Ponte sullo Stretto, "su rischi sismici solo bufale e fake news"

Ponte sullo Stretto, “su rischi sismici solo bufale e fake news”

Redazione

Ponte sullo Stretto, “su rischi sismici solo bufale e fake news”

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lunedì 07 Novembre 2022 - 16:59

Il Comitato "Ponte Subito" entusiasta delle parole di Matteo Salvini. Domani il neo ministro incontra Schifani e Occhiuto

MESSINA – “In occasione dell’esercitazione antisismica che nei giorni scorsi ha coinvolto l’area dello Stretto di Messina, i massimi esponenti di Protezione Civile e Ingv, Fabrizio Curcio e Carlo Doglioni, hanno dichiarato senza mezzi termini che il Ponte sullo Stretto si può fare in piena sicurezza compatibilmente alla sismicità dell’area”, lo evidenzia in una nota il Comitato “Ponte Subito”. Per i promotori del comitato “si tratta di una banalità tecnica e geologica, altrimenti non si spiegherebbe come grandi ponti sospesi stanno in piedi ad ogni scossa da molti decenni in Giappone, in California ma anche nella vicina Turchia su aree molto più sismiche dello Stretto, ma l’autorevolezza delle dichiarazioni è la pietra tombale su bufale e fake news che puntualmente, da anni, gli oppositori del Ponte sbandierano per impaurire l’opinione pubblica e associare il rischio sismico all’impossibilità di realizzare il progetto”.

“Entusiasti per dichiarazioni Salvini”

“Siamo entusiasti della veemenza – prosegue il Comitato “Ponte Subito” – con cui il neo ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, abbia preso di petto la questione del Ponte sullo Stretto: per Salvini è una straordinaria occasione non soltanto per fare la storia del Paese ma anche per accantonare definitivamente il pregiudizio che, da leader della Lega, si trascina nelle comunità meridionali. Se proprio Salvini riuscisse a realizzare il Ponte dove per decenni hanno fallito molti politici del Centro/Sud, sarebbe la conferma definitiva delle grandi attenzioni della stessa Lega nei confronti della crescita e dello sviluppo del Sud oggi ahinoi zavorra per l’intero Paese a causa di politiche dissennate che per questa terra hanno preferito il mero assistenzialismo rispetto alla realizzazione delle precondizioni per il naturale sviluppo economico. In quest’ottica – conclude il comitato – siamo molto soddisfatti dell’incontro che si terrà domani a Roma tra Salvini, Occhiuto e Schifani, sul tema del Ponte appena due settimane dopo la formazione del governo, con lo stimolo che questa nuova classe dirigente trasformi finalmente in fatti concreti tutte le dichiarazioni che negli ultimi mesi hanno risvegliato l’entusiasmo di un Sud produttivo e operoso che ha ricominciato a sognare e ad avere fiducia nel futuro”. 
Il 16 novembre è in programma un evento all’università di Messina sul tema della velocizzazione della ripresa dei lavori del Ponte sullo Stretto con esperti provenienti da tutta Italia.

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8 commenti

  1. Domani Salvini incontra i due governatori per studiare insieme una soluzione per fare marcia indietro rispetto ai voli pindarici del ministro sul ponte. Io da ex pro ponte mi sono convinto che è inutile. Il fatto che la Sicilia diventerebbe HUB del mediterraneo non regge, c’è già il PIREO. Le nuove rotte commerciali attraverso il polo nord faranno diminuire il traffico merci nel mediterraneo.
    E con una spesa minima rispetto al costo ponte si rafforzerebbero i trasporti navali

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  2. Chiamatele “fake news” o allarmismi… bastano 4 cifre però: 1908.

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  3. Nessuno è in grado di fare previsione esatte sui terremoti. Gli esperti dicono che sono eventi ciclici che si ripetono entro un raggio min/max di tempo. Il terremoto dello Stretto del 1908 ha un ciclo medio di oltre 1500 anni, quindi si ripeterà nell’anno 3500, più o meno. Statisticamente, ogni 30 anni circa, nello Stretto si ha un evento intorno al 5* grado Richter. In Calabria, circa ogni secolo, sempre per le statistiche, si ha un evento anche del 6* grado Richter, che coinvolge lo Stretto. Eventi, secondo gli esperti, che non creano assolutamente nessun pericolo per il ponte sullo Stretto. Del resto lo Stretto è mediamente sismico come tutta l’Italia. Esistono nel mondo zone ad alto rischio sismico, con eventi estremi che si ripetono nel raggio di pochi anni, questo non ha impedito la realizzazione di grandi opere di ogni tipo e grattacieli.

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    1. cettu hai ragiuni……ma u PONTI e cosa inutili…servi sulu pi fari pubbirazzu…….ma chi semu nta medda finu all’occhi in Sicilia Chiddu du Papeete e soci no dicunu, TOTONNU forsi non sai leggiri ma nto 1783 ci nni fu unu puru devastanti a Reggio Calabria e Missina e du 1783 fatti u cuntu o 1908 quanti anni passaru……no 1500 comu scrivisti tu….csbagghiasti i zeri ,gli esperti finu a ora sannu sulu manciatu i picciuli….comu tanti esperti in Italia…..fannu l’interssi di so sacchetti………

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  4. Però i tecnici giapponesi hanno sempre rilevato che le sollecitazioni derivanti dal transito dei treni sottopongono le strutture a stress notevolissimi che rendono le strutture stesse molto più fragili.
    Magari il ponte resterebbe in piedi. Ma solo quello. E sarebbe interessante sapere come raggiungerlo, se tutte le altre strutture venissero giù….
    In ogni modo, se per i viadotti di Giostra dopo 20 anni siamo ancora a cantieri aperti e una frana a Letojanni blocca tutto per sette, figurati se nel 2050 ci sarà qualcosa di più di un solo pilone….

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    1. E per costruire quel pilone, e il cantiere per costruirlo con tutte le opere realtivamente connesse, avranno distrutto buona parte del territorio circostante e anche di più.

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  5. Tutti ingegneri, a quanto si legge ….

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  6. Egregio Alberto no ingegneri, buon senso e reali difficoltà.

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