Il polo fieristico all'ex Sanderson, ecco il progetto e i nodi da sciogliere

Il polo fieristico all’ex Sanderson, ecco il progetto e i nodi da sciogliere

Alessandra Serio

Il polo fieristico all’ex Sanderson, ecco il progetto e i nodi da sciogliere

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giovedì 30 Giugno 2022 - 09:02

Le immagini del progetto di conversione dell'ex Fiera promosso dalla Regione: numeri e cronoprogramma

MESSINA – Il polo fieristico nella zona sud di Messina, nell’area dell’ex Sanderson oggi abbandonata, diventerà realtà? La strada è lunga ma Il Governatore Musumeci, a cinque mesi dalla scadenza del mandato, ci mette un primo mattone, impegnando quasi 500 mila euro per l’incarico di progettazione. Il progetto trapela nei giorni in cui l’Autorità Portuale sventola bandiera bianca sull’area della passeggiata a mare e annuncia di guardare alla zona falcata per allocare i nuovi locali. Contemporaneamente la Regione prova a mettere il sale sulla coda dei lavori al porto di Tremestieri, che del nuovo polo fieristico sarebbe il fronte logistico.

Quello che dovrebbe sorgere nell’area dell’Esa è infatti un polo fieristico avveniristico inglobato in una grande architettura leggera a forma di delfino, collegato con il porto di Tremestieri. La visione è dell’ingegnere Leonardo Santoro, che da responsabile dell’ufficio Speciale per la progettazione della presidenza della Regione Siciliana ha firmato il piano progettuale. Sfogliare i rendering è come visualizzare un sogno che fa a pugni con le attuali immagini dei capannoni abbandonati di quella che era una volta una azienda agrumaria, oggi un ammasso che va analizzato, messo in sicurezza e smaltito.

La discussione politica

E qui secondo Cateno De Luca c’è il primo intoppo: non è un progetto concreto, perché il primo ostacolo è una bonifica ancora non “quantificata”, ma certamente impegnativa. Che Musumeci ha annunciato mesi fa, alll’indomani del dissequestro operato dalla magistratura, ma ancora non partito. A Palermo sembrano avere le idee chiare anche su questo passaggio, anche se ancora le bocche restano cucite sulla sua concretizzazione. Sin qui, anche per questa opera si è invocato il PNRR.

L’ex sindaco di Messina aveva detto di vederci bene un parco avventura, l’onorevole Claudio Fava aveva suggerito il concorso di idee. Alla fine Musumeci ha “piantato” la bandierina di Santoro, già commissario del Comune e della città metropolitana, che sembra aver pensato a questo progetto come ad un omaggio a Messina. A cominciare dal nome: “U locu da fera” che richiama il gioco di parole ma anche la “fera”, il delfino nel gergo dei pescatori dello Stretto appunto, immortalato nell’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo.

Il progetto in numeri

La delibera di Giunta regionale è del 16 giugno scorso: accoglie la proposta del Presidente di impegnare poco meno di un milione di euro per la conversione dell’ex Sanderson e del cotonificio di Palermo. A chi si aggiudicherà il progetto per Messina andranno 405.487,43 euro, a valere sul bilancio della Regione. La base di partenza saranno le tavole progettuali redatte da Santoro.

Il business plan prevede una spesa complessiva di poco meno di 50 milioni di euro: 31 milioni di euro per i lavori di realizzazione, 3 milioni e mezzo per la demolizione dell’esistente. Il cronoprogramma stima 48 mesi complessivamente, un anno per il progetto, 6 mesi per la demolizione, 2 anni e mezzo per lavori e collaudo. Il piano progettuale tiene conto dei vincoli del Pai, di quelli archeologici e individua anche i sondaggi geognostici.

Accanto al padiglione fieristico inglobato nella vela-delfino di pannelli fotovoltaici, anche una torre-faro e un canale di collegamento al porto. Il centro fieristico occuperebbe una superficie di 3.960 metri quadri soltanto al primo terra.

Le immagini: com’è e come potrebbe essere

2 commenti

  1. Certo che a Messina per fare rendering siamo specializzati. Solo che poi dopo il rendering non si fa mai un c…..

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  2. Quanta bella fantasia!!!!!!!! ma non impressiona più a nessuno!!!

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