Il comitato ha appena comunicato l'approvazione alla presenza di Salvini e Meloni. Il fronte del no sottolinea: "Troppi i nodi critici ancora aperti"
MESSINA – E venne il giorno del via libera del Cipess al progetto definitivo del ponte sullo Stretto. Alle 13.16 di oggi, alla presenza del vicepresidente ministro Matteo Salvini e della presidente Giorgia Meloni, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile ha detto “sì”. Il prossimo passaggio sarà alla Corte dei conti.
Questo il primo commento di Salvini, atteso stasera a Messina: “Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. Una infrastruttura del genere è un acceleratore di sviluppo. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante. E sarà una parte di risoluzione dei problemi del Mezzogiorno d’Italia” (fonte la Repubblica).
Ponte e Libertà: “Ecco che cosa succederà adesso”
Questa la nota di Ponte e Libertà: “Adesso che il Cipess ha dato il via libera al progetto definitivo i passaggi sono molto chiari: respingiamo al mittente ricorsi inutili e accuse infondate e diffamanti e andiamo avanti fino a quando il primo treno non passerà sul ponte sullo Stretto”.
“Il prossimo passaggio – affermano i portavoce del Comitato fondato dal senatore Nino Germanà e dagli ingegneri Giacomo Gugliemo e Mauro Fileccia – vedrà la delibera del Cipess effettuare un passaggio alla Corte dei conti, poi ci sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Subito dopo, come prevede il dl 35 del 2023, il contraente generale Eurolink, di cui è capofila la Webuild, che costruirà il ponte, rinuncerà al contenzioso attivato dopo lo stop di Monti. Poi seguirà la dichiarazione di pubblica utilità dalla concessionaria Stretto di Messina. Una volta concluso questo iter inizieranno gli espropri e la SdM consegnerà le aree di cantiere all’Eurolink. Inoltre, sempre dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, anche la progettazione definitiva ed esecutiva del lotto di Rfi, che prevede l’abbattimento di ulteriori 11 immobili nell’area di Contesse, sarà conclusa. Si tratta della zona sud della città dove è previsto il tratto di collegamento tra l’uscita della galleria e la rete ferroviaria già esistente in direzione Messina sulla Me-Ct. L’iter sarà lo stesso dei lavori affidati alla Stretto di Messina”.
” Da chiarire – conclude il comitato – che prima di arrivare alla costruzione vera e propria del ponte, si lavorerà alle opere preparatorie: la redazione della progettazione esecutiva di ciascun lotto, la bonifica delle aree di cantiere e l’avvio della realizzazione delle infrastrutture autostradali e ferroviarie. I lotti saranno costruiti in ordine cronologico man mano che si completerà la progettazione esecutiva. Oggi è un giorno importante non solo per chi il ponte sullo Stretto lo ha sempre voluto, perché anche per chi lo ha sempre osteggiato, per ignoranza o per ideologia, ne apprezzerà i benefici per i territori interessati già durante la costruzione e non solo quando sarà stato ultimato”.
Salini (Webuild): “Un mega progetto trasformativo per tutto il Paese”
“Oggi l’Italia dimostra ancora una volta di saper fare squadra, con un mega progetto trasformativo per tutto il Paese. L’approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina segna l’inizio di una nuova stagione di visione, coraggio e fiducia nelle capacità dell’industria italiana e di tutto il comparto produttivo del settore infrastrutturale”. Così Pietro Salini, amministratore delegato Webuild.
“Il Ponte sarà il cuore di un ampio sistema infrastrutturale integrato: oltre 40 km di nuove strade e ferrovie, tre stazioni ferroviarie sotterranee, una decina di viadotti e numerose gallerie, un centro direzionale all’avanguardia. Queste opere complementari avranno un impatto trasformativo sulla mobilità di territori che beneficeranno di imponenti investimenti infrastrutturali. Il Ponte si unirà alla direttrice ferroviaria Palermo-Catania-Messina in Sicilia e alla futura linea AV/AC Salerno-Reggio Calabria sul versante calabrese”, conclude Salini.
Schifani: “Svolta storica per la Sicilia e il Mezzogiorno”
“L’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess rappresenta una svolta storica verso la realizzazione di un’opera strategica, attesa da decenni e capace di rivoluzionare il futuro della Sicilia e del Mezzogiorno”. Lo dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani. “Non posso non ricordare con orgoglio che il Ponte – continua – è stato un sogno di Silvio Berlusconi e una battaglia storica di Forza Italia, che oggi vede finalmente compiersi un passaggio decisivo grazie all’impegno del governo e, in particolare, del ministro Matteo Salvini. La Sicilia non può più permettersi l’isolamento infrastrutturale. Il Ponte rappresenta una grande opportunità di crescita, sviluppo e connessione con il resto d’Italia ed Europa. “La Regione siciliana – conclude – farà la sua parte con responsabilità e visione, affinché questo grande progetto proceda nel rispetto del territorio, delle comunità locali e delle regole. Il Ponte sullo Stretto non è più solo una visione: oggi è un obiettivo concreto”.
