"Il progetto definitivo sul ponte? Solo propaganda"

“Il progetto definitivo sul ponte? Solo propaganda”

Marco Olivieri

“Il progetto definitivo sul ponte? Solo propaganda”

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martedì 05 Agosto 2025 - 07:00

Per "Invece del ponte" e comitato No ponte Capo Peloro sono ancora troppe le questioni aperte: dalle prescrizioni ai ricorsi legali e la Commissione europea

MESSINA – Il via libera al progetto definitivo del ponte sullo Stretto? Per l’associazione “Invece del ponte” e il comitato No ponte Capo Peloro si tratta di un bluff. Troppi sono ancora i nodi irrisolti e le verifiche da fare. Dalla valutazione della Corte dei Conti e dai ricorsi legali alle prescrizioni della commissione Via-Vas (Valutazione d’impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica) e il parere della Commissione europea.

“Il 6 agosto non si darà il via a nessun cantiere”

Così “Invece del ponte”: “Mercoledì 6 agosto non verrà approvato alcun via libera definitivo al ponte sullo Stretto. Al contrario di quanto affermano Salvini e i suoi megafoni locali, non si darà il via a nessun cantiere, né inizieranno i lavori. Si tratta, piuttosto, dell’inizio di un percorso tutto in salita per chi ha trasformato un progetto fallimentare in una bandiera propagandistica. Da quel giorno, i “pontisti” dovranno affrontare la realtà dei fatti: il progetto dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti, che non potrà ignorare i gravi profili di illegittimità amministrativa, tecnica ed economica. Si dovrà arrivare all’approvazione di un progetto esecutivo che dovrà rispondere a decine e decine di prescrizioni ancora irrisolte, su cui i proponenti tacciono o minimizzano. E soprattutto, si aprirà finalmente il fronte dei ricorsi legali, in tutte le sedi nazionali ed europee. Chi pensa di poter forzare procedure, vincoli, normative e diritti dovrà rispondere davanti a giudici indipendenti. Ci sarà – e ci deve essere – un giudice a Berlino”.


E ancora: “Chi ha sventolato per anni il feticcio del ponte come soluzione miracolosa a ogni problema del Sud si troverà ora a fare i conti con la verità: non c’è nulla di approvato in via definitiva, né ci sono le condizioni per iniziare i lavori. Anzi, i prossimi mesi saranno decisivi per smascherare una narrazione costruita su propaganda e disprezzo per il territorio. “Invece del ponte” continuerà a vigilare, informare, resistere. Lo Stretto è un bene comune, non un affare per pochi: lo Stretto non si tocca”.

“Progetto definitivo sul ponte? Ma mi faccia il piacere”

Questo il commento, invece, di No ponte Capo Peloro: “Salvini ha preannunciato nel corso di una Iniziativa elettorale ad Ancona la convocazione del Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, per mercoledì 6 agosto, per approvare in maniera definitiva il progetto del ponte sullo Stretto. Un annuncio che ci aspettavamo. Per questo abbiamo aperto a Torre Faro “Casa Cariddi”, un presidio di resistenza noponte per promuovere momenti d’incontro e di lotta e per contrastare soprattutto le bufale sì ponte come quest’ultima. Si, perché non crediamo affatto che l’approvazione del progetto del ponte sia definitiva, viste le tante questioni rimaste aperte e che dovrebbero trovare risposta nel progetto esecutivo ancora di là da venire”.

Prosegue il comitato: “Basti pensare alle 68 osservazioni del Comitato tecnico scientifico, alle 62 prescrizioni della commissione Via/Vas e le precedenti prescrizioni del 2011. E soprattutto al capitolo ancora aperto del parere della Commissione europea per la violazione della direttiva Habitat. Altro che partita finita, si apre soltanto una nuova fase della lotta contro il ponte che intendiamo condurre fino alla vittoria. E quindi alla Totò: Progetto definitivo? Ma mi faccia il piacere!“.

L’impatto ambientale e la mancata nuova gara

Sempre sul fronte no ponte, le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno presentato ieri un nuovo reclamo all’Unione europea a integrazione di quello già inviato il 27 marzo di quest’anno:  “La grande opera non rispetta le condizioni previste dalla procedura speciale comunitaria”. E insistono sull’impatto ambientale.

Su questo tema, in uno dei suoi contributi per Tempostretto, aveva osservato l’avvocato Nicola Bozzo: “Una nuova ipotesi concorrenziale avrebbe coinciso con una più alta tutela ambientale perché le gare sarebbero state svolte alla luce di tutto il nuovo quadro regolativo europeo e nazionale su appalti verdi, green deal, economia circolare. E senza le procedure semplificatrici della vecchia legge obiettivo”. Il punto di partenza, nel ragionamento, è che non aver fatto una nuova gara rappresenti una sorta di peccato originale dell’attuale progetto ponte.

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8 commenti

  1. Ma non sarebbe meglio fare una bella flotta comunale a prezzi calmierati così da togliere un monopolio che dura da anni? Poi una bella rinnovata all’impianto idraulico che è un colabrodo, la rimozione del tram pressoché inutile etc etc

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  2. I comitati dell’impantaniamo tutto tra ricorsi e lungaggini burocratiche …
    Che pena.

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  3. Vorrei ricordare a tutti i favorevoli al ponte che per fare due raccordi autostradali sono passati 14.anni e non sono ancora finiti, per non parlare del ponte sul torrente ad ali.. ripeto un torrente..altri 8 anni. Ma Messina con due sole strade come potrebbe affrontare tutto ciò per almeno altri 120 anni?
    PS avete dimenticato che la città è zona sismica considerando che è stata rasa al suolo? Se ci fosse un terremoto oggi da dove dovrebbero passare i soccorsi ? Sarebbe un’ecatombe..e parlate di ponte.

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  4. @Giovanni, non me ne voglia..
    Chi ragiona cosi come lei non vuole cambiare nulla, perché si è arreso all’idea che il Sud debba rimanere com’è: isolato, lento, tagliato fuori.
    La storia insegna che ogni grande opera è difficile, lunga, contestata. Ma chi pensa che non valga la pena nemmeno provarci, è parte del problema, non della soluzione.
    Il Ponte non è solo ingegneria: è una sfida culturale. E chi la rifiuta in partenza, ha già perso.
    Saluti

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  5. Io mi spavento degli ingegneri e molto.

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  6. Questa opera non serve ai cittadini, ci sono altre priorità molto ma molto più urgenti.. Messina non può aspettare 100/120 anni

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  7. Caro amico luca né io né lei lo vedremo mai..forse i suoi e i miei pronipoti …si sta parlando del nulla

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  8. Ma quindi non esiste il problema della faglia attiva su cui sorgerebbero i piloni lato Calabria?
    Non sono contrario al ponte di per sé, sono scettico che si possa fare così, credo che ci siano tanti interessi economici che prevalgono su tutto il resto, in particolare la fattibilità.
    Il ponte si deve fare, punto e basta.
    Bah.

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