Il commento dell'amministratore delegato della società Stretto di Messina sulla bocciatura da parte dei magistrati contabili
La bocciatura del ponte. “Abbiamo accolto con grande sorpresa l’esito del controllo di legittimità operato dalla Corte dei conti che non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess numero 41/2025 del Ponte sullo Stretto”, ha commentato l’amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci.
“Tutto l’iter seguito è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte. Restiamo in attesa delle motivazioni mantenendo l’impegno di portare avanti l’opera, missione che ci è stata affidata da tutto il governo e dal ministero delle infrastrutture in attuazione delle leggi approvate dal Parlamento italiano”.

Se si fosse agito nel pieno rispetto delle norme la Corte avrebbe senz’altro dato via libera.
Ma il progetto è solo un castello di carte portato avanti a colpi di ginocchio da organi privi della terzietà necessaria.
Fino adesso, il commento di Ciucci mi sembra il più equilibrato.
Ok, proviene da uno che vuole fare il ponte, ma dice una cosa corretta (ed elementare): restiamo in attesa delle motivazioni.
Visto che la Corte dei Conti non è composta da pericolosi giudici comunisti come lascia intendere Meloni, una per cui è sempre colpa di qualcun altro se non conclude nulla.
Considerato che nessuno dotato di “gnegno” come si dice a Messina boccerebbe una proposta su cui il governicchio e salvini ci hanno messo la faccia, (si lo so, vi aspettavate la battuta sul tipo di faccia), a meno che non ci siano errori o illegittimità nell’iter da non poterne fare a meno ed essere inattaccabili al tempo stesso.
Considerato che il governicchio meloni più volte ha sbagliato a scrivere norme e decreti ben più modesti, facendoseli bocciare persino da giudici di primo grado.
Tutto questo considerato, ritengo plausibile che ancora una volta si è fatto di tutto per non fare la gara e che i conti siano sbagliati. In ogni caso una ennesima figuraccia del governicchio.
Per non vidimare (bocciare) la delibera CIPESS evidentemente esistono motivazioni “pesanti” da parte della Corte dei Conti. Ma fra le altre certo forse non la più importante aver classificato il “ponte e le strade di collegamento” in maniera diversa da tracciato autostradale, allo scopo di eludere normative più stringenti. Se si attaccano a questi mezzucci per una caratteristica il cui rilievo non è preponderante rispetto ad altri aspetti il resto quali “forzature” ha messo in campo. Il problema non è il “Ponte” ma il modo in cui si vuole realizzarlo.