Siracusano: “Giornata storica malgrado i professionisti del ‘no‘, Berlusconi aveva ragione”
Così Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia: “Oggi è una giornata storica. Malgrado anni di ostruzionismo, ricorsi pretestuosi e polemiche ideologiche, il Ponte sullo Stretto di Messina si farà. Il via libera definitivo del Cipess al progetto esecutivo segna un punto di non ritorno: i cantieri partiranno entro poche settimane. Abbiamo battuto i professionisti del ‘no’. Il Ponte sarà il simbolo dell’Italia che rialza la testa e guarda lontano. Porterà lavoro, crescita e connessione stabile con l’Europa. E sarà il riscatto del Mezzogiorno, finalmente al centro del Mediterraneo. Questo risultato è merito di un governo che ha avuto il coraggio di decidere”.
E ancora: “Questa giornata, carica di significato, è dedicata soprattutto al presidente Berlusconi: è stato lui il primo a realizzare concretamente questo progetto e a credere in questa grande opera. Il Ponte era uno dei suoi più grandi sogni, adesso finalmente diverrà realtà. A lui, al suo coraggio, alla sua visione, va il nostro pensiero e la nostra gratitudine. Questo traguardo è per lui”.
“Troppe criticità normative e tecniche”, il coordinamento noponte si mobilita il 7 agosto
Di tutt’altro avviso i comitati e movimenti contrari alla grande opera. Così il coordinamento noponte, prima del sì definitivo: “L’annunciata approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto il 6 agosto al Cipess da parte di Salvini è un fatto grave, in poche ore si approverebbero migliaia di pagine di documenti senza tenere conto delle numerose criticità non solo tecniche ma anche normative che in questi anni e mesi abbiamo segnalato alle autorità competenti e alla magistratura, diffidando il Cipess ad astenersi dall’approvazione del progetto. Si aprirebbe adesso una nuova fase della lotta contro il ponte, ne siamo consapevoli e per questo convochiamo da subito una riunione aperta del Coordinamento noponte per giovedì 7 agosto, alle 19, presso il presidio noponte di Casa Cariddi, ex poste di Torre Faro, per discutere e annunciare le nuove iniziative di contrasto all’opera. Lo Stretto di Messina non si tocca”.
Il fronte no ponte: “Solo propaganda”
Per il Partito democratico, l’associazione “Invece del ponte” e il comitato Noponte Capo Peloro, si tratta di “propaganda”: “Troppi sono ancora i nodi irrisolti e le verifiche da fare. Dalla valutazione della Corte dei Conti e dai ricorsi legali alle prescrizioni della commissione Via-Vas (Valutazione d’impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica) e il parere della Commissione europea”.
Sottolinea Noponte Capo Peloro: “Basti pensare alle 68 osservazioni del Comitato tecnico scientifico, alle 62 prescrizioni della commissione Via/Vas e le precedenti prescrizioni del 2011. E soprattutto al capitolo ancora aperto del parere della Commissione europea per la violazione della direttiva Habitat. Altro che partita finita, si apre soltanto una nuova fase della lotta contro il ponte che intendiamo condurre fino alla vittoria. E quindi alla Totò: Progetto definitivo? Ma mi faccia il piacere!“.
Il corteo no ponte il 9 agosto a Messina
“Vogliamo l’acqua, non la guerra”. Con questo slogan, il comitato Spazio no ponte promuove un corteo sabato 9 agosto, con partenza da Piazza Cairoli alle 18. Un nuovo corteo no ponte per ribadire l’opposizione all’opera come struttura strategica sul piano militare, oltre che civile, “in una Sicilia dove la carenza d’acqua rimane un problema centrale”.
Cisl Messina e Sicilia per il ponte: “Una svolta per Messina”
Sul fronte sì ponte, invece, Leonardo La Piana e Antonino Alibrandi, rispettivamente segretario generale della Cisl Sicilia e segretario generale della Cisl Messina: “È una data storica per Messina. Adesso tocca a noi. C’è la necessità di strutturare un sistema Messina che possa seguire tutti i processi che porteranno alla realizzazione dell’opera, massimizzando le opportunità e governando i disagi che inevitabilmente ci saranno. Non è più il tempo delle contrapposizioni e siamo fiduciosi che ci saranno tutte le condizioni affinché Messina possa costruire un fronte comune per puntare all’obiettivo dell’avvio e al completamento del Ponte sullo Stretto e delle opere collegate. Abbiamo tutte le potenzialità per farlo, bisogna solo riuscire a creare coesione attorno all’opera, una condizione che garantirà tutele e sviluppo”.
