Processo sui bilanci del Comune di Messina, ecco le condanne.

Processo sui bilanci del Comune di Messina, ecco le condanne.

Alessandra Serio

Processo sui bilanci del Comune di Messina, ecco le condanne.

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mercoledì 06 Marzo 2019 - 21:30

Ventotto condanne e 6 prescrizioni totali alla fine del processo sul mancato dissesto durante la sindacatura Buzzanca.

E’ arrivata che le 21 erano passate, dopo 10 ore di camera di consiglio il verdetto della I sezione penale, presieduta da Silvana Grasso, sul caso dei bilanci del comune di Messina tra il 2009 e il 2012, secondo la Procura di Messina “truccati” per rientrare nei parametri del patto di stabilità e non dichiarare il dissesto.

Alla sbarra c’era l’amministrazione dell’allora sindaco Giuseppe Buzzanca, che è stato condannato ad un anno e cinque mesi. I giudici non hanno fatto sconti a nessuno: la condanna è arrivata per tutti, dai consiglieri comunali alla Giunta, passando per il ragioniere generale, con pene da un anno e un mese a un anno e cinque mesi.

Il verdetto di primo grado è questo:

Un anno e cinque mesi al primo cittadino Buzzanca, i dirigenti Francesco Aiello, Antonio Amato, Attilio Camaioni,Ferdinando Coglitore, Giuseppe Puglisi, Vincenzo Schiera, Domenico Maesano, i componenti di Giunta Melino Capone, Orazio Miloro, Dario Caroniti, Roberto Sparso.

Un anno e tre mesi a Roberto Aricò, Domenico Donato, Giuseppe Corvaja, Pippo Isgrò, Carmelo Santalco.

Un anno ed un mese la condanna stabilita per Santi Alligo, Giovanni Di Leo, Carmelo Famà, Carmelo Giardina, Domenico Manna, Dario Zaccone, Giancarlo Panzera, Elvira Amata, Salvatore Magazzù, Franco Mondello, Giorgio Muscolino.

Tutti incassano il non doversi procedere per prescrizione per le accuse contestate ai capi A, B. D ed escono quindi completamente dal processo Pinella Aliberti, Diane Litrico, Giuseppe Mauro,Giuseppe Rao, Filippo Ribaudo, Gianfranco Scoglio.

I giudici hanno sospeso la pena per Buzzanca, Isgrò, Corvaia, Aiello, Amato, Camaioni, Capone, Caroniti, Coglitore, Maesano, Miloro, Puglisi, Schiera, Sparso, Alligo, Magazzu’, Manna, Mondello, Amata, Famà, Di Leo, Giardina, Muscolino, Panzera e Zaccone, ma soprattutto hanno dichiarato falsi i bilanci per i quali è stata emessa la condanna.

Gli imputati dovranno risarcire soltanto il Comune e il ragioniere Cucinotta, creditore di Palazzo Zanca, tra le parti civili costituite.

Coglitore e Buzzanca sono stati infine assolti perché il fatto non sussiste da due capi di imputazione.

L’accusa, rappresentata dal PM Antonio Carchietti, titolare dell’indagine sin dall’inizio, a settembre aveva chiesto 22 condanne (LEGGI QUI NEL DETTAGLIO) per falso, con l’esclusione dell’aggravante e, il 31 gennaio scorso, ha corretto le proprie richieste, chiedendo per il primo cittadino e per il ragioniere generale Ferdinando Coglitore la condanna a 2 anni e non 2 anni 3 mesi come precedentemente formulato.

Tutti erano accusati inizialmente anche di abuso d’ufficio, contestazione che non ha retto davanti al giudice per l’udienza preliminare che però ha ritenuto comunque necessario il vaglio del dibattimento di primo grado per l’ipotesi di falso. (LEGGI QUI)

Al processo lo scontro tra Accusa e difesa è stato sulle consulenze contabili effettuate per conto della Procura. Ad esaminare i bilanci di Palazzo Zanca e le note tra uffici ed aula è stato prima il professore Vito Tatò, super esperto ministeriale nel frattempo deceduto, poi un altro consulente che a sua volta ha periziato il dossier Tatò, sostanzialmente confermandolo.

I difensori hanno chiesto l’assoluzione nel merito di tutti gli imputati, ed hanno contestato la rilevanza penale dei fatti messi sotto la lente dalla Procura. Contestati in particolare l’iscrizione dei debiti fuori bilancio e la valutazione del patrimonio immobiliare, così come i crediti delle partecipate.

Inizialmente gli investigatori avevano anche attivato delle intercettazioni telefoniche, che non sono poi mai entrate a far parte di questo processo.

Il processo ha visto impegnati gli avvocati Lori Olivo, Nino Parisi, Alfonso Polto, Salvatore Giannone, Carmelo Vinci, Marcello Scurria, Nino Favazzo, Carmelo Scillia, Luciano Scoglio, Diego Foti, Bonni Candido, Enrico Ricevuto, Alberto Gullino, Isabella Barone, Salvatore Silvestro.

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