"La cultura è economia": creare ricchezza dall'immenso patrimonio messinese

“La cultura è economia”: creare ricchezza dall’immenso patrimonio messinese

Francesca Stornante

“La cultura è economia”: creare ricchezza dall’immenso patrimonio messinese

Tag:

martedì 06 Giugno 2017 - 15:03

La commissione Cultura di Piero Adamo ha lavorato per mesi per mettere in piedi un percorso di valorizzazione e recupero, quasi a costo zero, dei tanti beni storici della città. Nessun libro dei sogni ma azioni facilmente realizzabili per iniziare a dare qualche primo vero segnale di rinascita.

La cultura è economia. Lo sanno bene quelle città che sul turismo culturale ci hanno costruito una fortuna, valorizzando al meglio bellezze e patrimoni. Dovrebbe riuscire a capirlo anche Messina che è piena di potenziale ma che non riesce ad avere quella visione necessaria ad avviare una vera e seria programmazione per fare economia dalla cultura. Per questo motivo il presidente della commissione Cultura Piero Adamo ha dedicato mesi di lavoro insieme ai colleghi consiglieri proprio su questo settore. Cicli di incontri che hanno portato idee, che hanno fatto scoprire pezzi di città che chiedono solo di essere recuperati, che hanno fatto scoprire che in fondo per partire non ci vogliono grandi risorse economiche ma tanta buona volontà e la disponibilità a lavorare. «Abbiamo visto che tante cose passano dalla burocrazia, dalle carte. Ed è quello che abbiamo fatto in commissione. Abbiamo capito che ci può essere una gestione virtuosa anche con poche risorse. E abbiamo esitato una serie di atti di indirizzo per impegnare l’amministrazione comunale in azioni mirate e inviato note ai dipartimenti e agli assessori per dare degli input e stimolare una collaborazione con tutti quegli enti, associazioni, realtà culturali che abbiamo conosciuto e ascoltato».

Oggi Piero Adamo ha tracciato il bilancio di questo lavoro e fatto il punto della situazione. L’elenco è lungo e ricco e può essere il punto di partenza per fare davvero economia con la cultura. Nessun libro dei sogni, solo soluzioni facilmente e immediatamente realizzabili. Perché la città ha bisogno di riscoprirsi subito nelle sue tante sfumature di bellezza e ricchezza.

Un primo esempio è il Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani di Gesso. La Commissione ha approfondito la straordinaria realtà rappresentata da questo museo e ha proposto di fare diventare la struttura “Museo Civico”, status che aprirebbe la strada alla possibilità di intercettare fondi e finanziamenti mirati. Secondo punto: avviare ogni iniziativa utile allo sviluppo di un “Museo delle Machine Festive”, facendo proprie, nelle forme e nei termini di legge, l’idea progettuale proposta dall’architetto storico Nino Principato e sviluppata d’intesa con l’ex Assessore alla Cultura Sergio Todesco. Un museo in cui esporre 365 giorni l’anno le gigantesche Mata e Grifone e la Vara, piuttosto che rinchiuderle in un deposito per 11 mesi. E parlando di Vara ovviamente si è discusso anche del museo allestito a Palazzo Zanca ma costantemente chiuso per mancanza di personale. Museo che si trova praticamente attacco all’Antiquarium comunale, dunque l’idea è semplice: mettere in collegamento le due strutture abbattendo una semplice parete di cartongesso consentendo così con un solo impiegato comunale di tenere aperti i due siti. Ampliare il Museo della Vara con il semplice utilizzo dei locali adiacenti, attualmente utilizzati come deposito dall’Ufficio Elettorale.

Sempre a proposito di musei è nata anche l’idea di un Ecomuseo diffuso della Città dello Stretto – MESSENION. Gli Ecomusei si propongono di rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza delle identità locali attraverso il recupero e la riproposizione in chiave dinamica delle radici storiche, culturali e politico-civili delle comunità tradizionali; la Città di Messina per la sua conformazione geomorfologica nonché per la suddivisione in Villaggi presenta peculiarità e caratteristiche tali da rendere particolarmente utile ed interessante lo sviluppo di un “Ecomuseo” diffuso.

