Elezioni: l'esercito dei separati in casa, partito per partito

Elezioni: l’esercito dei separati in casa, partito per partito

Rosaria Brancato

Elezioni: l’esercito dei separati in casa, partito per partito

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giovedì 31 Gennaio 2013 - 15:14

Questa campagna elettorale sta distruggendo "matrimoni" di lunga data all'interno dei vari partiti. C'è chi giura vendetta e chi aspetta la fine delle votazioni per divorziare. I separati in casa sono ovunque, dagli ex An nel Pdl, agli Udc al Pd, al PdS. Un esercito di scontenti pronti a farla pagare al quasi ex coniuge...

La campagna elettorale per le Politiche, a pochi mesi dalle Regionali d’ottobre, è stata una sorta di “rovinafamiglie”, mandando in frantumi matrimoni consolidati, convivenze felici e fidanzamenti di lunga data. A poche settimane dalle elezioni ci sono musi lunghi, vendette meditate e rotture clamorose. In tanti vivono da separati in casa aspettando il 25 febbraio per depositare le carte dall’avvocato divorzista.

Gli ex An rimasti fuori dalle liste Pdl domattina spareranno a fuoco nel salone di Palazzo dei Leoni che dovrebbe diventare il fortino dal quale aprire la guerra alle elezioni successive. Nania, Buzzanca, Formica, lasciati fuori dagli ex azzurri, stanno preparandosi ad uno scontro che si giocherà, più che per la poltrona di Palazzo Zanca per quella di Palazzo dei Leoni. Presenteranno un’associazione che servirà da approdo per gli scontenti del Pdl. Al Comune di fedelissimi ne stanno restando in pochi, anche Giovanni Cocivera, ad esempio, è con i bagagli in mano per lasciare il Pdl e transitare al gruppo misto (pare direzione Pd), ma non è l’unico, perché Salvatore Ticonosco non è affatto detto che sia “fedele” fino alla fine. Di fatto a Palazzo Zanca, tra le dipartite vecchie, nuove e future, resterebbero solamente in due, tre vicini al gruppo Buzzanca,quando invece, nel 2008, erano in tanti dietro la sua porta…..Quanto agli ex An sapremo domani il tenore dello scontro, anche se c’è chi giura che i primi colpi saranno a fine febbraio, con un massiccio spostamento di voti dal Senato, là dove il posto di Nania è stato dato ad altri, in direzioni che potrebbero persino essere volte a far perdere il Pdl. Certo, immaginare ex An che votano Bersani o Crocetta è fantapolitica, ma nel segreto dell’urna tutto può accadere. Quel che è certo che il gruppo non assisterà in silenzio e che il “peso” di una corrente si misura in voti che o si danno o si fanno mancare. Del resto alle regionali è stata proprio la rottura Pdl-Grande Sud a consegnare la Sicilia a Crocetta. In ogni caso da domani inizierà la conta per capire da che parte si schiereranno le truppe, o almeno quelle che restano.

Separati in casa fino a domenica saranno i ribelli del Grande Sud con Francesco Stagno d’Alcontres in testa, pronti a creare una rete di liste per le amministrative.

Spostandoci al centro, in casa Udc è tempo di malumori. L’ingresso nel partito di Casini nei giorni scorsi dell’ex presidente dell’Esa Roberto Materia, e degli uomini a lui vicini, nonché di una sfilza di consiglieri comunali di Barcellona, Venetico, Spadafora, Pace del Mela e Milazzo e Condrò ha portato le prime reazioni. Con una lettere cortese ma chiara il segretario del Comitato comunale dell’Udc di Barcellona Carmelo Torre, ha presentato le sue dimissioni dalla carica. “Registro, con molto piacere, che la nostra cultura centrista sta conquistando l’adesione di numerosi esponenti politici di altri partiti- scrive Carmelo Torre, che è anche vicepresidente della Provincia- Va certamente agevolato l’impegno di quanti possano dare il loro contributo per risollevare le sorti del nostro territorio e far riscoprire il valore della politica.Ritengo quindi sia necessario aprire una nuova fase con la costituzione di un Coordinamento che possa affrontare l’attuale campagna elettorale”. Torre quindi si fa da parte, non senza una punta di polemica da parte di chi per poco non rischiava di scoprire solo dai giornali i nuovi ingressi nel partito proprio sotto casa sua. Nelle scorse settimane ad andare via, in punta di piedi e non senza amarezza era stato l’ex assessore Pinuccio Puglisi, rammaricato dopo la scelta di Pippo Naro, che lasciando il posto in Parlamento ha schierato Saro Sidoti. E’ probabile che Puglisi, da gentiluomo della politica qual è attenderà il dopo elezioni per sancire ufficialmente il divorzio dal partito e da un rapporto politico, quello con Naro, che dura da un ventennio. A proposito di separati in casa Udc, che da bravi moralisti come tutti i cattolici tengono nascosta la polvere sotto i tappeti, con le valigie in mano ci sono i componenti del gruppo Beninati, che quelle valigie dopo la rottura col Pdl (proprio a causa della preponderanza del gruppo Nania) non le hanno mai disfatte nonostante il passaggio con i centristi. Di loro non c’è traccia in questa campagna, ma subito dopo si muoveranno in direzione Crocetta. Stessa direzione l’hanno già presa i divorziati lombardiani che stanno per convolare a nozze in un gruppo chiamato “Democratici, liberi, autonomisti” o giù di lì, che sotto l’occhio amorevole di Lumia, Cardinale e Crocetta diventerà una colonna della maggioranza all’Ars e del quale i messinesi saranno Marcello Greco, Beppe Picciolo (pare capogruppo), ma non è escluso che non ne arrivino altri dalla provincia dello Stretto.

In casa Pd i separati in casa sono moltissimi, ma al momento è fuoco che cova sotto la cenere. I tradimenti, come in tutte le famiglie che si rispettano, si consumeranno di nascosto e quando sarà impossibile nascondere l’idraulico nell’armadio voleranno i piatti. Ma sarà già tempo di amministrative.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. MI FANNO TUTTI REALMENTE PENA

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  2. La politica ridotta come peggio non si può.
    Tutto un tornaconto personale in alleanze e divorzi, nessuno dicasi nessuno che accenni minimamente ad un programma, anche perchè sono sempre più convinto che non ne hanno, all’infuori di quelli che prevedono l’allocazione di qualche parente od amico in uno qualunque degli stipendifici cittadini.

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  3. a me fanno pena quelli che li votano.

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