti». Qual è la soluzione? Di sicuro, secondo Amato e Lotronto, «non è pensare ad improponibili quanto fantasiose linee di cabotaggio (la linea Corigliano- Catania che comprende ben 11 ore di navigazione ne è un esempio) ma dare vita ad una linea veloce che mantenga in gioco i vettori messinesi evitandone il collasso».

La via da seguire, indicata da Uil e Uil trasporti, sarebbe la tratta Gioia Tauro-Messina, cinque ore di navigazione, andata e ritorno, operazioni di carico e scarico incluse, «un interporto avanzatissimo in grado di sopportare la presenza dei mezzi pesanti e tre approdi, quelli cittadini, che continueranno a smistare un traffico che non sarà crescente, anzi». L’unico intoppo a questo tipo di soluzione sarebbe rappresentato dallo stoccaggio dei mezzi («non arriverebbe un tir di più a Messina» ci tengono a sottolineare i due segretari). Motivo per cui è fondamentale, secondo Amato e Lotronto, accelerare in maniera significativa l’iter per l’area di stoccaggio da realizzare a Tremestieri, opera per la quale dovrebbe attivarsi il sindaco, «visti i poteri speciali ottenuti per l’emergenza viabilità».

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