Poi c’è il turismo religioso che in città viene considerato pochissimo. Per questo la commissione si è concentrata ad esempio sulla Chiesa Normanna di Mili, dove basterebbe una semplice recinzione che divide la parte privata da quella pubblica per riaprire il sito di grande valore storico. Oppure c’è il Monastero di San Filippo d’Agira che ha bisogno di un’operazione di messa in sicurezza la struttura e di una mirata progettazione per reperire fonti di finanziamento regionale ed europee per la tutela del bene storico-artistico. Per entrambi i siti culturali, la commissione ha anche dato input a sollecitare iniziative quali “bonus art” e “crowdfunding” nonché il coinvolgimento delle Associazioni culturali che da tempo mostrano interesse rispetto ai predetti siti al fine di accelerare il processo di riqualificazione e restituzione dei beni storico-artistici-culturali alla città. Un’attenzione speciale è stata dedicata alla poetessa Maria Costa e alla sua casa alle Case Basse di Paradiso da trasformare in una “Casa Museo” che darebbe nuova vita al borgo marinaro. Valorizzare radici e identità, questi gli obiettivi principali. E in questo filone si inserisce anche il lavoro fatto sui pupi siciliani. In Commissione è emersa la disponibilità della storica Famiglia Gargano a mettere a disposizione della città la propria collezione di ben 700 pezzi che, con la collaborazione del Comune, potrebbe essere esposta in un luogo ad hoc a beneficio della città e dei turisti diventando una vera attrattiva. La famiglia Gargano con grande passione ha evidenziato il paradosso rappresentato dal fatto che le loro Opere ed i loro "Pupi" vengono richiesti a Roma ed a Madrid ma, al tempo stesso, vengono dimenticati a Messina nonché la circostanza che in altre città siciliane (Catania e Palermo) è più viva ed attiva la tradizione dei Pupi che, invece, nasce proprio a Messina. Nel corso dell'audizione all'unanimità è emersa la volontà di sollecitare l'Amministrazione Comunale ad invertire la rotta accendendo i riflettori su questo settore.

I riflettori sono stati accesi anche sul Conservatorio Corelli, sul Museo regionale, sul Teatro Vittorio Emanuele. C’è però anche un piccolo successo che sta per essere raccolto: il recupero della Tomba a Camera di Largo Avignone. Grazie al lavoro di input e coordinamento della Commissione si è recuperato un sito archeologico che da 45 anni non era più fruibile. Ma per rivederlo bisogna aspettare qualche giorno. L’appuntamento per scoprire questo sito dimenticato è per venerdì alle 10.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Bellissime idee ,quella dei Pupi fantastica …. aggiungerei il giro dei forti e il giro dei Peloritani come alternative bisogna realizzarle
    superando le tante invidie ( regionali e oltrestretto) e la maledetta burocrazia . in ultimo penso che se Messina avesse un areoporto tutto sarebbe piu’ facile ma questo ct pa ed il minniti rc ce lo impediranno sempre….ci vorrebbe una provincia messinese compatta come non si e’ vista mai perche’ si parla di un ‘ autonomia e un recupero sul piano economico troppo fastidioso per chi ci sta vicino

    0
    0
  2. Bellissime idee ,quella dei Pupi fantastica …. aggiungerei il giro dei forti e il giro dei Peloritani come alternative bisogna realizzarle
    superando le tante invidie ( regionali e oltrestretto) e la maledetta burocrazia . in ultimo penso che se Messina avesse un areoporto tutto sarebbe piu’ facile ma questo ct pa ed il minniti rc ce lo impediranno sempre….ci vorrebbe una provincia messinese compatta come non si e’ vista mai perche’ si parla di un ‘ autonomia e un recupero sul piano economico troppo fastidioso per chi ci sta vicino

    0
    0

Rispondi a mect Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007