Ponte sullo Stretto, Santelli: "la Calabria è fuori dal tunnel. c'è un progetto esecutivo. si realizzi l'opera"

Ponte sullo Stretto, Santelli: “la Calabria è fuori dal tunnel. c’è un progetto esecutivo. si realizzi l’opera”

Dario Rondinella

Ponte sullo Stretto, Santelli: “la Calabria è fuori dal tunnel. c’è un progetto esecutivo. si realizzi l’opera”

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mercoledì 12 Agosto 2020 - 09:03

Il premier Conte entra nel tunnel del Ponte per non decidere nulla

“Il premier Conte entra nel tunnel del Ponte per non decidere nulla e tenere tranquilla la sua coalizione. Il Ponte sullo Stretto ha un progetto esecutivo e una gara effettuata. Si realizzi l’opera.

Il premier Conte ha ben pensato dalla piazza di Ceglie Messapica della sua Puglia di affrontare un tema molto serio del piano delle infrastrutture nazionali proponendo il niente mischiato al nulla. Aspettare le condizioni necessarie, pensare, immaginare un ponte sottomarino, ma prima realizzare collegamenti interni e l’alta velocità.

Quella di Conte è l’antica retorica del Gattopardo che annuncia a parole che tutto deve cambiare perché poi tutto resti come prima. Evidentemente il presidente del Consiglio ha ispirato la sua esternazione estiva leggendo quel vecchio numero di Topolino del 1982 quando zio Paperone in una storia di copertina si cimentava in stravaganti soluzioni per costruire il Ponte in maniera immaginifica.

Sono dieci anni che il contraente generale ha consegnato (come previsto dal contratto di appalto) il progetto definitivo dell’opera elaborato da società di ingegneria specializzate estere. Anche il progetto definitivo è stato approvato. Sono stati spesi soldi pubblici per un’opera indispensabile portata avanti dalla determinazione del governo Berlusconi.

Poche settimane fa, il Consiglio regionale della Calabria ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede al governo centrale di realizzare il Ponte dello Stretto utilizzando anche le risorse del Recovery Fund.

Se il premier Conte vuole essere serio si confronti su questi atti ed esca da questa boutade del tunnel.

Siamo in presenza di un passatempo estivo che in metafora calcistica lancia il pallone nelle tribune senza risolvere nulla. Anzi una sola questione. Tenere a bada con un tunnel impossibile una maggioranza con idee contrastanti e che non riesce a trovare una linea comune su una delle opere che modificherebbero il ruolo dell’Italia nell’Europa. La Calabria è fuori dal tunnel”. Così Jole Santelli presidente della Regione Calabria.

3 commenti

  1. Sono un ragazzo nato a Messina e sono sensibile a tutto ciò che riguarda la mia città come il mio paese Italia, voglio dire che il ponte è un progetto discusso dagli anni ’60 e lo trovo un progetto utile e forse bello per aiutare la Sicilia intera ad avere un collegamento oltre a quello marittimo dato dai porti che quello aereo dato da gli aeroporti Catania e Palermo. Il ponte inoltre potrebbe incentivare momentaneamente il lavoro sullo stretto ma finito il progetto la città si ritroverà sempre con i suoi problemi di natura storici e ambientali poiché voglio ricordare che Messina dalle maceria si è sempre rialzata con le sue sole forze .Rispettando il progetto antisismico e maremoto resto sempre scettico sul fatto che il ponte non deformi la sua stabilità poiché ricordo che la punta del messinese è ricordata come la punta più debole dell’isola, poi c’è anche l’idea che l’isola dalla penisola italica si allontani anno per anno prolungando così l’ampiezza dello stretto. Piuttosto del progetto del ponte mi ha più incuriosito quello del tunnel di Archimede sospeso nell’acqua che non modificherebbe l’immagine paesaggistica, ma ancora non si sa che effetti protebbe avere sullo stretto. Piuttosto di creare un nuovo collegamento tra Reggio e Messina che in realtà viene già svolto questo collegamento dai traghetti del porto e dalle navi della ferrovia che trasportano i treni avendo così un traffico d’arrivo discontinuo e non continuo come lo si potrebbe avere con un ponte con il rischio di rendere la città del Messina una città caotica,piuttosto di ciò io sarei più contento se venisse fatta una restaurazione dell’intera città dalle fondamenta, toccando:scuole, strade, forti (perché Messina è piena di forti dimenticati), beni artistici come la cripta del duomo di Messina che è allagata o il castellaccio che è abbandonato al vandalismo, riparare tutti i danni procurati dal terremoto e maremoto nati nel 1908 come le baracche o beni in macerie, risolvere il problema del lavoro e delle infrastrutture non ancora modernizzate e attuare una manovra economica che ristabilizzi il sud in modo tale da potergli permettere di poter pareggiare con il nord d’Italia. Concludo ricordato che la città del Messina è una città turistica,con un patrimonio marittimo da non trascurare assieme ai suoi borghi e alle sue spiagge con un potenziale artistico, agricolo e ittico, bella di paesaggio e ricca di mitologia.

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  2. Quindi la si deve considerare più una città artistica che una dedita al solo trasporto.

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  3. Per non parlare delle fognature che scaricano davanti le persone alla passeggiata a mare davanti la Madonna dello Stretto. Perciò anche del problema del sistema fognario bisognerebbe tenere conto, come anche dei torrenti intasati dalla sporcizia

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