Per la Cisl, occorrerà lavorare sui protocolli di legalità e sicurezza con il coinvolgimento delle parti sociali. “Messina deve essere brava a capitalizzare per dare opportunità ai nostri giovani e a tutte quelle persone che, negli ultimi anni, hanno perso il lavoro e possono essere reinserite nel mercato. Messina può essere all’altezza solo se saprà essere pronta e organizzata per tempo, condizione fondamentale per governare e capitalizzare sotto l’aspetto sociale e economico l’impatto shock che l’opera ponte produce. Un’opera di questa dimensione può, secondo noi – concludono La Piana e Alibrandi – rendere Messina centro d’interesse mondiale su tutti i settori, dall’ingegneristica alle specializzazioni, sino alle nuove tecnologie”.

Benissimo, ora andare avanti senza perdere altro tempo in pratiche burocratiche.
Tra le tante assurdità dei No Ponte, quella che si deve ritenere più assurda ed ingannevole, è il continuare ad affermare che i 13 / 14 miliardi di € sono per la costruzione del Ponte, omettendo di dire che con quella cifra sono previsti altri lavori stradali – ferroviari – compensativi, sia in Calabria che in Sicilia che saranno di grande utilità al territorio.
Se si vuole remar contro almeno che lo si faccia onestamente e non nascondendo la realtà dei fatti.
Insomma..prepariamoci ad una città completamente invivibile…per i prossimi 20 anni nella migliore delle ipotesi.
C’era da aspettarselo…non mi meraviglia, a parte la morte definitiva di Messina che è già un cantiere aperto, penso sia una sconfitta per tutti i siciliani, la Sicilia, gli italiani e l’Italia.
Riscontrata immediatamente una carenza nel progetto appena approvato del ponte: manca la pista ciclabile!
Finalmenteeeeeeee!!!! Dopo tantissima attesa, vari blocchi fatti dalla Politica del non fare “al sud” e di tutti gli irriducibili che vorrebbero vivere ancora come i tempi del l’uomo di Neandertal. Oggi si scrive la storia della Sicilia, della Calabria del nostto territorio e del paese Italia. Ora bisogna iniziare al più presto i lavori senza intoppi e altri cavilli burocratici. Io voglio una Messina che possa offrire un futuro alle nuove generazioni per non farli andare via dalla nostra terra. E questo Ponte sarà in passaggio dalla vecchia Messina morta e senza sviluppo alla Messina 3.0 con sviluppo investimenti da ogni parte del l’ondo e tantissimo lavoro…. Forza Salvini.
Poveri noi messinesi
La c.d. Sinistra sta lasciando il futuro nelle mani della Destra in nome di un’idea di passato già fallita. Fortunatamente la CISL ha compreso le enormi possibilità legate all’ appalto Ponte sullo Stretto e sostiene una importante e necessaria spinta riformista.
Un trionfalismo tanto inutile e tronfio quanto il ponte stesso. Non ci sono le tecnologie, non c’è il progetto esecutivo, non c’è nulla di nulla. Tutti sanno che un progetto del genere allo stato attuale, e chissà ancora per quanto, non è nemmeno lontanamente realizzabile. Quello che conta è muovere gli appalti per ingrassare gli amici e gli amici degli amici. Tutto a spese dei contribuenti e in aperto spregio delle reali esigenze degli abitanti, ovviamente.
Al di là dei soliti vuoti annunci, quello che temo è il rischio che si possano avviare le demolizioni e la cantierizzazione su di un territorio fragile e densamente antropizzato. Poi non voglio nemmeno pensare a cosa succederebbe sulla tangenziale o sul tratto verso lo svincolo di Villafranca in caso di incidente con i camion in fila.
Tutto questo nell’80mo anniversario della distruzione atomica di Hiroshima. Un fosco presagio davvero.
Sig. Alessio, 20 anni? Ne sono passati già 14 per i raccordi autostradali e non sono finiti
Ci vorranno almeno 100/120 anni e nel frattempo ne passano di governi, andranno via un paio di miliardi poi tutto tornerà come prima
ops è vero…. i 2,50 sono per le persone a piedi…. però per fare solo 3 km è pure sempre tanto quell’inferiore a 10 euro…..
Non un albergo sulla riviera di Messina da decenni. Come si fa a devastare tanta bellezza a fronte di un opera che non serve?.. La bellezza dello stretto è anche il traghettamento per chi arriva o chi parte. Come si fa a sostenere che le future generazioni non andranno via da Messina per merito del ponte??? Scapperanno le attuali generazioni.. la qualità della vita scenderà oltre ogni soglia.