La vertenza dello Stretto giunge in Parlamento

La vertenza dello Stretto giunge in Parlamento

Redazione

La vertenza dello Stretto giunge in Parlamento

martedì 06 Novembre 2007 - 09:42

Interrogazione in Commissione di tre esponenti del Prc

In vista dello sciopero di venerdì 9, e dopo i numerosi blocchi dei giorni scorsi, la vertenza Rfi sbarca in Parlamento. Stamani tre deputati del Prc, gli onorevoli Mario Ricci, Sergio Olivieri ed Ezio Locatelli, hanno presentato un’interrogazione in commissione al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Al quale si chiede «quali iniziative s’intendano adottare per obbligare gli armatori ad ottemperare agli impegni assunti in sede ministeriale e se non si ritenga opportuno convocare le parti per verificare, così come previsto, l’efficienza del servizio e della sicurezza nello Stretto dopo l’applicazione delle deroghe concesse».

Una presa di posizione “ufficiale-, dunque, della quale, a quanto pare, si discuterà in commissione Trasporti il 13 novembre, quando l’eco della manifestazione di venerdì si farà ancora sentire.

«In sede ministeriale gli armatori – sottolineano i tre parlamentari – hanno ottenuto deroghe volte alla limitazione delle Tabelle Minime di Sicurezza, impegnandosi, fra l’altro, a stabilizzare i marittimi precari. I tagli al costo del lavoro sono stati applicati in tempi brevissimi, anche nelle unità e nelle tratte per cui non erano previsti, mentre, per il superamento della precarietà si registra un’indecorosa “melina- degli armatori tesa ad inasprire il conflitto con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali. Il gruppo privato di traghettamento Caronte&Tourist ignora il mandato ministeriale e dopo aver incassato l’autorizzazione alla limitazione degli equipaggi, piuttosto che mantenere l’impegno di stabilizzare 20 precari, rilancia la provocazione omettendo di rinnovare il contratto integrativo. Rete Ferroviaria Italiana – proseguono – perdono di vista il ruolo di vettore pubblico e mette in discussione l’autorevolezza del tavolo ministeriale trasformando le 55 stabilizzazioni in una sorta di “concorso- intriso di limiti, eccessive richieste di requisiti e costosissimi corsi di aggiornamento che, di fatto, impedirebbero la partecipazione della gran parte dei lavoratori impiegati da anni con contratto a tempo determinato».

E su Rfi i deputati aggiungono: «Nonostante i proclami di rilancio del vettore pubblico di traghettamento, RFI conferma la politica di dismissione dall’area dello Stretto pubblicando il bando di vendita della nave Logudoru, impiegata nella rotta Civitavecchia – Golfo Aranci, annunciandone la sostituzione con una delle navi a quattro binari utilizzata per il traghettamento dei treni nello stretto di Messina». Viene denunciato anche «il disinteresse di RFI per l’imminente emergenza dovuta alla prossima interruzione dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria». E infine Ricci, Olivieri e Locatelli ricordano «la scadenza, individuata al 10 novembre, per la presentazione della domanda di partecipazione alla contestata selezione per l’assunzione di personale “ex novo- in RFI, in luogo della concordata stabilizzazione dei lavoratori attualmente impiegati in RFI con contratto a tempo determinato».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007