Prg del Porto: Messina torna a guardare il "suo mare"

Prg del Porto: Messina torna a guardare il “suo mare”

Rosaria Brancato

Prg del Porto: Messina torna a guardare il “suo mare”

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venerdì 26 Luglio 2019 - 14:00

Ecco come cambierà il water front e quali scenari di sviluppo si presentano

Messina torna a guardare il mare, il suo mare, come ad una risorsa e non come ad un elemento d’arredo. E’ questo il significato più importante, sia pure meno “visibile” del PRG del porto, arrivato al traguardo dopo 66 anni. E’ uno strumento urbanistico, di programmazione e pianificazione ma soprattutto è una pietra miliare per il futuro assetto della città.

Il traguardo

Con parole diverse è quanto hanno detto tutti gli intervenuti alla conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Zanca, con la soddisfazione di aver portato a casa un risultato fondamentale. Presenti sindaco De Luca, il vicesindaco Mondello, il commissario dell’Autorità portuale De Simone, il segretario dell’AP Gentile (insieme ai dirigenti).

Uno strumento che cambierà Messina e il suo water front, tutto l’assetto dell’area, includendo le sorti della Rada San Francesco, della Cittadella fieristica, della zona falcata e del porto di Tremestieri.

Il Consiglio regionale urbanistica ha approvato il Prg del Porto mercoledì ma è solo l’inizio di un percorso “rivoluzionario” se davvero vogliamo cambiare Messina ed il modo di pensare il territorio.

“Cecchinaggio messinese”

Rivendico il merito di aver vinto una battaglia anche contro i cecchini di Messina– ha detto De Luca– L’ho fatto con un’opera costante a Palermo, decine di riunioni e centinaia di chiamate ma adesso Messina ha uno strumento per riqualificare il water front e completare la strategia di spostamento del traffico diretto agli imbarchi a Tremestieri. Il Prg purtroppo è frutto di un patto al ribasso degli anni scorsi. Invece di lavorare in squadra in passato ci sono stati scontri per chi metteva più limitazioni. Ma in un anno siamo riusciti a modificare molte situazioni”.

Patto per la Falce bis

In realtà sia il sindaco che l’Autorità portuale vedono il Prg del porto come un punto di partenza strettamente collegato ad esempio sia con il nuovo Prg che con il Patto per la Falce bis (che sarà siglato nelle prossime settimane). E’ in quelle sedi che le modifiche e le integrazioni potranno essere fatte. Fondamentale è stato l’ampliamento del Patto per la falce a Città Metropolitana, Soprintendenza ai beni culturali e Camera di commercio, fortemente voluto dal presidente De Simone e sposato in toto dal governatore Musumeci che seguirà in prima persona tutte le fasi del rilancio della Falce.

“vittoria per Messina”

Il risultato di queste ore è per tutta la città- ha spiegato Antonino De Simone, divenuto ormai messinese ad honorem- La Falce è solo una parte del Prg del porto ma è l’emblema di una città che deve affrontare eterni conflitti tra istituzioni. Ringrazio tutto lo staff dell’Autorità portuale per il grande e certosino lavoro fatto, ringrazio l’amministrazione per aver davvero seguito ogni giorno l’iter procedurale a Palermo. Sono certo d’aver consegnato alla città uno strumento di programmazione determinante per la città”.

Mercoledì, per inciso, inizierà la fase due delle demolizioni nella zona falcata, passi importanti in vista delle bonifiche. I contenziosi infatti in questi anni sono stati veri e propri macigni che hanno ostacolato ed ostacolano qualsiasi percorso di crescita.

La piattaforma

Il vice sindaco Salvatore Mondello ha spiegato alcuni dettagli relativi ad  interventi che si sbloccheranno, come la via Marina, la piastra logistica (indispensabile struttura di base per il retro del porto e che per 45 milioni di euro ci affrancherà dalla dipendenza dalla piastra logistica di Catania), la messa in sicurezza del cavalcavia.

Messina e le sue radici

Una città in simbiosi con il proprio porto non può non avere uno strumento urbanistico di programmazione per pianificare un’area di snodo importante – ha aggiunto Mondello– Messina trae origine dalla Falce è da lì che si deve ricominciare. L’aspetto che voglio sottolineare è l’aver visto davvero tutti i protagonisti lavorare in squadra, senza individualismi”.

Mondello ha poi concluso evidenziando come le previsioni progettuali relative al Porto dovranno essere integrate con il redigendo nuovo Piano Regolatore Comunale “abbiamo già consegnato la cartografia, non siamo affatto fermi”, nell’ottica di una perfetta sinergia tra i due elementi di pianificazione.

L’opportunità

Il segretario generale dell’AP Ettore Gentile si è soffermato su alcuni aspetti tecnici ribadendo come “il Prg è opportunità di sviluppo e occupazione. Basti pensare che solo la bonifica della Falce, con 80 milioni, sarà ossigeno per l’edilizia. I nuovi assetti dell’area inoltre comporteranno opportunità imprenditoriali e di sviluppo in numerosi settori”.

Guardando al futuro il water front potrà davvero cambiare volto. Con il completamento del porto di Tremestieri anche il traffico veicolare da traghettamento si sposterà a sud liberando la Rada San Francesco. La zona falcata sarà riqualificata, la cittadella fieristica sarà un biglietto da visita di livello mondiale. Certo, soprattutto su alcuni punti legati al Patto per la Falce ci sono stati dei rospi da ingoiare per il Comune (come ad esempio alcuni limiti nelle altezze da edificare) ma il Patto per la falce bis potrà integrare molto.

Le prescrizioni

Il Cru ha fissato alcune prescrizioni che riguardano gli edifici della Fiera ed il banchinamento in quell’area destinato solo alle imbarcazioni da diporto. La buona notizia è che finalmente ci sarà la stazione marittima per i passeggeri degli aliscafi come in tutti i Paesi civili. Eliminati infatti i paletti che finora avevano impedito la realizzazione dei servizi igienici e di strutture atte all’attesa.

Rosaria Brancato

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