Poi la documentazione verrà presentata al Cipess, annuncia la società
La società Stretto di Messina risponde “a tutte le osservazioni presentate oggi dalle associazioni ambientaliste, riaffermando quanto già detto più volte. Il progetto del ponte sullo Stretto è stato accantonato nel 2012 dal governo Monti non per “motivazioni tecniche” ma per aspetti legati alla ben nota congiuntura internazionale di fine 2012. Infatti non c’è alcuna “questione tecnica irrisolta” né sotto il profilo sismico né per gli aspetti aerodinamici. Per l’avifauna migratrice sono stati svolti studi molto approfonditi e il monitoraggio è stato aggiornato con campagne radar h 24. Per l’illuminazione del Ponte è stato sviluppato un sistema che riduce le emissioni minimizzando l’impatto sull’avifauna”.
Analisi costi benefici
Continua la nota della Stretto di Messina: “Sul fronte delle ricadute economico-sociali, l’analisi costi benefici, svolta seguendo le linee guida europee e nazionali, ha mostrato che la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è in grado di contribuire in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando significativi benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli espetti economici sia quelli ambientali. Tra i principali indicatori sintetici, a fronte di un costo investimento stimato in 13,5 miliardi, il Valore Attuale Netto Economico (Vane) di 3,9 miliardi di euro (attualizzati 2023) e il Tasso interno di rendimento economico (Tire) del 4,51%. Tra i principali benefici socioeconomici c’è il risparmio di tempo: 1 ora per i mezzi leggeri; 1,5 ore per i mezzi pesanti; 2 ore per i treni. A livello complessivo, tenuto conto dei trasferimenti modali in favore della ferrovia, nell’arco temporale 2024-2063, si stima una riduzione di circa 12,8 milioni di tonnellate di C02”.
La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas – “ha rilasciato parere favorevole sul progetto definitivo con 62 prescrizioni, 60 sono da ottemperare in sede di approvazione del progetto esecutivo e due dopo l’entrata in esercizio del Ponte. In generale sono richieste di approfondimenti già, in larga misura, programmati da Stretto di Messina”.
Iter in corso
In merito alla procedura approvativa, non c’è alcuna “disapplicazione delle normative europee. Sono in corso di predisposizione le comunicazioni al ministero dell’Ambiente e alla Commissione Ue secondo quanto previsto Direttiva “Habitat” per aspetti relativi alla Valutazione di incidenza ambientale. Successivamente verrà presentata al Cipess tutta la documentazione tecnica e contrattuale, per l’approvazione che consentirà di avviare la progettazione esecutiva e le opere anticipate, così come previsto dalla legge”, sostiene la Stretto di Messina.
E ancora: “Sul fronte della valenza europea dell’opera, la Stretto di Messina ha partecipato e vinto un bando europeo – Connecting Europe Facility for Transport – aperto a tutti i Paesi dell’Unione per il finanziamento di opere di trasporto. In questo ambito la Commissione Europea ha evidenziato l’interesse collettivo dell’Opera, sulla base della sua capacità di incidere su tutti e quattro gli obiettivi dei corridoi Ten-T: coesione, efficienza, sostenibilità e incremento dei benefici per gli utenti. Ha inoltre valutato le positive ricadute socioeconomiche e ambientali del progetto, la riduzione dei tempi di viaggio, dell’impatto acustico e delle emissioni inquinanti, la capacità del progetto di incrementare l’accessibilità e lo sviluppo economico di Calabria e Sicilia, migliorando le connessioni. Il finanziamento accordato, insieme all’inserimento del Ponte nell’ambito del corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’, da parte del Consiglio Europeo, evidenzia il ruolo strategico dell’Opera per l’Europa e per il Paese”.
Siracusano: “Basta con i soliti professionisti del no”
“Non sorprendono le azioni legali – ricorso al Tar, diffida al Cipess e reclamo alla Commissione Ue – messe in campo da alcune associazioni ambientaliste contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”. Così Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Continua la sottosegretaria messinese: “Da decenni questi professionisti del ‘no’ si dicono contrari a qualsiasi grande opera infrastrutturale, energetica o industriale che si prova a costruire o a progettare nel Paese. No al Tav, no ai termovalorizzatori, no agli impianti eolici, no ai gasdotti, no alle dighe, no a nuovi insediamenti industriali, no – per l’appunto – al Ponte sullo Stretto. Certe associazioni e certa sinistra sono unite da un’incomprensibile logica oscurantista, che vorrebbe l’Italia perennemente arretrata e succube di altri Paesi maggiormente sviluppati e industrializzati. Ha fatto bene la Società Stretto di Messina a rispondere per le rime, sottolineando come non ci sia alcun impedimento tecnico, progettuale o ambientale per la realizzazione di questa grande opera”.

Due ore per i treni? Quali?
“La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas – “ha rilasciato parere favorevole sul progetto definitivo con 62 prescrizioni, 60 sono da ottemperare in sede di approvazione del progetto esecutivo e due dopo l’entrata in esercizio del Ponte. In generale sono richieste di approfondimenti già, in larga misura, programmati da Stretto di Messina”.”
COMMENTO : E cosi’ siamo arrivati al 03/04/2025, con ben 60, dico, 60 prescrizioni da ottemperare per l’approvazione (con i costi in inevitabile aumento). Resto sempre dell’idea : che WEBUILD porti a termine tutte le opere propedeutiche (ferroviarie e stradali) di competenza , al di qua ed al di là dello Stretto, INTANTO.