Processo bilanci Comune di Messina, Procura vuole assolvere i politici

Processo bilanci Comune di Messina, Procura vuole assolvere i politici

Alessandra Serio

Processo bilanci Comune di Messina, Procura vuole assolvere i politici

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lunedì 05 Ottobre 2020 - 19:19

In appello la Procura ribalta le accuse per i bilanci falsi del Comune di Messina tra il 2009 e il 2012 e chiede l'assoluzione dei politici

I politici vanno assolti, i tecnici – dirigenti e revisori dei conti – vanno invece condannati, se pur ad una pena più bassa rispetto alla sentenza di primo grado, viste le prescrizioni.

Dopo circa 3 quarti d’ora di requisitoria, sono queste le conclusioni del procuratore generale Adriana Costabile al processo d’appello per i bilanci del comune di Messina tra il 2009 e il 2012, allora era sindaco Giuseppe Buzzanca, secondo la Procura falsati per rientrare nei parametri del patto di stabilità e non evitare il dissesto. Richieste “clamorose”, che sembrano invertire la rotta rispetto a quanto inizialmente contestato dalla magistratura messinese.

In primo grado, ad eccezione di sei assoluzioni per prescrizione dei reati, la I sezione del Tribunale aveva condannato tutti. In secondo grado, invece, l’Accusa ha chiesto ai giudici di tenere conto di un distinguo fondamentale. Secondo il Procuratore Generale, infatti, i così detti “tecnici”, che hanno preparato relazioni e pareri per il primo cittadino e la sua Giunta, avevano il know how necessario per valutare i conti, quindi loro non possono essere assolti, al massimo vanno riconosciute le prescrizioni nel frattempo maturate. Sì agli “sconti di pena”, quindi, ma la conferma della condanna per falso.

Lo stesso non può dirsi, invece, per i politici che hanno poi approvato il bilancio. Non c’è prova della “dolosità” della loro scelta di non dichiarare il dissesto e dell’iscrivere i debiti fuori bilancio, non c’è prova di alcuna “interferenza” perché facessero tali scelte, compiute sulla base di pareri e relazioni che erano i dirigenti e i revisori dei conti a stilare.

Ora la parola passa ai difensori, che hanno tre udienze già fissate a disposizione, poi il 9 dicembre si tornerà in aula per eventuali contro repliche del procuratore generale e la sentenza.

Sotto, nel dettaglio, le richieste del PG Contestabile.

Assoluzione perché il fatto non costituisce reato per l’ex primo cittadino Buzzanca e gli ex assessori Carmelo Capone, Dario Caroniti, Orazio Miloro, Giuseppe Puglisi,  Roberto Sparso, Salvatore Magazzù, Franco Mondello, Elvira Amata, Giuseppe Corvaja, Giuseppe Isgrò, Carmelo Santalco e Giorgio Muscolino.

Condanna da confermare – un anno e un mese –  per i revisori dei conti Giovanni Di Leo, Carmelo Giardina, Giancarlo Panzera e Dario Zaccone.

Conferma della responsabilità per le accuse con pena “scontata” ad un anno e un mese – e sospensione della pena –  per i dirigenti Franco Aiello, Antonio Amato, Attilio Camaioni, il ragioniere generale Ferdinando Coglitore, Domenico Maesano, Vincenzo Schiera.

Nella foto d’apertura: il ragioniere generale Coglitore con gli avvocati Marcello Scurria e Nino Parisi.

leggi qui la SENTENZA DI PRIMO GRADO e all’interno i link per tutti gli approfondimenti

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